Al temine di una
intensissima giornata di preghiera,
nell'omelia della celebrazione eucaristica il Card. Marc Ouellet, Prefetto della
Congregazione per i Vescovi, ha
presieduto la
Santa Messa. Iniziando l’omelia ha salutato l’assemblea dicendo:
«Grazie per avermi invitato per pregare con voi nel nome di Gesù». Nelle sue
parole la riaffermazione di ciò che è più importante: la vita teologale di
fede, speranza e carità, che prevale su tutti i carismi particolari
destinati al servizio della comunità. Per questo abbiamo ricevuto lo Spirito
Santo, «un dono che è una dotazione». Di fronte al «vuoto d’amore» che è
nell’uomo e alle «potenze infernali che fomentano la discordia, la divisione e
la guerra» occorre tutto un movimento di “Rinnovamento nello Spirito Santo”
perché fiorisca la preghiera nel nome di Gesù e si moltiplichino I frutti di
pace… Io constato l’entusiasmo di questo movimento tra voi, che risalta ancor
di più in questo anno giubilare della misericordia».
Il Cardinale ha invitato a
chiedere allo Spirito Santo «nel nome di Gesù» che la nostra fedeltà nel
seguire Cristo glorifichi il Padre nel Figlio. In questo modo adempiamo il
grande desiderio di Cristo e della Trinità che l'Amore sia amato e che la loro
pienezza di felicità sia così donata all'umanità. Nella Chiesa, la missione
dello Spirito Santo, che è glorificare il Padre e il Figlio, si realizza nelle
grandi opere di misericordia. Per questo lo Spirito Santo, l'inseparabile
compagno di Gesù nella missione, chiama e accompagna tutti noi nel compiere le
opere di misericordia materiali e spirituali.
Nelle battute finali della sua
omelia, il cardinale richiama l’esortazione Amoris
Letitia di Papa Francesco in riferimento alla necessità che l’amore
coniugale e la famiglia siano avvolti dalla carità di Cristo e consacrati dallo
Spirito Santo, pur nella loro fragilità: «Le nostre vite possono apparire poco
riuscite, o persino fallite agli occhi del mondo, ma contengono un tesoro
nascosto che è Dio stesso, la
Santa Trinità che manifesta la sua gloria nella nostra
salvezza. La nostra prima missione e il più bel riflesso della Santa Trinità
nella nostra vita - sintetizza il
Cardinale - è lo scambievole amore».
Donatella
Magri
La sua
omelia… un capolavoro per tutti noi
Salvatore Martinez saluta e ringrazia il card. Marc Ouellet,
prefetto della Congregazione dei Vescovi
Sono passate ormai quasi 12 ore dall’inizio di
questa lunga giornata di preghiera, di lode e di relazioni. Il ringraziamento
di Salvatore Martinez va al card. Ouellet per aver presieduto la Santa Messa, e alle
migliaia di persone - “piccoli eroi li ha definiti - che con gioia hanno
vissuto questa seconda giornata di Convocazione.
«La sua omelia è un capolavoro per noi - ha
proseguito Martinez -: lei ci ha spiegato perché ci chiamiamo “Rinnovamento
nello Spirito Santo” e perché questa vita teologale è di gran lunga superiore
di tutta la dotazione carismatica di cui le nostre comunità sono attrezzate
dallo Spirito. Lei ci a spiegato, poi,
che la cristologia e l’ecclesiologia o sono pneumatologiche o non sono
finalmente trinitarie».
Inoltre, il presidente Martinez, sintetizzando il
senso delle parole del card. Ouellet, ha ribadito l’importanza di saper
tradurre la misericordia in opere corporali e spirituali, e che lo shalom, il dono del Cristo risorto,
oltre a essere un dono è anche una dotazione, una dotazione che ci viene dallo
Spirito Santo».
Martinez ha poi ringraziato i sacerdoti che in
questa giornata si sono dedicati per ore e ore al sacramento della confessione.
Infine, il Presidente RnS ha invocato una speciale benedizione su tutti quei
Paesi dove predominano persecuzioni e guerre.
Anche al card. Ouellet, com’è ormai tradizione a
Rimini, è stato donato uno degli oggetti in ceramica realizzato dagli immigrati
accolti in Sicilia dalla Fondazione “Istituto di promozione umana mon.
Francesco Di Vincenzo” del gruppo RnS Ancilla
Dei di Enna.
Daniela
Di Domenico