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Martinez commenta la prolusione del card. Bagnasco 
68a Assemblea Generale della Cei

Oggi, 19 maggio 2015, il card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha tenuto la sua prolusione alla 68a Assemblea Generale, in programma a Roma fino a giovedì 21 maggio.

Il presidente nazionale del RnS, Salvatore Martinez, ha commentato le parole del card. Bagnasco:

«Siamo grati al Card. Bagnasco che ha voluto ancora una volta richiamare l'attenzione sulle emergenze spirituali e sociali del nostro tempo; tra queste gli attentati subiti dalla famiglia. Non c'è dubbio che anche nelle nostre case, oggi, tocchiamo tanta miseria umana, quella "carne sofferente" alla quale Papa Francesco continuamente chiede di rivolgere la nostra cura pastorale. Sempre più spesso le famiglie bussano alle porte dei gruppi e delle comunità del Rinnovamento per cercare protezione, ascolto, accompagnamento; in molti casi constatiamo gli effetti devastanti dell'irruzione del male nella vita coniugale e familiare. Noi crediamo che nel Vangelo della famiglia sia la soluzione alla vigente crisi dell'umano. Famiglia fondata sull'unione di un uomo e di una donna e significata in due fondamentali elementi: uno è la stabilità di questo amore unitivo nel matrimonio e il secondo è la fecondità di questo amore generativo nella procreazione. Sono questi non sono solo principi di fede, ma elementi di civiltà profondamente umani e laici, fattori importanti nella difesa e nello sviluppo dello stato sociale. Guardando al disorientamento corrente, c'è bisogno di ribadire la più evidente e inconfutabile delle verità di Dio sull'uomo: siamo stati creati "maschio e femmina!". Lo spirito di morte, la sterilità sociale e politica, la stessa crisi delle autorità e delle rappresentanze, in definitiva di tutte le forme di "paternità", sono espressione della confusione regnante nella definizione dell'umano, del maschile e del femminile. Urge un nuovo afflato di sapienza sullo svilimento della vita, bene grande alla cui custodia la famiglia è da sempre deputata. La famiglia è e rimarrà in ogni tempo il migliore "laboratorio di speranza" per la salvezza di un'umanità che dispera, perché malata d'amore. Non perdiamoci d'animo, allora, e insieme al Papa, ai Vescovi, a tutti i credenti e ai laici di buona volontà, facciamo germogliare il futuro che vogliamo nelle azioni del presente che serviamo».

(19.05.2015)