Martinez: "Insieme per una nuova cultura della fraternità"
Il
presidente della Fondazione Vaticana "Centro internazionale Famiglia di
Nazareth", Salvatore Martinez, sarà a Washington, dal 2 al 4 febbraio,
per partecipare alla 64a edizione del
National Prayer Breakfast, che si terrà come da tradizione presso
l'Hilton Hotel della Capitale USA.
Da oltre 15
anni il presidente Martinez partecipa alla tradizionale "Colazione di
Preghiera" organizzata da una speciale commissione composta da Senatori e
Congressisti degli Stati Uniti. Come negli anni passati, all'incontro
parteciperanno il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il
Vice presidente, i principali rappresentanti dell'Esecutivo sia giudiziario che
legislativo degli USA ed esponenti della comunità diplomatica internazionale.
2.500
invitati, provenienti da tutto il mondo con oltre 160 delegazioni, si
ritroveranno per confrontarsi su temi di attualità mondiale, perfezionando
collaborazioni internazionali su progetti di solidarietà, sviluppo e promozione
umana.
L'obiettivo
dell'Incontro è quello di continuare a sviluppare l'ideale della fraternità
universale ispirata ai principi contenuti nel Vangelo e alla persona e alla
vita di Gesù.
«Ci
ritroviamo annualmente a Washington - ha dichiarato il presidente Martinez - per
coltivare una "diplomazia dell'amicizia", quella "cultura dell'incontro"
caldeggiata da Papa Francesco e fondata sui valori alti del Vangelo per un
nuovo umanesimo e per una leadership di servizio al bene comune. Di fronte ai
grandi drammi internazionali che affliggono il nostro tempo, urge ripartire da
un umanesimo integrale e trascendente, promosso da uomini e donne che non hanno
perduto la passione per la giustizia e per uno sviluppo solidale dei popoli.
Troppe persone, le nuove generazioni in special modo, vedono sempre più precluso
il loro futuro di libertà e di pace. Non giova a nessuno alimentare sacche
di povertà e di indifferenza. Ecco perché incontri come quelli di Washington
possono regalare importanti inversioni di rotta. L'annuale appuntamento del
National Prayer Breakfast, fuori da schemi autoreferenziali e
nazionalistici, alimenta questa opportunità in modo assai concreto e originale».
(01.02.2016)