Siamo il
pastorale di servizio della comunità “Buon Pastore” di Siena. Desideriamo
ringraziare il Signore per la nostra comunità che ci ha generato nella fede
carismatica, per tutti i sacerdoti che ci sono stati vicini e per i fratelli
anziani di cammino.
Se siamo qui
è grazie a fratelli e sorelle che hanno riconosciuto la presenza dello Spirito
Santo nella nostra comunità e che ci hanno guidati e formati con pazienza. Personalmente
sono stato accolto in questa corrente di grazia in seguito al prodigio operato
dal Signore nei confronti di mia moglie, che dopo due mesi di matrimonio ha
rischiato la vita a causa di un episodio di malasanità. Una volta Mario Landi, a
un corso, ci ha fatto questa domanda: «Sapete quale è stata la preghiera più
bella della vostra vita? Quella della disperazione!». Per me è stato veramente
così. Chiesi al Signore la grazia di salvare mia moglie e io sarei stato suo
per sempre, impegnandomi secondo la sua volontà. Mia moglie si salvò grazie a
un miracolo straordinario e da lì a poche settimane il Rinnovamento entrò nella
mia vita. Anche lei vive questa meravigliosa esperienza e, dall’ultima Convocazione
di Rimini, anche il nostro bambino di 4 anni. Grazie all’intervento prodigioso
di Gesù è nata una comunità. Come per la samaritana, anche noi da salvati siamo
divenuti strumenti di salvezza.
La nostra
comunità si è radicata nel contesto di un piccolo gruppo che era già presente a
Siena, ma che alla fine del 2013, di fatto, aveva concluso la propria
esperienza carismatica. Nel febbraio 2014 decidemmo di ricominciare il cammino
nella nostra parrocchia, dove iniziammo in quattro. Del vecchio gruppo
mantenemmo il nome, a voler significare il carisma di accoglienza, cura,
custodia ed evangelizzazione della comunità. Di lì a pochi mesi chiedemmo al
Comitato regionale di aiutarci a organizzare il nostro primo Seminario di vita
nuova nello Spirito che da allora si svolge ogni anno. Nel maggio 2015 il
gruppo è stato riconosciuto.
Abbiamo
vissuto anche l’ennesimo prodigio compiuto dal Signore davanti ai nostri occhi.
Una domenica pomeriggio eravamo usciti insieme con il gruppo giovani per
partecipare alla Celebrazione Eucaristica, quando uno di loro decise di
allontanarsi dal gruppo con la promessa che ci saremmo incontrati direttamente
in chiesa. Con un senso d’inquietudine e preoccupazione, lo cercammo per buona
parte del pomeriggio, fino a scoprire che si trovava in ospedale in condizioni
cliniche disperate. Era caduto dalla Fortezza Medicea di Siena, da più di 10 metri. Tutta la
comunità si strinse in preghiera al grido di “alziamo il muro di fuoco”.
Restammo in preghiera tutta la notte e il giorno seguente. I gruppi della
Toscana e di altre regioni si unirono a noi. Annullammo l'appuntamento di
formazione, sostituendolo con un Roveto ardente di intercessione e vivemmo uno
dei momenti più belli della giovane storia della nostra comunità. La nostra
lode si alzò al cielo potentemente e il Padre ancora una volta accolse il
nostro grido. Oggi il nostro fratello sta bene, frequenta la comunità e rende
gloria a Dio per il dono della vita che ha ricevuto nuovamente. Allo stato
attuale la comunità conta una trentina di aderenti e all’ultima Convocazione nazionale
eravamo in 28.
Il Signore
ci indica ogni giorno nuove strade e nuovi compiti missionari, che vanno dal
Progetto Moldavia, all’evangelizzazione nella parrocchia, dall’università, fra
i giovanissimi, alla formazione all’interno della comunità e all’esterno
nell’ambito delle scuole interregionali…
Grazie
Signore, che operi meraviglie nonostante le nostre debolezze e che proprio
attraverso la nostra umanità entri nella storia e la riscrivi.