È stata celebrata nella cappellina della Fiera di Rimini la Santa Messa per i volontari del Servizio: circa 600 persone provenienti da tutta Italia che ogni anno contribuiscono a rendere speciale i nostri eventi vigilando, operando e accogliendo con un sorriso le migliaia di persone che sopraggiungono. Uomini e donne che donano al Signore il loro servizio rendendolo preghiera e testimonianza d'amore.
Memoria, accoglienza e annuncio al centro delle letture e dell'omelia di don Guido Pietrogrande, consigliere nazionale del RnS. «È importante saper fare memoria del tempo che precede la venuta del Signore, come fecero anche gli apostoli, perché attraverso la memoria riscopriamo i segni della Sua venuta». Giovanni il Battista, ad esempio, presenta Gesù in termini di profonda umiltà: «Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali (cf 13, 25). E questo è anche l'atteggiamento che deve caratterizzare il lavoro dei volontari: «c'è qualcosa di Giovanni Battista nel vostro Servizio», ha detto don Guido. Nell'accogliere i fratelli che arriveranno a questa Convocazione, dobbiamo saper riconoscere il volto di Gesù. «Chi accoglie, accoglie il Figlio di Dio».
Ma accogliere vuol dire anche accompagnare, saper "guidare" i fratelli lungo il cammino che conduce a Dio. In questo Anno giubilare della Misericordia, dunque, cominciamo aprendo con umiltà "la porta" a chi ci chiede di entrare, accogliamo i nostri fratelli e fermiamoci a mangiare con loro. Questo è il compito che Dio ci chiede di svolgere. Gesù, per primo, ha accolto i suoi apostoli con un gesto di infinita umiltà: la lavanda dei piedi.
Ed è per questo che Salvatore Martinez, prima della conclusione della Celebrazione, sottolineando il passaggio di consegne per il prossimo quadriennio, come presidente responsabile del servizio nazionale per i volontari, ha invitato Carlo Vaccarini (presidente uscente) a lavare i piedi di Imma Buono, nuova delegata nazionale per Diakonia. «In questo gesto d'affetto e d'amore - ha detto Martinez -, c'è tutta la carità del Figlio di Dio». Come servitori di Cristo, dobbiamo saper stare ai piedi di Dio.
Buona Convocazione a tutti - ha concluso don Guido prima della benedizione -, è sempre bello celebrare la Messa per i volontari perché nei vostri occhi vedo la consapevolezza che state svolgendo un momento di grande amore».
Salvatore Martinez: «Siete i "Portinai della Misericordia"»
Il saluto del presidente RnS ai Volontari del Servizio
«È venuto il tempo per "metterci in piedi"; Gesù ci dice che ci manda nel momento opportuno che in questa Convocazione coincide con la preghiera che faremo sui vari responsabili e con la quale inizia il nostro Servizio». Con queste parole Salvatore Martinez, presidente RnS, ha esortato i 600 volontari a intraprendere con entusiasmo il loro cammino a servizio dei fratelli che giungeranno a Rimini. Interiorizzando una verità del Vangelo, il presidente Martinez ha proseguito dicendo che «per ogni fratello che è "sta in ginocchio", è necessario uno che "sta in piedi"». Un'affermazione che sottolinea l'importanza di pregare quanto di essere testimoni attivi e operosi dell'amore di Cristo. Vigilanti nei parcheggi, animatori dei Meeting, controllo all'entrata, ecc.: molti volontari non potranno vivere da vicino questa Convocazione ma incarneranno pienamente il mandato come "Portinai della Misericordia", un ruolo di grande responsabilità perché dovranno saper riconoscere che chi passa attraverso la porta di questa Convocazione sia "atteso", riconoscibile. «Se Gesù è la Porta, qualcuno deve vegliare, proteggere la Casa del Signore».
Poi, Martinez ha condiviso la Parola ricevuta dal Comitato in preghiera per questa Convocazione: «Il Signore farà di una spiaggia un recinto per un gregge (cf So 2, 7)». «Il Signore - ha spiegato Martinez - ci ha accolto in questa costa di mare, che è Rimini, dicendoci che lui è guida e porta per fare di questa costa un recinto, un luogo sicuro dove il suo gregge potrà pascolare e riposare». Siamo dunque certi che durante questa Convocazione c'è Gesù che è Porta a cui servono tanti "portinai". E in quest'Anno giubilare della Misericordia, che ci esorta in modo speciale all'accoglienza, al perdono e alla riconciliazione, i prodigi non si faranno attendere.
Daniela Di Domenico