Tutto è iniziato con la richiesta di un detenuto appena trasferito che attraverso il Cappellano esprime il desiderio di poter continuare a vivere nel nuovo carcere l’esperienza del Rinnovamento nello Spirito Santo, che aveva appena conosciuto nel carcere di una regione del nord. Una richiesta che giunge al Coordinatore regionale della Basilicata e diventa, in men che non si dica, il primo Seminario di Vita Nuova del Carcere di massima sicurezza di Melfi (PZ).

È Onofria, coordinatrice del Gruppo “Tabor” di Melfi, a testimoniare questa esperienza di evangelizzazione che va avanti da quattro anni e che ha coinvolto volontari provenienti dall’intera regione. In più di cinquanta si sono alternati negli insegnamenti, le condivisioni, le animazioni di penitenziali e altri forti momenti liturgici.

«Siamo stati testimoni di veri e profondi cambiamenti, - racconta Onofria - di volti trasfigurati da Dio che incontrava i suoi figli. Uomini raggiunti dalla misericordia di Dio che aveva il potere di farli inginocchiare e piangere, pentiti del loro passato e desiderosi di vivere abitati da Gesù, nel potere dello Spirito Santo».

Da questi fratelli detenuti “effusionati” è nato un Gruppo RnS, regolarmente riconosciuto, col nome di “San Michele Arcangelo”, che continua la sua opera di evangelizzazione all’interno del carcere. Si incontrano con l'aiuto di volontari, ma anche con l’aiuto e l’esperienza carismatica di alcuni dei detenuti più anziani nel cammino che si fanno garanti dell'ortodossia della fede carismatica dei più giovani. Li accompagnano nel cammino quotidiano e rendono un servizio così fecondo da lasciare quasi increduli le guardie e gli stessi educatori della struttura, che condividono i cambiamenti e i comportamenti di quanti si sono lasciati incontrare da Gesù e che continuano ad avere il cuore colmo di letizia perché erano “persi e sono stati ritrovati, lontani e ora sono vicini”.

Sandro Gallo