I richiami del Pontefice all'unità, al servizio, ad
essere sempre di più corrente di grazia che fluisce senza ostacoli, perdendosi
nella Chiesa e nel mondo, rappresentano il cuore della relazione conclusiva di
Salvatore Martinez sul tema: "Il mio volto camminerà con voi (Es 33, 14). Il
RnS corrente di grazia nella Chiesa e per la Chiesa".
Con forza e passione il Presidente RnS riprende le
parole dette dal Papa al Movimento in Piazza San Pietro, e ricorda che il
Rinnovamento è una realtà ecclesiale che ha cinquant'anni di storia, una pianta
che ha messo radici profonde e porta frutti abbondanti. Martinez esordisce
ringraziando i precedenti responsabili e salutando i nuovi eletti: «Ben fa Francesco - dice - a ricordarci che non
ci sono "capi" ma "servitori". I nostri sono servitori
dentro organi pastorali; eletti nei gruppi e nelle comunità. Ieri il Papa ci ha
detto che ogni servizio ha un termine e noi in Italia, da sempre, puntualmente,
in accordo con i nostri vescovi, onoriamo questo carisma dello Spirito che si
chiama discernimento: ci sottoponiamo tutti al discernimento dei nostri
fratelli e da loro riceviamo il mandato per servire. La scadenza del mandato
rigenera la comunione e mette a nudo chi siamo, quanto amiamo Gesù, quanto
siamo disposti a servire».
E proprio sull'autenticità del servizio, continua Martinez: «In accordo con Papa Francesco, vorrei dire: nessuno
di noi faccia soffrire i fratelli, imponendosi, non siamo una "dittatura".
Nessuno di noi faccia soffrire i fratelli proponendosi, non siamo un partito.
Nessuno di noi faccia soffrire i fratelli, se c'è un carisma pastorale,
escludendosi, non siamo un club dove scade una tessera; nessuno "si
impadronisca" dei fratelli o li sottoponga a discernimenti che soffocano
lo Spirito! Come si vince la tentazione di cui parla Francesco di "passare
da servitori a padroni"? Rimanendo uniti in Gesù! Ecco il segreto: tutto
nell'adorazione».
Martinez parla poi del richiamo del Santo Padre «a intensificare il nostro cammino comunitario.
Che i nostri gruppi scelgano di diventare delle comunità! - dice -. Atti 2, 42
rimane il nostro modello. Siamo disposti a morire per il bene del Corpo?
L'unità si conquista con una difficoltà enorme e si perde in un momento. Non
arrestiamo questo cammino!».
Poi, spiega il motivo per cui Papa Francesco ha
insistito sull'identità del Rinnovamento come corrente di grazia, riportandolo
alle origini, all'essenza, ma senza dimenticare un percorso ecclesiale lungo
cinquant'anni: «L'espressione "Movimento
ecclesiale", di san Giovanni Paolo II, non è una contrapposizione dell'espressione
"corrente di grazia". Non c'è una corrente di grazia nella Chiesa
che, proprio per il fatto che scorre dentro la Chiesa e vive la comunione con i
propri pastori, non sia per se stessa una realtà ecclesiale. Il Papa infatti ha ricordato che "questa corrente di grazia ci porta avanti in un cammino di Chiesa che in Italia ha dato molto frutto", aggiungendo "Vi ringrazio" e "vi incoraggio ad andare avanti". Ma - e su questo
ci ha voluto far riflettere il Santo Padre - a cosa serve un Movimento nella Chiesa
se non c'è una corrente di grazia che scorre? A cosa servono strutture, servizi,
se non ci sono carismi? A che serve il Rinnovamento se tutta la Chiesa non
diventa carismatica? Il Papa ci riporta alla nostra definizione più profonda,
ma non dimentichiamo che tornare alle origini, a quel fuoco che non si deve
spegnere, non può trascurare il cammino, la maturità, gli impegni ecclesiali.
Noi ringraziamo il Santo Padre che ha il coraggio di dire che il Rinnovamento
non è solo per noi, ma è per tutta la Chiesa: questa è la sfida! Sfida per la
quale servono uomini che consegnino il dono dello Spirito; servono ministeri,
servono opere! Ogni corrente di grazia cammina lungo un fiume che scorre, con
degli argini, con un letto, con una sorgente che è Dio. Sono cose che insegniamo
da anni! I frutti non maturano da soli ma hanno bisogno di una pianta. Questa
pianta è il Rinnovamento nello Spirito, questa pianta - ci ricorda il Papa - è
dentro il più grande giardino carismatico, che è il Rinnovamento carismatico
cattolico di cui noi siamo espressione in Italia. Così, RnS, ci siamo denominati
per volontà dei vescovi, dello stesso card. Suenens già dal 1977; altri si sono
chiamati in altri modi, ma non è questo ciò che conta. Contano i frutti, in
Italia "i molti frutti", ha detto il Papa. Noi, prima che strutture
siamo relazioni; nel RnS nessuno di noi hai a fianco un socio, bensì un
fratello, un padre».
Martinez spiega che sono due i carismi che rendono
il Rinnovamento corrente di grazia: quello pastorale, del discernimento, e quello
missionario, dell'Effusione dello Spirito. «Lasciate
"scorrere il fiume!" - conclude il Presidente RnS ricordando l'invito
di Francesco – E spiega che perché questo avvenga lo Spirito deve «muovere, rimuovere, commuovere». E in preghiera ha concluso: «Spirito Spirito Santo, muovi
carismi e ministeri, opere, operazioni, tutto ciò che fa vedere la potenza dello
Spirito. Spirito Santo, rimuovi tutti gli ostacoli: la sporcizia, la stasi, la
paura. Spirito Santo, commuovi, continuando a toccare i nostri curi e a portarci
nel cuore di Dio, perché dal cuore di Gesù siamo nati e nel cuore del Padre
vogliamo vivere come una sola famiglia. Con un appello finale: «Non stancatevi di scomodare lo
Spirito, di chiedere che questa corrente di grazia sia sempre più pura e
gradita a Dio».
Lucia
Romiti