Comincia da maggio 2012 il
racconto di Antonella, dal giorno in cui riceve la diagnosi di un tumore al
seno piuttosto grave. «La morte era entrata nel mio respiro – racconta questa
sposa e madre – paralizzando tutto il mio essere».
Nella sua testimonianza Antonella
non ha intenzione di soffermarsi sul modo in cui la malattia ha trasformato il
suo corpo, ma sulla gioia che il Signore ha messo nel suo cuore con la sua
consolazione: «Perché do uomini al tuo posto e nazioni in cambio della tua
vita.» (cf Is 43, 4). Una consolazione che continua anche dopo, quando nel 2015
il “mostro” si ripresenta più forte e invadente di prima come una recidiva di
carcinoma metastatico. Dio, infatti, continuava a guidarla con la sua Parola: «Abbiamo
addirittura ricevuto su di noi la sentenza di morte per imparare a non riporre
fiducia in noi stessi, ma nel Dio che risuscita i morti» (2 Cor 1, 9).
Nella sofferenza è stata sempre sostenuta
dalla sua comunità RnS di Policoro (MT), che l’ha presentata a Gesù anche
durante la Convocazione nazionale di luglio 2015 all’Olimpico, mentre Antonella
e suo marito la seguivano da casa. Durante l’adorazione del 4 luglio Salvatore
Martinez così pregava all’Olimpico: «Signore tu hai arrestato molti tumori e ci
sono persone tra noi che hanno già ricevuto il dono di un tumore arrestato,
venga a retrocedere questa malattia mortale». Ascoltando quelle parole Antonella,
la sua famiglia e la sua comunità hanno compreso che il Signore stava
rispondendo alle loro preghiere.
Ai controlli successivi il tumore
e le metastasi risultano arrestati e a distanza di un anno esatto da questa
profezia, al controllo di luglio, quegli stessi medici che avevano ritenuto
inutile intervenire chirurgicamente a causa delle metastasi, consegnano il
referto di un carcinoma scomparso e di un altro dimezzato.
«Proviamo un amore profondo per
la nostra comunità – conclude Antonella – perché spera, combatte insieme a noi,
sostiene le nostre braccia alzate quando noi non abbiamo forza. Sono felice di
esserci – è la risposta che dà a chi le chiede come sta – a lode e gloria di
Dio mio Salvatore».
Anna e Sandro Gallo
(01.11.2016)