Inizia nel segno della pace il saluto che il card.
Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente della CEI e del Consiglio dei Vescovi d'Europa, ha rivolto al Rinnovamento in questo tempo di Pasqua, di risurrezione,
in cui Cristo ci rende casa del suo Spirito.
«Sono lieto di esultare e giubilare con voi – ha
affermato l’Arcivescovo di Genova – perché il Signore continua ad agire nella
storia, continua a manifestare in modi sinfonici la sua gloria». Un’esultanza
gioiosa che trova origine da questa 40ª Conferenza giubilare, «un Anniversario
di grazia e di responsabilità davanti alla Chiesa e al mondo… che rinnova la
grazia dello Spirito nei nostri cuori». Ricordando la centralità di Cristo,
mons. Bagnasco ha evidenziato come, proprio da questo Anniversario giubilare,
«il Rinnovamento ripartirà confermato e rinnovato nel culto a Dio e nel
servizio ai fratelli», anche grazie alla volontà espressa da Papa Francesco di
presenziare l’incontro al Circo Massimo, a Roma, in occasione del Giubileo
d’oro del Rinnovamento carismatico nel mondo.
Come cristiani abbiamo il compito di “vivere della
grazia di Dio”: conoscere Dio, comprendere che la nostra esistenza è legata
alla sua presenza viva; che la nostra vita deve «lasciarsi fare dallo Spirito».
Come scrive san Paolo: «Siamo creature nuove perché fatti dallo Spirito Santo»
(cf 2 Cor 5, 17). «Gesù non è fuori di noi… ma è in noi è agisce in noi», ha
detto il Cardinale. Dobbiamo solo “fargli spazio nella nostra vita, svuotarci
«affinché Lui possa agire nella nostra carne» e renderci annunciatori di
salvezza a ogni creatura.
Come ci esorta spesso il Santo Padre, «dobbiamo
continuare sulla strada della missionarietà sapendo che troveremo ascolto e
accoglienza, insieme a indifferenza e derisione». A noi il compito di
alimentare quel desiderio di fedeltà al Signore della verità e della vita, che
molti, spesso, violano e oltraggiano.
Il Presidente della CEI ha esortato così a portare
la Parola senza confidare in mezzi o organizzazioni particolari: «la nostra
forza è lo Spirito del Risorto che ci accompagna con i segni». Attraverso la
comunione, lo Spirito ci rende membra di uno stesso corpo, la Chiesa. «Ecco,
infatti, il miracolo che lo Spirito – ha aggiunto mons. Bagnasco – opera
attraverso l’umiltà e la docilità umana: la comunione della fede genera la
comunione dei cuori e così nasce il Corpo di Gesù nella storia, la Chiesa».
Questo è il carisma del Rinnovamento, ha concluso il
Cardinale: «Continuate a essere costruttori di questa comunione che è anima
della Chiesa e speranza per l’umiltà».
Daniela
Di Domenico