Nel
giorno luminoso della festa di Tutti i Santi, ultimo giorno della Conferenza, la
preghiera ha inizio nella certezza gioiosa di essere tutti “raccomandati”,
perché ciascuno ha il suo santo in paradiso.
Dopo
il breve racconto di un santo libanese di grande fede e spiritualità, san Charbel,
la cui lucerna di notte mentre era in preghiera continuava ad ardere miracolosamente
nonostante vi fosse stata versata acqua al posto dell’olio, anche gli animatori
del Rinnovamento vengono invitati a sperimentare lo stesso prodigio, versando
idealmente il loro olio e l’acqua della loro umanità per accendere la luce che
illumina i cuori e fa innalzare la lode e la gloria al Signore.
Subito
illuminata dalla santità di Dio, l’assemblea innalza l’alleluia a Gesù Signore,
canta l’osanna al Re dei Re e fa salire un giubilo festoso al tre volte Santo, che
sempre ci precede per camminare con noi e contagiare di santità le nostre vite,
gruppi, famiglie.
La
promessa di Gesù, “quando sarò elevato,
attirerò tutti a me” (cf Gv 12, 32), si compie in questo giorno come
appuntamento d’amore che rapisce il cuore, facendo sgorgare dalle labbra, dal
cuore, dalle vite parole di fede appassionata. Le lingue di tutti si sciolgono
in benedizioni, più forti di ogni imprecazione, maldicenza, rinnegamento e
infedeltà.
“Le porte antiche
si alzano”
ed entra il Signore amante della vita, il Re della gloria! Uniti alle lodi
della Gerusalemme celeste, si accoglie e si adora la sua Santità; in un intenso
canto in lingue, come canto del cuore e della vita, l’assemblea si immerge nel
fiume di santità che scorre senza misura dal cielo aperto, portando la vittoria
su tenebre e nemici.
Un’immagine
stupenda conferma la grazia del momento: il cuore aperto di Gesù, tenero come
quello di una madre, con battiti d’amore effonde lo Spirito di Santità, facendo
della moltitudine una cosa sola, un solo
corpo, un cuor solo, un’anima sola (cf At cap. 32).
Lo
Spirito invocato con insistenza come
pioggia tardiva di primavera (cf Zc 10, 1) scende su ogni aridità, fatica e
difficoltà come acqua viva; le cataratte aperte del cielo inondano ministeri e comunità,
compiendo in pienezza il miracolo dall’amore comunitario.
Ciascuno
trova la chiave del cuore per aprirlo alla grazia che muovendosi nell’intimo
libera, purifica, trasforma, rinnova anche chi si sente il più grande peccatore.
Impedimenti,
ostacoli, dubbi, incredulità vengono superati dal dinamismo dello Spirito che
rafforza e consola, tocca i cuori fermi nella fede, che non credono che la
Parola è per loro.
Ed
ecco che nessuno si sente escluso dal prodigio di un Dio che sceglie di abitare
nel proprio cuore; tutti si sentono esistenzialmente coinvolti e avvolti nel Suo
respiro: “il Signore… non abita in templi
costruiti da mani d’uomo…né si lascia servire …è lui che dà la vita a tutti e
il respiro e ogni cosa” (At 17, 24-25), che continuamente dona la vita come
in una nuova creazione: Gesù diventa vita della loro vita, respiro del loro
respiro!
Si
entra in un tempo di guarigione: i sacerdoti vengono invitati a lasciarsi
servire e a farsi lavare i piedi da Gesù; chi si sente abbandonato da Dio,
malato, afflitto viene invitato a diventare profeta di speranza di se stesso; negli
animatori nasce il desiderio di essere testimoni di vicinanza e prossimità, di
diventare compagni di viaggio dei fratelli perché si lascino sorprendere dalla
potenza del Signore.
È
sorto un nuovo giorno per la storia del Rinnovamento, per il servizio, per i
ministeri, per le famiglie, per tutti i presenti che camminano di gloria in gloria, avvolti nel vortice pasquale di
morte e resurrezione!
Al
termine della preghiera la tristezza cede il posto alla gioia, la paura alla
forza, la distruzione alla ricostruzione, la divisione alla comunione e tutti,
riconoscendo la potenza del Vittorioso, gridano liberi e felici: tu sei Gesù!
Emma Agrelli