Gesù, nei giorni della sua penosa
condizione umana, da carcerato, così si rivolse a Pilato, che aveva potere di
giudicarlo, di infliggergli la morte o di allungargli la vita:
«Tu non avresti alcun potere
su di me se non ti fosse stato dato dall'alto» (Gv 19, 11).
L'elezione di un cattolico
praticante alla Presidenza della Repubblica italiana riempie il nostro cuore di
speranza. L'on. Sergio Mattarella è uomo di provate virtù morali e sociali;
merita la nostra stima e le nostre preghiere, dal momento che la Scrittura
esorta i credenti ad avere riguardo per chi è chiamato ad esercitare un potere
civile.
Afferma, infatti, san Paolo,
scrivendo proprio alla gente di Roma: «Ciascuno sia sottomesso alle autorità
costituite. Infatti non c'è autorità se non da Dio: quelle che esistono sono
stabilite da Dio... poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene» (Rm 13,
1.4a).
Il Rinnovamento nello Spirito,
guardando alla realtà del nostro tempo, auspica che il neo Presidente sappia
porre ancor più la propria vita a servizio del bene comune e dell'unità del Paese,
di quelle "speranze e difficoltà" che ha
voluto immediatamente evocare nel suo primo e improvvisato saluto agli
italiani.
Che il bene dell'uomo - di ogni
cittadino, credente e non credente, italiano o straniero vivente nella nostra
Nazione - a partire dalla difesa e dalla promozione della sua dignità integrale
e trascendente, abbia a prevalere su ogni svilimento del senso e della memoria
storica, sulla perdita di passione civile, su ogni conflitto ideologico e su
ogni interesse di parte.
Che Dio benedica il Presidente Mattarella e tutti gli italiani!
(01.02.2015)