«Il Sinodo ha innanzitutto ricordato a tutti lo stretto legame tra Chiesa e famiglia e l'amore della Chiesa per le famiglie, piccolo segno dell'amore di Dio per ogni uomo e per ogni donna sulla faccia della terra». Esordisce così Franco Miano, membro esperto partecipante ai Sinodi straordinario e ordinario sulla Famiglia, dell'anno scorso e di quest'anno, intervenendo sul tema: "Con il Sinodo riaffermiamo la vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo".
Miano, già presidente dell'Azione cattolica e oggi coordinatore di Retinopera, esprime la sua gioia nell'essere presente a Rimini e ricorda la lunga collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito, che vede proprio l'evangelizzazione della famiglia al cuore della sua esperienza, un lavorare insieme con affetto e amicizia. Si sofferma poi sui principali messaggi usciti dai lavori sinodali in cui - dice - Papa Francesco ha anche indicato un metodo, appunto quello sinodale, del «camminare insieme nella vita della Chiesa: laici, presbiteri, pastori e Vescovo di Roma, che va il più possibile diffuso». Un cammino comune fondato sull'ascolto di Dio che parla attraverso la vita degli uomini. «Ma l'ascolto - ricorda Miano - non è un esercizio accademico, bensì una modalità interiore. L'ascolto è di chi si lascia mettere in discussione. Da esso nasce poi il discernimento».
E di ascolto e discernimento hanno bisogno le famiglie, che - continua - «devono accompagnarsi reciprocamente e lasciarsi coinvolgere nella vita dell'umanità». Con quale stile? Naturalmente con quello della misericordia, «che non significa giustificare tutto, ma saper amare tutti, calandosi nelle situazioni concrete della vita. Il Sinodo - continua Miano - ha ribadito la bellezza del matrimonio cristiano e il fatto che la famiglia non è solo oggetto, ma soggetto protagonista fondamentale di evangelizzazione. Nella famiglia si ritrova il sogno di Dio sull'umanità, un'umanità che la Chiesa ama in tutte le sue forme. Noi famiglie - conclude - ci dobbiamo sentire sempre più impegnate a dire le bellezze del Vangelo, a raccontare le meraviglie di Dio».
Lucia Romiti
(06.12.2015)