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La Croce splende di misericordia 
Ministero di guarigione per i sofferenti
39a Convocazione nazionale RnS - Clicca per ingrandire...

«Io non sono venuto a punire l’umanità sofferente, ma a guarirla e a stringerla al mio cuore», con queste parole, tratte dal Diario di sr. Faustina Kowalska, Salvatore Martinez apre la sessione pomeridiana dando inizio a un tempo speciale, un vero e proprio kairos, sul tema: “La tua misericordia venne loro incontro e li guarì”. Il Presidente accoglie subito un ospite speciale, Carola, una giovane che il 19 dicembre scorso per un brutto incidente stradale è finita sulla sedia a rotelle, con poche speranze di potersi rialzare. Ma quello che lei porta sul palco, invece, è proprio speranza, una grande testimonianza di fede carismatica: «Non so dirvi tutto l’amore che ho e vi dico di non perdere mai la speranza. Io da qui – dice alludendo alla sedia a rotelle - so che mi rialzerò». Gesù, medico delle anime e dei corpi, è l’unica ragione di questa speranza e, ai piedi della croce, Martinez invita ogni ammalato nel corpo, nel cuore e nell’anima.

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Padre Rosario Mauriello, provinciale dell’ordine dei Camilliani, esorta i presenti ad alzare lo sguardo verso il Crocifisso dal quale è possibile ricevere grazia su grazia, perché su di sé ha preso ogni dolore e ogni malattia. «Per le sue piaghe noi siamo stati guariti» (Is 53, 5). A lui si innalza la preghiera perché debelli ogni male. «Perché si manifesti la tua gloria tra di noi, ti chiediamo misericordia», invoca il Sacerdote e invita tutti a contemplare le piaghe di Gesù, aperte per ciascuno di noi. Ricordandole una a una, vengono offerte a Gesù le malattie psichiche e poi quelle del corpo, di ogni sua parte. A Lui vengono affidati tutti coloro che sono dipendenti dalle droghe. I bambini vittime di violenza. S’invoca lo Spirito Santo perché benedica l’atto procreativo degli sposi.

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Subito dopo don Alejandro Festa, assistente spirituale regionale del RnS Toscana e della comunità “Gesù Amore”, ringrazia Gesù che sulla croce si è fatto maltrattare perché noi potessimo essere guariti. «Dalle tue piaghe vogliamo attingere guarigione – prega il Sacerdote. Guarda le nostre ferite più intime e profonde. Oggi veniamo a te per avere il tuo abbraccio». E a questo abbraccio, che fa sentire amati, vengono affidati i blocchi interiori perché possano essere sciolti in una profonda guarigione interiore. Perché i cuori si aprano al perdono e alla riconciliazione. Perché l’amarezza lasci il posto alla gioia, e il sospetto si apra alla fiducia.

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Infine, Salvatore Martinez invita l’assemblea a mettersi sotto la croce e ad alzare al Crocifisso lo sguardo perché venga guarito e purificato da passioni, malvagità, malignità e impurità. Il Presidente esorta ogni persona a entrare nella preghiera di Gesù che chiede al Padre un altro Consolatore. Nella sala s’innalza un potente canto in lingue. Gesù continua a guarire, ad amare. Il suo sangue invocato sui corpi e nei cuori debella malattie e libera cuori. Gesù è potenza d’amore che toglie paure e rabbia dai cuori spaventati. Gesù è forza che sana, oggi come duemila anni fa. Passa in mezzo al suo popolo e si lascia toccare per sanare anche le malattie che non sono ancora state diagnosticate. Passa per i sacerdoti e per coloro che cercano giustizia. «Le sue misericordie non sono finite – annuncia con gioia Martinez – Gesù ha guarito le nostre infermità. L’accusatore è stato precipitato e non ha più spazio, né potere davanti a Gesù. Sulla sua croce lui ha lavato ogni peccato».

A queste parole la gioia dell’assemblea esplode: «Gesù è il Signore!», si proclama ad una voce. Sul palco i giovani animano canti di gioia. L’assemblea esulta nel ringraziamento cantando e danzando. Le mani alzate nella lode viva e vivace riempiono il padiglione come una pioggia di coriandoli. È festa. È giubilo. Dio non finisce mai di stupire il suo popolo.

Elena Dreoni

(23.04.2016)