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Famiglia,
sacramento d’amore
di
Salvatore Martinez
Come ha
ricordato Papa Francesco, occorre «pregare
per i bisogni familiari… chiedere alla Vergine di proteggerci con il suo manto
di madre… Le diverse espressioni della pietà popolare sono un tesoro di
spiritualità per molte famiglie»
(Amoris laetitia, n. 318).
Sono parole che motivano e significano il nostro gesto, che ci permettono di
testimoniare che l’Italia è spesso il Paese delle “ricchezze spirituali” negate
a fronte delle tante “povertà materiali” emergenti. Niente, più della preghiera, fa ricca la
storia degli uomini.
Guardando all’indebolimento dell’identità cristiana che
caratterizza la vita di tante comunità, in primis della famiglia, è necessario
avere della preghiera una visione ampia; essa è una realtà di cui nessun uomo
ha mai scrutato i confini, né varcato le ultime soglie. La preghiera indica il
cammino della nostra vita, così che più la si pratica e più si compie
degnamente il nostro pellegrinaggio verso il cielo, passando tra i travagli
della terra. Perché la preghiera è come la vita: nonostante tutti i tentativi
della scienza e della tecnologia, più che essere definita deve essere vissuta!
Solo chi prega impara a vivere: si conosce in quanto uomo, si riconosce in
quanto persona, impara a riconoscere che l’altro è sempre un dono, mai un
problema per la sua diversità. E soprattutto impara ad amare. Sì, per vivere
veramente, bisogna pregare! Perché vivere è amare. Una vita senza amore non è
vita: è solitudine vuota, è prigionia, è tristezza. Chi prega rinasce
all’amore.
A Genova vogliamo evidenziare il profondo e inscindibile legame che esiste tra il sacramento
dell’Eucaristia e il sacramento del Matrimonio: entrambi sono l’incarnazione
del “mistero grande” dell’amore di Dio tra gli uomini! La
famiglia cristiana è tenerezza ferita, tenerezza tradita e crocifissa, ma pur
sempre e per sempre, con l’Eucaristia, l’ostensione del sacramento della
tenerezza divina, del Dio amore. Sì, nella fragile esperienza terrena di ogni
famiglia cristiana rivive la stessa fragilità della carne del Figlio di Dio. Un Pellegrinaggio semplice, comprensibile e
percorribile da tutti, di famiglie per la
famiglia, perché nonni, genitori e figli si rimettano in piedi e riprendano
con gioia il cammino intergenerazionale della vita. Pregheremo insieme i “sette misteri” del Rosario
della Famiglia, una selezione dei 20 Misteri canonici, portando nel cuore
del nostro Paese la grande speranza del riscatto spirituale e sociale della
famiglia.
Desideriamo mostrare il volto delle nostre famiglie, che conservano
la gioia di credere anche quando sono nella prova, con uno speciale sguardo a
quelle terremotate del Centro Italia a cui quest’anno il Pellegrinaggio sarà
specialmente dedicato, attualizzando l’opera di misericordia spirituale: “Pregare
Dio per i vivi e per i morti”. Abbiamo bisogno di famiglie che vivano in
consonanza con le verità esistenziali del Vangelo, che non accettino
supinamente lo sconvolgimento dell’opera creatrice di Dio causato da
orientamenti culturali contro natura, che non abdichino al dovere di educare
cristianamente i propri figli a partire dall’esperienza della preghiera in
comune. Il Pellegrinaggio sarà scandito dall’ascolto della parola di Dio, dal
canto, dal silenzio, dalla meditazione, dalle preghiere, dalle testimonianze di
vita familiare sotto lo sguardo vigile e accogliente della Vergine e Madre.
Tutti sono invitati a partecipare.
Vi attendiamo, per gridare insieme: “W la
famiglia! La famiglia è viva!”.