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Il soffio dello Spirito raduna nella fede! 
Preghiera comunitaria carismatica
Preghiera comunitaria 31 ottobre 2016 - Clicca per ingrandire...

La Conferenza continua, avvolta nell’aura pentecostale di gioia fraterna, tra festosi canti di accoglienza che aiutano i convenuti a riceversi l’un l’altro come dono del cielo. Subito nei cuori si sente il desiderio di benedire il Signore in questo nuovo giorno per la sua grazia e la sua misericordia.

Si cantano le meraviglie del suo amore e si inneggia con gratitudine ed esultanza al Risorto vittorioso che ha convocato il suo popolo: l’assemblea diventa terra della sua gloria che come nube luminosa avvolge tutti in un unico abbraccio. Riconoscendo la sua potenza e la sua santità si glorifica il Dio della gloria che splende nell’intimo di ognuno e fa elevare i cuori verso il suo trono. Dalla lode intensa e prolungata al Signore, grande nell’amore, prorompe la confessio fidei: altro Dio non ho!

In profonda adorazione si fa esperienza di Gesù come Signore e Salvatore e si invoca lo Spirito perché radichi ciascuno in questa verità.

Tutti uniti da unico desiderio, da un’unica necessità, tendendo le mani verso l’alto, chiedono il fuoco dal cielo per proclamare in Spirito e Verità, davanti a lui, il proprio credo nella sua potenza.

La profezia da Eb 8, 1-2 pone gli animatori e i responsabili in questa realtà invisibile di Gesù che prega per loro, li chiama per nome e li offre al Padre: «Noi abbiamo un sommo sacerdote… assiso alla destra del trono della maestà nei cieli, ministro del santuario e della vera tenda che il Signore… ha costruito». Nello Spirito l’assemblea percepisce di trovarsi sotto questa tenda e nel potere di un’unzione sacerdotale offre i gruppi, le difficoltà, le fragilità, non solo del movimento ma di tutto il mondo al sommo Sacerdote.

Nell’intercessione, con intenso canto in lingue, ogni responsabile è esortato a offrire il suo servizio; ciascuno a offrire la sua vita. In particolare i sacerdoti sono invitati – per il grande bisogno che c’è che vengano elevate al Padre mani pure, a offrire il Rinnovamento – le famiglie, i ministeri, le vite, le parrocchie, la fede, le grazie, i doni.

Lo Spirito di fortezza, effuso abbondantemente, e la preghiera sacerdotale di Gesù dissolvono ogni paura e rendono forti: scompare il timore degli impegni gravosi e dell’offerta della vita, sgorga nuovo coraggio nel servire, si rinnova nei presenti lo spirito di fiducia.

Mentre una parola s’imprime come sigillo sui cuori, non temere, non avere paura! lascia fare a me che sono il Dio dell’impossibile, le mani si alzano in segno di resa, come offerta della propria vita, come pane spezzato, nella consapevolezza di sapere in chi si è riposta la fiducia.

Un nuovo patto si stringe tra cielo e terra, viene rinnovata l’unzione del servizio: il popolo dei responsabili si sente strumento nelle mani di Dio, chiamato a costruire la sua Chiesa, a servire il suo Nome per l’eternità.

Come nel giorno dell’Ascensione Gesù distribuisce doni e carismi, riveste dell’armatura della fede; nell’accoglierli come sua benedizione si canta con gratitudine testimoniando la sua potenza.

Al termine della preghiera, l’esperienza di Gesù che entra nella propria esistenza fa gridare a ciascuno con la proclamazione di Paolo – “chiunque crede in lui non sarà deluso” (Rm 10, 11) – che non c’è delusione per chi crede!

 

Emma Agrelli

 

 

(31.10.2016)