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Con
i simposi e le condivisioni del pomeriggio del 2 maggio ha
inizio il "secondo tempo" dell'Assemblea nazionale: dopo il
tempo dell'ascolto di Dio, vengono indagate più da vicino le dinamiche
attraverso le quali il Rinnovamento opera, ciò che lo Spirito chiede di fare a
questo corpo. Nelle parole dei membri di Comitato nazionale, vengono tracciati
gli impegni e i compiti del Movimento, a tutti i livelli di
responsabilità. Tre simposi svolti contemporaneamente e ripetuti, per
consentire a tutti i partecipanti, a giro, di prendervi parte.
Il primo simposio, guidato dal presidente Salvatore Martinez
e da don Guido Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale, parte dal tema:
"Sulla visione del RnS: identità e missione".
«Il nostro discernimento è sulla base di un cammino
personale, ancor prima che diocesano, regionale, nazionale. L'identità è la
verità su ciò che siamo - ha esordito don Guido -. Santità, spiritualità e
carismaticità sono i tre punti su cui si poggia la nostra identità. La santità,
in particolare, si estrinseca in una conversione permanente, aperta a
quello che lo Spirito vuole fare oggi, domani, sempre. Un gruppo che non sta
fermo nelle sue "certezze" ma si interroga è in un cammino di santità, perché è
un gruppo che fa la volontà di Dio». La domanda, allora, è immediata: «È
prassi interrogarsi quando ci si trova tra responsabili? La conversione
permanente è acquisita?». La santità è un cammino di fede che «si articola, ad
esempio, nella formazione permanente ad ampio spettro, che sappia leggere gli
accadimenti della vita e non sia disincarnata». Don Guido conclude il suo
intervento ponendo alcuni interrogativi all'assemblea: «Siamo consapevoli che
l'uso dei carismi ci rende "corpo", interdipendenti? Avvertite la necessità che
la trasmissione carismatica avvenga correttamente? Le scelte di
evangelizzazione sono fatte da un corpo in movimento?».
«Non è difficile fare alcune analisi ma trovare le soluzioni
alle questioni che si pongono. Il Piano nazionale per una nuova
evangelizzazione è un documento che attua, attraverso
l'Enciclica Evangelii gaudium, ciò che il Sinodo sulla nuova
evangelizzazione ci aveva consegnato - ha esordito il presidente
Martinez, introducendo il suo intervento sul concetto di missione-. Se
parliamo di identità, dobbiamo capire e saper leggere il nostro tempo, la
Chiesa di questo tempo». Il Presidente RnS presenta il profilo missionario del
Rinnovamento attraverso cinque verbi: umanizzare, cristianizzare,
spiritualizzare, evangelizzare, servire.
«Come diceva il sociologo tedesco Erich Fromm, "Il problema
del ‘900 è stato la morte di Dio, il problema del 2000 è la morte dell'uomo".
La questione antropologica è attualissima: quale uomo incontriamo oggi? Come
diceva il card. Ratzinger nel 2000 in occasione del giubileo dei
catechisti: "Evangelizzare è insegnare agli uomini l'arte di vivere". In ogni
uomo c'è una richiesta di vita buona, piena. La fede deve insegnare a
vivere». Se c'è una questione antropologia c'è una questione cristiana.
«Cristo sta scomparendo da tutti i luoghi della nostra vita. Con 10
Piazze per 10 Comandamenti abbiamo riportato Cristo nelle
città, il progetto è stato la nostra risposta alla crisi di Dio. Se
non alimentiamo la gioia di dirsi di Cristo, se non annunciamo apertamente la
dimensione kerigmatica, non "cristianizziamo" il nostro tempo». La missione
deve essere carismatica, deve «profumare di Spirito Santo. L'uomo spirituale ha
sempre impeto di vita nuova. Cristo inquieta: come dice il card. Dias, "Lo
Spirito Santo ti dona la pace ma non ti lascia in pace"». Umanizzare,
cristianizzare, spiritualizzare: tutto questo è già evangelizzazione.
«Occorre
trovare una occasione, un metodo, una possibilità, per portare Dio agli uomini,
per far correre la Parola "fuori". Non sempre la comunione è piena ma meglio
che sia imperfetta purché missionaria. Troppo spesso si difetta di fede
carismatica, di quella che spinge ad andare fuori». "Chi" servire? «I poveri,
gli ammalati, gli oppressi, i prigionieri».
"Sulla vita del RnS: Organismi di servizio, Gruppi e
Comunità, formazione" è il tema del simposio affidato al coordinatore
nazionale Mario Landi e ai membri di CNS Lorenzo Pasquariello (area Pastorale)
e Federico Luzietti (area Formativa).
«Il Rinnovamento non è un'azienda, è un corpo mistico - ha
esordito il Coordinatore nazionale -. Dobbiamo uscire da una visione "legalista
e normativa" del Movimento quando parliamo degli Organismi pastorali di
servizio». L'immagine richiamata è quella "dell'orchestra", come suggerito da
Papa Francesco allo Stadio Olimpico alla 37ª Convocazione del Rinnovamento.
«Nell'orchestra la responsabilità del primo violino è la stessa del triangolo:
tutti concorrono alla riuscita della composizione». Landi spiega che si tratta
di una interdipendenza esistenziale, quella che lega gli ambiti e i livelli di
pastoralità. Ha quindi proseguito con un approfondimento delle linee
fondamentali del servizio pastorale, entrando nello specifico dei livelli
regionale e diocesano. «I diversi ambiti non sono dei compartimenti stagni
ma in comunione secondo una logica di sussidiarietà». Lorenzo Pasquariello si è
soffermato sull'esperienza delle realtà locali: i gruppi, le comunità, le
comunità di alleanza. Federico Luzietti ha concluso l'intervento a tre
voci sottolineando l'imprescindibilità della formazione, colonna portante
del cammino nel Movimento, promozione dell'identità carismatica: «Occorre una
formazione specifica, adeguata, attraverso i tanti strumenti che abbiamo a
disposizione - come il Seminario di vita nuova, le Scuole, i testi, le riviste
- per rispondere alle sei consegne che il Papa ci ha affidato alla scorsa
Convocazione nazionale».
Il terzo simposio, dal tema "Sulla fraternità nel RnS:
Progetti comuni e sostentamento", è stato guidato dal direttore Amabile Guzzo e
da Marcella Reni, membro di CNS per l'area Carismatica. «Da sempre siamo
identificati come quelli che "pregano" ma è riduttivo: noi siamo
quelli che dalla preghiera traggono l'ispirazione per operare nel
mondo». Marcella Reni ha,quindi, presentato le diverse attività, i
progetti, le iniziative, che contraddistinguono la missione del RnS da oltre un
decennio: dalla missione in Moldavia - l'implantatio ecclesiae voluta da
san Giovanni Paolo II nel 2002 - al progetto Coref; da Prison
Fellowship Italia al sogno di Giovanni Paolo II di realizzare un
Centro internazionale per la famiglia a Nazareth, affidato al RnS e al
Pontificio consiglio per la famiglia attraverso l'istituzione di una Fondazione
vaticana.
Il Direttore RnS ha, successivamente, esortato
l'assemblea a una responsabilità che passi, necessariamente, anche attraverso
il sostentamento delle opere del Movimento. Sostegno fraterno, Patto d'Amore,
5perMille, lasciti testamentari, libere offerte, sono alcuni dei mezzi
attraverso i quali la provvidenza si manifesta per la realizzazione delle
diverse opere. Inoltre, Amabile Guzzo ha presentato le diverse realtà
che, da un punto di vista burocratico, sanciscono l'esistenza del Movimento
nelle sue strutture.
La giornata si è conclusa dopo cena con un Roveto ardente,
guidato dalla Parola tratta dagli Atti degli apostoli: "E ora Signore, volgi lo
sguardo alle loro minacce e concedi ai tuoi servi di proclamare con tutta
franchezza la tua Parola" (4, 29).
Elsa De Simone