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Siamo nel progetto di Dio? 
Omelia mons. Rino Fisichella
XI Assemblea nazionale - Clicca per ingrandire...

«Ci chiediamo in che modo la parola di Dio incide nella nostra vita quotidiana, come ci provoca a vivere il nostro battesimo?»: mons. Rino Fisichella ha presieduto la Concelebrazione eucaristica della seconda giornata di Assemblea esordendo nell’omelia con un interrogativo. Il progetto di Dio per l’uomo è un percorso, un cammino nell’esperienza e nel discernimento umano, nel dualismo continuo tra volontà umana e piano di Dio. «In che modo il Signore fa conoscere la sua volontà? Dio interviene nella nostra storia e ci chiede di non seguire il nostro progetto ma di scoprire il suo progetto di salvezza, salvezza per noi e per gli altri».

Ma il percorso di comprensione di questo progetto non è sempre chiaro, anzi il più delle volte attraversa vie impervie, e Dio stesso rischia di non essere “compreso”, di essere un estraneo per i suoi stessi “familiari”, come capitava ai Dodici dinanzi alle opere di Gesù: «Essi non capivano che in quelle azioni è Dio ad agire, a esprimere la sua forza, a donare la sua misericordia. Dio agisce in me e attraverso di me, perché non c’è azione di Dio in me che non diventi piano di Dio in me verso gli altri».

Quello di Dio è il progetto del “nonostante tutto”, che si realizza sempre ma che ha bisogno del nostro “sì” per donarci la serenità del cuore e la pace. «La parola del Signore – ha concluso mons. Fisichella – deve aiutarci a comprendere chi siamo e dove stiamo andando: domandiamoci cosa il Signore vuole da ciascuno di noi, perché tenendo gli occhi fissi su di lui possiamo essere portatori della buona Notizia».

 

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Il saluto del presidente Martinez

La contemporaneità “suicida” e l’entusiasmo del Giubileo: nel suo saluto a mons. Fisichella, Salvatore Martinez – partendo dagli esempi biblici – pone l’attenzione sui due atteggiamenti contrapposti che caratterizzano l’uomo di questo tempo: «Quando il potere è un potere scomposto, che non obbedisce alla Verità, lo spirito di morte ha il sopravvento anche negli uomini come Saul che, pure scelto da Dio, è talmente “fuori di sé” da scegliere la via del suicidio. Così questo nostro tempo che si suicida anziché dare credito alla misericordia». Il Pontificato di Francesco è esempio di un «Pontificato kerygmatico e carismatico, che ci apre ad un modo diverso di essere “fuori di sé”, in un cammino missionario di “estroversione”, di uscita. Ci rallegriamo per l’entusiasmo che questo Giubileo sta suscitando», e che nel Rinnovamento si caratterizza, attraverso gli appuntamenti del Calendario giubilare accolti con vivo interesse da mons. Fisichella, come «Giubileo itinerante nel segno delle opere di Misericordia: tutta l’Italia è chiamata a vivere il segno concreto e giubilare di questo Anno santo».

Elsa De Simone

(24.01.2016)