Segreteria nazionale
via degli Olmi, 62
00172 Roma
tel 06 2310408
fax 06 2310409
mail rns@rns-italia.it
Homepage >> Eventi >> Assemblea Nazionale 2015 Torna alla pagina precedente...
Evangelizzare i conflitti 
Preghiera comunitaria e omelia di mons. Nunzio Galantino, segretario della Cei
IX Assemblea Nazionale RnS - Clicca per ingrandire...

"La pace sia nel tuo cuore: fermati e contempla Dio perché in te sia la pace. Non agitare la mente e il cuore! Tutto ciò che vivi lo vivrai nella pace, questo è il senso della mia presenza in mezzo a te". Una Parola forte risveglia l'assemblea durante la Preghiera comunitaria carismatica, che dice a tutti e a ciascuno di passare alla luce e alla pace che viene dal Signore, Maestà e autorità divina. Dal trono del Signore, la parola "pace" entra nelle relazioni, ci fa uomini e donne nuovi: «Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell'inimicizia» (Ef 2, 14): adesso possiamo guardare ciascuno negli occhi, Gerico è caduta, il muro di inimicizia e di separazione è caduto, vogliamo intercettare lo sguardo di Dio, che a ciascuno dice: «Sono con voi tutti i giorni della vostra vita».

Una Celebrazione eucaristica in cui «la Parola di Dio si rivela viva, efficace, tagliente - commenta nell'omelia mons. Galantino -. Una Parola capace di inserirsi nelle pieghe della nostra storia per indicare l'unica direzione seria che il Signore vuole dare alla vita di un Movimento, della Chiesa dell'umanità».

Il Vangelo di Marco nelle Letture del giorno rimanda ai temi contenuti nella Lectio divina del segretario della Cei tenuta durante la mattina: la vita di ognuno è sottoposta alle ambiguità, alle fragilità, al conflitto, alle contraddizioni, ma è proprio di fonte a queste realtà che «dimostriamo di che pasta siamo fatti; se crediamo nel Signore e preghiamo, i conflitti diventano delle opportunità», afferma Galantino.

IX+Assemblea+Nazionale+RnS

Messaggio centrale dell'omelia è che «i conflitti vanno affrontati evangelicamente», proprio sull'esempio di Gesù. Come si comporta Gesù di fronte al conflitto? Il Vangelo di Marco offre alcuni esempi. Gesù guarisce un paralitico considerato un peccatore e, prima di offrirgli guarigione, perdona i suoi peccati, provocando lo scandalo della comunità; nel brano odierno Gesù siede a tavola con i peccatori, non teme di chiamare Levi, il pubblicano, in casa sua. Il Vescovo spiega come l'interpretazione più diffusa di questo passo porti a pensare che Gesù abbia condotto i pubblicani e i peccatori proprio a "casa sua", nel luogo dove si ritrovava con i discepoli. Uno scandalo per la comunità giudaica, per i quali portare un peccatore in casa propria significava renderla impura, autoescludendosi dall'attività religiosa e quindi pubblica. È "spiazzante" l'atteggiamento di Gesù per mons. Galantino perché si riconosce nell'andare «oltre e contro il modo comune di pensare». Questo produce sconcerto tra quei cristiani che provenivano dal giudaismo, all'epoca in conflitto con i cristiani convertiti dal paganesimo. «Si tratta di una questione che va al di là della frequentazione di luoghi - commenta il Vescovo -, ma l'evangelista Marco vuole segnalare un problema alla sua comunità (e oggi alle nostre) che è quello della tentazione di sentirsi migliori degli altri». Il Segretario della Cei parla di una conflittualità esistente nelle nostre comunità che va riconosciuta e affrontata alla maniera di Gesù che invita i peccatori a mangiare in casa propria, a "respirare aria nuova", sfidando le critiche dei benpensanti che si recano addirittura dai discepoli per «portarli dalla loro parte» e metterli contro il Maestro. E infine è Gesù stesso che risponde alle critiche: "Non sono venuto per i giusti ma per i peccatori" (cf Mc 2,17). Ed «è la coscienza della sua missione che gli permette la forza di questa risposta, cioè l'annuncio della buona Novella» prosegue il Vescovo, auspicando ad una Chiesa che non «è un club di bravi ragazzi ma di coloro che, perdonati, annunciano la misericordia del Signore. I sani non sanno cosa farsene del medico e nella misura in cui impareremo nella Chiesa questa lezione fondamentale saremo testimoni credibili».  

Il consigliere spirituale nazionale, don Guido Pietrogrande, al termine della Messa, ha ringraziato mons. Galantino per la sua "visita pastorale" dove «la parola "visita" nella Bibbia indica sempre una benedizione. Quella di un Vescovo che ha pregato con noi, si è messo in ascolto e si è reso conto di quello che vive questa realtà, ha indicato attraverso la Parola la strada da seguire. E con la Celebrazione eucaristica ha posto il sigillo di Cristo risorto in mezzo a noi».

Martina D'Onofrio

(17.01.2015)