«Sono contento e
onorato di essere con voi oggi, Domenica della misericordia!». Nella domenica in Albis, il cardinale Francesco
Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, saluta
il popolo del Rinnovamento e presiede la Celebrazione eucaristica. Commentando
le letture del giorno, si sofferma sull'etimologia della parola greca
"Paraclito".
«Il brano
evangelico proclamato (cf Gv 20, 19-31) - ricorda il Cardinale - è il racconto
di ciò che avviene tra Gesù risorto e i suoi discepoli la sera di Pasqua: Gesù
incontra i discepoli e dona loro lo Spirito Santo. È spontaneo chiederci chi sia
lo Spirito Santo». E per rispondere, il Cardinale fa riferimento ad «altri
luoghi» in cui san Giovanni ne parla, in particolare ai versetti in cui lo
Spirito è chiamato "Paraclito". Due i significati racchiusi nella
parola e tra loro strettamente legati. «Il primo - spiega - è quello di "avvocato",
colui che è stato chiamato ed è venuto presso una persona per difenderla,
specialmente in un processo». Il secondo significato è "consolatore".
«Di chi lo
Spirito Santo è avvocato?», si chiede il Cardinale, e sottolinea che, soprattutto
nei capitoli 14 e 15 di san Giovanni, si dice che «lo Spirito Santo è lo Spirito
della verità. Ma per san Giovanni - continua - la verità è Gesù -, quindi lo
Spirito Santo sarebbe avvocato di Gesù». Lo difende «dalle accuse di chi non
gli vuole bene, di chi gli vuole male, e cioè dal maligno», che cerca di
screditarlo e di convincerci a non seguirlo. L'avvocato di Gesù, invece, lo
Spirito, «parla bene di Gesù, ci dice che egli è Dio, e ci promette la salvezza
e la vita eterna».
È lo Spirito che
fa innamorare di Gesù: dall'innamoramento alla gioia, dalla certezza della vita
eterna alla consolazione e all'esultanza: «La presenza di Gesù diventa fonte di
gioia, anzi di esultanza», come sostiene Pietro dicendo che Dio "ci ha
rigenerati per una speranza viva" (cf 1 Pt 1, 3)».
Di qui, la
missione. Infatti, conclude il cardinale Coccopalmerio, «Lo Spirito Santo ci
dice ancora: "Adesso che io sono stato Paraclito-avvocato di Gesù e
Paraclito-consolatore per voi, diventate anche voi avvocati di Gesù presso gli
altri, consolatori a motivo di Gesù con gli altri. Gesù infatti ha detto:
"Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi" (Gv 20, 21)».
Lucia Romiti
Fieri della nostra fede
Il saluto di Martinez al cardinale Coccopalmerio
«Come dice san
Paolo - esordisce il Presidente RnS salutando il cardinale Coccopalmerio al
termine della Santa Messa - la Legge non salva. Quante leggi non danno la vita!
Quante leggi non regalano ai prigionieri una giustizia che ripara, che conosce
il perdono, che conosce la misericordia. Noi - continua Martinez - usciamo da
qui consolati; come dice san Paolo ai Corinzi, adesso possiamo consolare con la
medesima consolazione con la quale siamo stati consolati dal Consolatore (cf 2
Cor 1, 4). Con questa gioia si conclude la festa della Misericordia. Grazie per
la paternità che ci ha usato e per l'affetto che ci porta. Potrà esprimere al
Santo Padre il nostro desiderio non solo di essere difensori di Gesù - perché questa
potrebbe essere solo una difesa passiva -, ma anche diffusori di Gesù, che è una
difesa attiva. C'è un mondo che lo deve conoscere. Noi siamo con il Papa -
conclude -, siamo con la Chiesa, e siamo fieri della nostra fede cattolica».
lr