Ho pregato sempre il Signore di darmi una
famiglia santa – racconta Roberta – e Lui ha messo sulla mia strada Gaetano. Un
giovane avvocato tutto giacca, cravatta, happy
hour e Sharm el Sheikh. Il Signore ha dovuto lavorare un po’, ma il suo
cuore si è sciolto e in poco tempo ci siamo sposati. La nostra vita però,
invece di decollare ha subito un crollo e non mi sono resa conto che la zavorra
ero proprio io.
Avevo posto la carriera al primo posto, lasciavo
spesso mio marito per andare all’estero. Facevo le corse per non mancare alla
preghiera, ma per mio marito ero diventata irraggiungibile; lui desiderava
avere un figlio ma io non potevo fermarmi!
Nel frattempo mi rendevo sempre più conto di
quanto mi stesse facendo male vivere una doppia vita in un ambiente blasfemo e
pronto a tutto, a qualsiasi sgambetto pur di andare avanti; sentivo che questa
non era la mia natura. Dopo due aborti spontanei e sei mesi di indagini mediche,
compresi che due mutazioni genetiche impedivano al mio sangue di circolare
correttamente; anche se mi occupavo di miglioramento genetico non avevo alcuna
intenzione di occuparmi della mia di genetica perché un’enorme tristezza mi
aveva colpito e ho avuto bisogno di tempo e di aiuto per elaborare questo lutto
perché un aborto è un lutto vero e proprio!
Al lavoro, nel frattempo, le cose si
mettevano male, le porte si chiudevano ma non avevo la voglia né la forza per
reagire. Non sapevo che anche questo era un progetto del Signore per me. A
luglio frequentai la scuola per responsabili e diedi la mia disponibilità a
candidarmi nel mio gruppo, tanto prevedevo di avere tempo a disposizione. Il
Signore stava sconvolgendo la mia vita. A settembre 2014 partecipai al
Pellegrinaggio da Scafati a Pompei (NA) nel giorno dedicato alla famiglia e
piansi tanto di un pianto di gioia, la tristezza non c’era più, aveva lasciato
spazio alla consapevolezza che il Signore è il re della mia vita e che se lo
avessi lasciato agire avrebbe fatto grandi cose. Ad ottobre persi il lavoro e
rimasi incinta!
Durante tutta la gravidanza strinsi i denti e
mi sottoposi alle cure ma non volli assolutamente fare controlli per verificare
la salute del mio bambino tanto lui era già un dono di Dio. A giugno scorso
sono stata eletta con mio grande stupore coordinatrice del mio gruppo. Il 4
luglio è nato Pierpaolo, era piccolo e denutrito ma ben presto si è ripreso
perché è forte come una roccia. A 4 mesi era con me e mio marito a Rimini alla
Conferenza animatori e oggi, a 9 mesi, di nuovo a Rimini alla Convocazione
nazionale.
Oggi aiuto mio marito nel suo nuovo studio
legale, sono una moglie, una mamma e servo nel mio gruppo a tempo pieno. Tutti
i giorni Lo ringrazio e Gli dico di indicarmi la via perché: “Quanto a me e la
mia casa serviremo il Signore!”.
Sandro Gallo
(22.04.2016)