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La dimensione principiale della preghiera 
Relazione introduttiva del Coordinatore nazionale
39a Conferenza Nazionale Animatori - Clicca per ingrandire...

«Il Rinnovamento non esiste per pregare, né per creare gruppi di preghiera, o per immettere nella Chiesa una nuova forma di culto e devozione. Il Rinnovamento esiste per evangelizzare, come ci ha detto più volte Papa Francesco e come ci ha confermato negli anni il magistero dei Pontefici che lo hanno preceduto»: è un excursus che guarda in prospettiva l'intervento con cui Mario Landi introduce i lavori della 39ª Conferenza nazionale animatori. "Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto" (cf Gv 14, 26). "Una visione pastorale per un servizio comunitario carismatico'" è il tema della relazione del Coordinatore nazionale RnS, che guarda al cammino e alla storia, «al passato e alla profezia» - come ha commentato il presidente Martinez al termine della relazione -, ma senza quella «sorta di antievangelico anacronistico ritorno al cenacolo dal carattere intimistico - le parole di Landi - deresponsabilizzante, consolatorio e alienante», che rinchiude il Rinnovamento in una stasi metodica priva «del dinamismo della Pentecoste e dell'uso missionario dei carismi nella Chiesa di oggi». Una missione evangelizzatrice e carismatica che ha l'elemento fondamentale della sua identità nella preghiera comunitaria carismatica. Il tema della Conferenza "Pregate nello Spirito Santo" (Gd 1, 20) sottolinea, allora, la dimensione "principiale" del Rinnovamento, richiamando al «principio di ogni azione. Il grande richiamo di Papa Francesco sulla nostra scaturigine identitaria si pone come una grande promozione della nostra missione ecclesiale: essere una corrente di grazia nella Chiesa e per la Chiesa». Il Rinnovamento non è una iniziativa umana - ha sottolineato Landi - ma una corrente di grazia, come ha ricordato Papa Francesco, che si incarna nella storia attraverso il movimento ecclesiale, come indicato dal magistero di Papa Giovanni Paolo II, che ne ha identificato la missione evangelizzatrice.

39a+Conferenza+Nazionale+Animatori

Spirito Santo, Parola, Pentecoste, vita comunitaria sono elementi inscindibili tra loro, intimamente connessi, fondanti della prima comunità cristiana (cf At 2, 42-44), ritratta come un «fermo-immagine, in un tempo sospeso, non cronologico ma generante la vita della comunità, che viene dallo Spirito Santo». La preghiera, habitat della vita comunitaria, non deve però portare al "palagianesimo" di cui parla Papa Francesco, che «porta ad avere fiducia nelle strutture (organi pastorali), nelle organizzazioni, nelle pianificazioni perfette perché astratte» e «ad assumere uno spirito di controllo, di durezza di normatività» che non trova la sua forza «nella leggerezza dello Spirito Santo» (Convegno Ecclesiale delle Chiese in Italia, Firenze 2015). Il cristiano deve vivere del respiro della lode e dell'adorazione, come sollecitato dal Santo Padre: «Quando ho parlato della preghiera di lode durante una Messa a Santa Marta ho detto che non è solamente la preghiera dei carismatici ma di tutta la Chiesa! È il riconoscimento della signoria di Dio su di noi e sopra tutto il creato espresso nella danza, nella musica e nel canto» perché, come in Evangelii gaudium, «quando un evangelizzatore riemerge dalla preghiera, il suo cuore è diventato più generoso, si è liberato dalla coscienza isolata ed è desideroso di compiere il bene e di condividere la vita con gli altri» (n. 282).

Elsa De Simone

(05.12.2015)