Ha chiesto ai medici di essere dimessa perché
– spiega Salvatore Martinez introducendo Carola – lei doveva venire a pregare
il Signore.
È su una sedia a rotelle, quasi del tutto immobilizzata,
dalla notte dell’incidente, quando – racconta lei – «con mezzo busto dentro e
mezzo busto fuori dalla macchina ho guardato il cielo e pregato il Signore,
chiedendogli aiuto e poi l’ho subito lodato, perché con la grande fede che mi
ha donato io sapevo che sarei stata in grado di superare questo momento.
Voglio darvi una speranza – prosegue Carola –
quella che io non ho mai perso, neanche quando la mia vita era affidata a una
macchina e i medici già dicevano che, al massimo, un giorno avrei potuto forse
muovere il collo. Avrei potuto arrabbiarmi con Dio invece lodo il Signore. Lo
lodo perché lo amo, lo lodo perché i ragazzi che erano in macchina con me non
si sono fatti nulla ed io sono stata contenta che sia successo a me e non a
loro; lo lodo anche se sono stanca. Non è facile a vent’anni stare su una sedia
a rotelle ma io so che da qui mi rialzerò!».
«Fin quando ci sarà una sola Carola in Italia – commenta Martinez, a
conclusione di questa inaspettata testimonianza – il Rinnovamento resterà vivo».
Sandro
Gallo
(23.04.2016)