Angelo, 36 anni, è originario di Casal
di Principe in provincia di Caserta. Ha vissuto in una famiglia atea e all’età
di 7 anni è rimasto orfano, quando tutta la sua famiglia, i genitori e due
sorelle, è rimasta uccisa in un’esplosione mentre era in macchina, per una
vendetta trasversale tra clan. Lui si è salvato perché si trovava dalla nonna,
ma la sua vita ne è rimasta sconvolta e Angelo è cresciuto in vari istituti per
minori fino all’età di 16 anni.
«Con me cresceva la rabbia – racconta – e
covavo sempre più un sentimento di vendetta, al punto di pianificare
l’uccisione di chi aveva causato la morte dei miei familiari. Così un giorno,
mentre mi recavo a compiere questi omicidi, all’improvviso si forarono tutte e
quattro le ruote dell’auto. Fallito il primo tentativo ci riprovai, ma anche
questa volta il mio progetto criminale non andò a termine perché, prima di
quella data, fui arrestato per associazione a delinquere: ero infatti diventato
un boss, avevo preso il posto di mio padre».
Arrestato all’età di 21 anni, Angelo è
stato condannato alla pena di 28 anni di reclusione, ridotta a 15 per buona
condotta.
Poi, due anni fa, nel carcere di massima
sicurezza di Melfi (PZ) ha avuto l’opportunità di seguire il “Seminario di vita
nuova” organizzato dal Rinnovamento. Pur avendo accettato soprattutto perché era
un modo per uscire dalla cella, un giorno Angelo vede la foto di una bambina
disabile, Santina Pia, figlia di un fratello volontario del Rinnovamento.
«In quel momento sentii il cuore vivo
per la compassione, quel cuore indurito e diventato “pietra” in tutti questi
anni, cominciava finalmente a battere d’amore, così per la prima volta
cominciai a pregare per la guarigione di questa bambina. Chiesi anche al
Signore di poterla incontrare, e fui esaudito. Da quel momento cominciai a
credere che il Signore ascolta davvero le nostre preghiere e piano piano crebbe
in me il desiderio di lodarlo e pregarlo non solo nell’incontro del mercoledì
ma anche nella mia cella. Pur trovandomi in carcere, sperimentavo giorno dopo
giorno la libertà del cuore. L’8 giugno 2014 ho ricevuto la preghiera di
effusione, dove ho sentito la forza dello Spirito Santo che rinnovava tutta la
mia vita e l’abbraccio di Gesù che guariva tutte le ferite dell’odio del mio
cuore. Perla prima volta piansi di “gioia”: ero un “uomo nuovo”».
Da qualche tempo Angelo è uscito dal
carcere. Ha deciso di rimanere a Melfi, vicino alla sua nuova famiglia: i
fratelli dei gruppo del Rinnovamento. Ha trovato anche un lavoro e Gesù continua
a compiere meraviglie nella sua vita.
Anna e Sandro Gallo