La giornata dedicata alla Misericordia è
stata introdotta da un tempo di lode e di adorazione intensa. La brezza leggera
dello Spirito, aleggiando sull'assemblea, ha come spinto i cuori dei
partecipanti a lodare il Padre, per mezzo del Figlio. Un lungo tempo di
invocazione per accogliere e riconoscere il Consolatore per eccellenza e per
lasciarsi incontrare da Cristo, mediatore della salvezza. Lo Spirito ha reso
“ragione” della sua presenza, con le Parole di Gesù, tratte dal vangelo di Luca
«Gesù si recò a Nazaret, dove era cresciuto; ed entrò nella sinagoga e si alzò
a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apri il rotolo e trovò il
passo dove era scritto: "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo
mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato
a portare ai poveri il lieto messaggio, a proclamare ai prigionieri la
liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a
proclamare l'anno di grazia del Signore”» (4, 18-19).
Lo Spirito Santo operando nell'assemblea
liberazioni e guarigioni ha chiesto a ciascuno di assumersi responsabilità
precise, secondo la grazia ricevuta nel Battesimo. Dinanzi all'invito pressante
a riconoscere e sperimentare la “spinta”, operata dalla Terza Persona della
Santissima Trinità, ad attraversare la porta del proprio cuore, per accedere al
cuore di Gesù e a riconoscere che il Padre è esigente, chiede a tutti ciò che
ha chiesto al proprio figlio. Un tempo di silenzio e di ascolto ha offerto
l'occasione, ora, non solo di assumersi impegni precisi ma di rientrare nelle
pieghe del cuore misericordioso di Dio per poi esser pronti a riconoscere che
il tempo è maturo e partecipare ad una gioiosa acclamazione di lode, tutta dal
sapore gustoso della gratitudine, perché Dio ha visitato e redento il suo
popolo!
Carmela Romano
(23.04.2016)