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Vivere i carismi con i sentimenti di Cristo 
Omelia di mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini
41ª Conferenza nazionale animatori - Clicca per ingrandire...

 Vivere i carismi con i sentimenti di Cristo

Omelia di mons. Francesco Lambiasi, Vescovo di Rimini.


“I carismi secondo la volontà di Cristo”: questo il filo conduttore dell’omelia presieduta da mons. Francesco Lambiasi che, come ogni anno, ha celebrato l’Eucaristia nella prima giornata della Conferenza. E ancora una volta il Vescovo, con parole di sapienza e amicizia, ha introdotto il popolo degli animatori del RnS nel tema della Conferenza. Un tema, quello dei carismi che potrebbe sembrare distante dalla liturgia proclamata (Mt 7, 21. 24-27). Ma mons. Lambiasi puntualmente ha offerto una precisa e illuminante chiave di lettura. Nella Liturgia del giorno, infatti, sono stati elisi alcuni versetti: «Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità» (Mt 7, 22-23). Due sono le lezioni che ricaviamo da questo testo e dalla liturgia del giorno. La prima: «Non basta esercitare i carismi della profezia, degli esorcismi e neanche quello dei miracoli per accreditarsi come veri discepoli di Gesù», ha detto mons. Lambiasi. L’evangelista Matteo sembra rivolgersi proprio a una comunità cristiana, carismatica, e nelle sue parole vi è una chiara esortazione a evitare la pratica di una fede buonista, ricolma di chiassose invocazioni, devozioni e di profezie ma priva di azioni concrete che rispondano alla reale volontà del Padre.

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Sarebbe una comunità, questa, destinata a sbandare e a non rispondere pienamente all’impegno che ci chiede il Signore. «Chi non avrà osservato la “legge dell’Amore” – ha continuato il Vescovo di Rimini – sarà bollato come “operatore di iniquità” e si sentirà rivolte le parole più dure di Cristo: “Non vi ho mai conosciuti”». La seconda lezione è che ci sono «due tipologie di discepoli; chi ascolta le aprole del Signore e le mette in pratica e ascolta ma non agisce di conseguenza».

Allo stesso modo, due possono essere le conseguenze, i virus, le  “patologie mortali” - le definisce mons. Lambiasi - di una fede poco robusta e sana: “l’incoerenza” e “l’ipocrisia”. «L’incoerenza è “dire” di credere ma non “fare” di conseguenza. L’ipocrisia è fingere di credere ma poi è fare esattamente il contrario… La sequela del Signore comincia effettivamente quando il discepolo comincia a guarire da queste due brutte malattie…». E la soluzione risiede nel rapporto tra “carisma e santità”: i carismi non vengono donati in vista della santità di un cristiano ma affinché possano essere esercitati secondo i «sentimenti di Cristo Gesù».

 

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Vogliamo vivere la sobria ebbrezza dello Spirito

Il saluto del Presidente Martinez

«Oggi abbiamo avuto modo di apprezzare, attraverso la tua omelia, non “un’esegesi spericolata” ma un fondamento provvidenziale, biblico, spirituale, a questa nostra Conferenza che ci riporta alle ragioni per le quali, storicamente, abbiamo desiderato chiamarci “Rinnovamento nello Spirito” più che “Rinnovamento carismatico cattolico”». Con queste parole il presidente del RnS, Salvatore Martinez, si è rivolto al Vescovo di Rimini, a conferma   della riflessione centrale della sua omelia. «Si può cioè essere carismatici – ha continuato Martinez - e non spirituali; si può vivere una vita carismatica senza vivere una vita nuova nello Spirito». Il Presidente ha poi ringraziato il Vescovo per aver ricordato come incoerenza e ipocrisia possono essere insidie pericolose tra i carismatici, quella “sabbia” su cui costruiscono la propria casa i nostri gruppi e le nostre comunità.

Ma il RnS ha un’ambizione santa, la stessa di Papa Francesco, quella di continuare a essere espressione della “Chiesa in uscita”: «Noi ci attrezzeremo per comprendere meglio i carismi nella dimensione dell’animazione comunitaria, soprattutto in termini missionari, cioè servizio all’uomo, Cultura di Pentecoste e vita carismatica».

Sintesi di Daniela Di Domenico

(08.12.2017)