Nel giorno in cui si celebra la solennità dell'Immacolata Concezione, la Preghiera comunitaria si apre ricordando le parole rivolte a Maria da Elisabetta: «E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto» (Lc 1, 45).
Fissando lo sguardo sulla beatitudine di Maria, nasce nei presenti un desiderio: "Com'è bello che qualcuno dica anche a noi: beati voi che avete portato nel vostro grembo Gesù da offrire al mondo". E con un sentito canto in lingue, l'assemblea contempla con stupore la grandezza dell'amore di Dio: "il nostro desiderio di Te, Signore, è sorpassato dal tuo desiderio di noi".
Affidandosi all'intercessione della Madre di Gesù, l'assemblea vive un intenso momento di invocazione dello Spirito Santo, al termine del quale viene proclamata la Parola: «Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Cor 6, 2b)
È questo, dunque, il momento di essere trasformatati da increduli a credenti, proprio come Tommaso quando mette la sua mano nel costato del Risorto.
Rinnovati nella fede, i presenti invocano la guarigione, con l'autorità di Cristo, sulle malattie del corpo e dell'anima. Una guarigione che cambia molti pregiudizi e dona nuova visione e nuovo zelo per servire il Signore.
Viene quindi proclamata la Parola: «D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti...» (At 16, 26-31). È il Signore che libera dalle catene delle nostre schiavitù e le braccia sono ora libere per essere alzate al cielo in segno di lode e gratitudine al Signore.
Anna Pugliese e Sandro Gallo
(08.12.2014)