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«Carissimo padre, mentre l’8 dicembre la
Chiesa varcava la Porta Santa nella Basilica di San Pietro in Vaticano, il
Rinnovamento era a Rimini, alla Conferenza animatori, e in ginocchio
intercedeva dinanzi a Dio per i suoi figli, interiorizzando questo importante
momento. Questa sera sii benvenuto tra noi e dacci le primizie di questo Anno
Santo»: con affetto filiale Salvatore Martinez accoglie mons. Rino Fisichella,
presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova
evangelizzazione, Dicastero cui è affidata l’organizzazione e la promozione del
Giubileo.
A poco più di un mese dal suo inizio, mons.
Fisichella affronta il tema dell’Anno della Misericordia lasciando spazio a una
prima analisi che, partendo da alcuni dati, va al cuore del Giubileo. «In
questo mese e mezzo dall’inizio del Giubileo ho incontrato diversi vescovi e a
tutti ho chiesto: “Come è andata l’apertura della Porta santa nella tua
cattedrale?”. La risposta è stata pressoché unanime: “Non ho mai visto così
tanta gente”. Il “successo” del Giubileo non è determinato dai numeri, dalle
presenze statistiche dei fedeli ma dall’esigenza di corrispondere all’essenza
del Vangelo: l’intuizione del Santo Padre risponde a ciò che è nel cuore di
tante persone, cristiani cattolici ma anche fratelli separati, musulmani,
ebrei».
L’esigenza di corrispondere all’essenza
del Vangelo, ma non solo: nel cuore degli uomini c’è anche un profondo
desiderio di giustizia, ma «la giustizia di Dio non è degli uomini, la
giustizia di Dio è già nel movimento dinamico della misericordia. Dio non è un giudice
vendicatore».
La misericordia che opera, che è giustizia,
è anche nelle opere del Rinnovamento in questo Anno giubilare: «Sono molto
contento delle iniziative dei gruppi, delle parrocchie, della vita quotidiana
in cui il Rinnovamento è inserito. Il vostro progetto di vivere le opere di
misericordia corporale e spirituale nel quotidiano ha la forza di un’autentica
rivoluzione culturale perché lo stile di vita dei battezzati, dei cristiani,
farà cambiare mentalità».
Un cambiamento che si rende necessario nei
termini di una rinnovata dignità, come indicato da mons. Fisichella: «Quanti
atti della nostra vita quotidiana restituiscono dignità? E quali certezze
possiamo dire agli uomini del nostro tempo se non che “Dio ti ama?”.
Misericordia non è una parola teorica ma un fatto vero, è concretezza. Questo Anno
può essere la premessa per una rivoluzione culturale, ma come? Con l’entusiasmo»,
ha suggerito il Vescovo. «Vivete sempre mossi dallo Spirito perché è lo Spirito
che spinge ad andare, a essere presenti, a farsi segno della tenerezza del
Padre, trasformando la nostra vita. Un Anno santo straordinario da vivere con
uno straordinario entusiasmo».
Elsa
De Simone