Nella seconda parte della mattinata di domenica, la grande sala che sabato ha ospitato le elezioni del nuovo Comitato nazionale di servizio si prepara ad accogliere la Celebrazione eucaristica presieduta da don Guido Pietrogrande.

«Siamo arrivati al termine di questa IX Assemblea - dice don Guido introducendo l'omelia -, ma nel RnS non c'è mai un termine. Piuttosto c'è un "compimento": si sta compiendo qualcosa. E la parola di Dio mette veramente il sigillo su quello che ha fatto il Signore in questi giorni».

Non poteva esserci, dunque, un Vangelo più bello e responsabilizzante di quello della "prima chiamata" dei primi apostoli. Il Signore continua a donare puntuale la sua Parola.

Lo chiama "Il Vangelo dei passaggi" il Consigliere spirituale: passaggi intesi come conversione. In questo brano di Giovanni (cf 1, 35-42) i discepoli si fidano di Giovanni il Battista e decidono di seguire Gesù, indicato come l'"Agnello di Dio", l'Agnello che ci viene dato per il perdono dei peccati. L'incontro con Cristo inizia con una domanda che i discepoli rivolgono a Gesù: "Dove abiti?". Gesù dimora nel Padre, dice don Guido, rievocando, con questa risposta, tutta l'importanza racchiusa nella Parola. Il cuore del vangelo di Giovanni è proprio questo: «Il passaggio "dalle preghiere alla Preghiera", "dalle parole alla Parola", dalle devozioni al regime dello Spirito», conversioni non facili.

Come i discepoli, anche noi siamo chiamati ogni giorno a fare questo passaggio: «Da Giovanni il Battista a Gesù, da Giovanni che preannuncia a Gesù che realizza», un passaggio che incarna tante conversioni, piccole rinunce da sostituire con un amore più grande, quello per Dio.

Anche la Prima lettura (cf 1 Sam 3, 3-10) ci ricorda - come accadde a Samuele -, l'incapacità di saper riconoscere "la chiamata" e la voce del Padre. Ma Eli, che comprende il valore di questa chiamata, dice a Samuele: «Se il Signore ti chiamerà, dirai: "Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta"». Spesso anche noi, come Samuele, viviamo in un "dormiveglia" che ci impedisce di ascoltare e realizzare, come servi umili, la Parola. A questo riguardo, don Guido esorta tutti i responsabili ad essere "tanti Eli", pronti a insegnare ai giovani ad ascoltare e a rispondere attivamente alla chiamata di Cristo. «Se abbiamo dei giovani abbiamo in mano il futuro», aggiunge, infine, il Consigliere. Che il Signore dia a tutti l'esperienza, la capacità di «cogliere i "germogli nuovi" che il Signore sta già facendo sbocciare».

L'intensa mattinata che ha chiuso l'Assemblea nazionale, avuto il suo culmine è conclusa con una forte invocazione dello Spirito Santo sui nuovi membri di CNS e sui nuovi consiglieri aggiunti: Angelo Brancaleone, (ambito Giovani), Etienne Niemants, (ambito Famiglia); don Vincenzo Apicelli, (ambito Sacerdoti), don Patrizio Di Pinto (ambito Missioni), Carla Osella, (ambito Sociale), Carmela Romano (ambito Metodologie di evangelizzazione). Un gesto di grande intensità spirituale, statutariamente previsto come il momento che dà inizio al mandato di servizio. Moltissimi i brani profetici che sono stati ispirati dalla preghiera e che hanno confermato fortemente la grazia di queste giornate. Uno tra questi: «Io conosco i progetti che ho fatto a vostro riguardo, progetti di pace e non di sventura, per concedervi un futuro pieno di speranza. Voi mi invocherete e ricorrete a me e io vi esaudirò. Mi cercherete e mi troverete, perché mi cercherete con tutto il cuore, mi lascerò trovare da voi» (Ger 29, 11-14).

Daniela Di Domenico