Tu sei preziosa ai miei occhi
«Credo
perché ho sempre frequentato la chiesa, o Dio è veramente presente nella mia
vita?». È questo quesito, che si è piano piano fatto largo nel suo cuore, a
sconvolgere la vita di Jessica, una giovane donna appartenente al Rinnovamento
fin da bambina e cresciuta nell’affetto della sua comunità. Nel porsi questa
domanda, inizia a maturare in lei il desiderio di fuggire, di vivere la sua
vita secondo i suoi principi. «Mi sembrava di essermi liberata di un grosso
peso, mi sentivo padrona della mia vita, libera di vivere senza regole».
Intrapresi gli studi universitari, Jessica imbocca una via sbagliata, fatta di
eccessi e divertimenti sfrenati, dimentica dei sacrifici, anche economici, che
i suoi genitori stanno compiendo per lei: «Vivevo di notte e, quando il fine
settimana rientravo a casa, litigavo coi miei genitori perché volevano sapere
cosa facessi e si interessavano delle mie cose… come un qualsiasi genitore. Ma
io mi sentivo padrona di me stessa e non volevo che nessuno interferisse».
Jessica
inizia così un progressivo allontanamento dalla sua famiglia, intraprende una
relazione con un ragazzo violento e oppressivo, ritirandosi sempre di più in se
stessa, lontano da qualsiasi tipo di affetto vero e sincero. Lontana anche dal
Signore, che per così tanto tempo l’aveva accolta: «Non andavo a Messa, non
pregavo… Anzi, meno sentivo parlare di Dio e meglio era. Avevo dentro una
grande rabbia. Ma anche per me, che credevo di poter vivere senza l’amore di
Dio, è arrivato il momento di toccare il fondo». La depressione si impadronisce
di Jessica, sbiadendo lentamente la sua vita. Era arrivato il momento di
cambiare, di tornare da Colui che non l’aveva mai dimenticata: «Tornata dalla
mia famiglia ho iniziato il Seminario di vita nuova per riprendere in mano la
mia vita. Mi sentivo in colpa, mi disprezzavo, ma la prima parola che Dio mi
donò fu: “Ti ho fatto come un prodigio, tu sei preziosa ai miei occhi.
Rallegrati figliola, i tuoi peccati sono stati perdonati” (cf Lc 7, 48)».
Jessica rinasce e capisce che quel Signore dal quale per così tanto tempo si
era tenuta distante, l’aveva sempre aspettata: «Ho assaporato il grande amore
di Dio e la sua immensa misericordia. Ho pensato che Dio fosse incomprensibile!
Dopo tutto quello che avevo combinato nella mia vita mi diceva parole piene di
tenerezza. In quel momento ho capito che avrei potuto cercare qualsiasi amore
ma non sarei mai stata così felice e in grado di amare veramente chi mi sta
accanto senza l’amore di Dio». Mentre percorreva il sentiero dell’errore, il
Signore aveva già ricostruito la sua vita: «Lo ringrazio per avermi donato una
comunità presente fisicamente ma soprattutto con la preghiera incessante, con
cui ha interceduto presso Dio per la mia salvezza».
Dove c’è la Luce, c’è vittoria
L’esperienza
di conversione vissuta da Antonietta, sposata con Vittorio e appartenente
all’etnia rom, esemplifica in modo straordinario come l’opera dello Spirito
riesca a oltrepassare ogni barriera, ogni ostacolo e ogni pregiudizio. «In
quanto donna e moglie rom – ha raccontato Antonietta – ho vissuto per tanti
anni nella totale sottomissione a mio marito e alla sua famiglia». Tuttavia, un
anziano sacerdote appartenente al Rinnovamento comincia ad avvicinarla a un
gruppo di preghiera e, soprattutto, a una luce nuova, che Antonietta sperimenta
nella preghiera comunitaria: un luce verso la verità di Gesù, che le dà la
forza di intraprendere un cammino nuovo, lontano dall’illegalità e
dall’oppressione e, «come nel racconto del pesco e del mandorlo ascoltato da
padre Ermes, anche io sono diventata un mandorlo!». L’incontro con Gesù è una
svolta nella vita di Antonietta, che tuttavia vive una condizione di
isolamento, in bilico tra l’ostilità del suo clan d’origine e il rifiuto della
società. Ricomincia a studiare, vuole intraprendere un’attività legale,
continuando a frequentare il gruppo di preghiera con suo marito, ancora lontano
dall’amore di Dio e che, inizialmente, la accompagnava solo per controllarne i
movimenti. Ma, anche nei cuori più distanti, arde il fuoco dello Spirito:
«Nonostante la malattia di mia figlia che sembra ostacolare il mio cammino, non
mi scoraggio e, pian piano, anche Vittorio si lascia coinvolgere dal cammino!
La misericordia di Dio scioglie dentro di me i nodi dei ricordi delle violenze
e del male ricevuto da mio marito e dalla sua famiglia. Mi apro al perdono, e
accolgo Vittorio come il dono di Dio che mi è stato affidato dal Signore. E
finalmente, dopo 40 anni, siamo una coppia!». Un’inesauribile sete di Dio accompagna la vita di questi rinnovati
sposi, ora davvero uniti nell’amore: «È un nuovo inizio! Oggi nella nostra
casa, il padrone non è più il capo del clan ma Gesù! Confidiamo che anche i
nostri figli lo incontrino, magari attraverso la nostra testimonianza. Prima
vivevamo nel benessere dovuto ad affari illeciti, mentre ora, nelle
ristrettezze, abbiamo il cuore in pace, pieni di fiducia nella provvidenza di
Dio! Il nostro sostegno sono la preghiera quotidiana, l’Eucaristia, la Parola. Prima
leggevo la mano per far soldi e comprare il cibo, mentre ora leggo la Bibbia e
mi nutro con il vero cibo della vita». Ora Antonietta può testimoniare
l’immensa gioia dovuta all’incontro con Gesù, consapevole che «dove c’è la luce
di Gesù c’è vittoria in Cielo e in Terra!».
Damiano
Mattana