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Il quadriennio, un tempo di grazia 
Sintesi della prima relazione di Salvatore Martinez
38a Conferenza Nazionale Animatori - Clicca per ingrandire...

Nella sua prima relazione della Conferenza, dal tema "Una generazione narra all'altra le sue meraviglie" (Sal 145, 4), il presidente RnS Salvatore Martinez comincia a rileggere il quadriennio che sta per concludersi alla luce delle definizioni e delle consegne che Papa Francesco ha dato al Rinnovamento. Martinez ripercorre «la storia sacra» degli ultimi quattro anni ricordando - supportato dalle immagini - 54 eventi, kairòi, tempi particolari di grazia, «paletti indicatori scritti dal dito di Dio», come li definisce. Un quadriennio che ha visto due Papi e il 40˚ del RnS in Piazza San Pietro. «È stato il quadriennio del risveglio identitario - dice intendendo per identità l'identità carismatica. Un po' ciascuno di noi è salito sulla Croce ed è morto con Benedetto XVI e con la Chiesa, poi risorto con Francesco. È stato il quadriennio pentecostale; a Pentecoste si sentono annunciare le grandi opere di Dio e in questo quadriennio ne sono state annunciate di straordinarie, una è la costituzione della nostra Fondazione vaticana "Centro internazionale Famiglia di Nazareth". È la prima volta nella storia che una Fondazione vaticana viene affidata a un Movimento. È stato il quadriennio della conversione fraterna e della conversione missionaria: noi esistiamo per evangelizzare, come la Chiesa - ricorda. Una conversione missionaria che riguarda due ambiti strategici, quello pastorale e quello familiare».

Ma il Presidente RnS esordisce entrando nel tema della Conferenza: "Fiumi di acqua viva sgorgheranno dal cuore di chi crede in me" (cf Gv 7, 38). Citando il capitolo 4 di Giovanni, Martinez commenta: «Al pozzo di Giacobbe si incontrano due seti: la sete della donna e la sete di Gesù. Le ultime parole di Gesù sulla croce ce lo rivelano: "Ho sete". Gesù ha sete del Padre e ha sete dei fratelli, acquistati come figli. Nell'Apocalisse è scritto: "A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell'acqua della vita" (21, 6b). È il mistero dello Spirito, che non si esaurisce nelle missioni di questo nostro tempo. Noi del Rinnovamento dobbiamo avere le papille gustative allenate quando questo mistero ci interpella».

Il Presidente ricorda che proprio ieri, giorno di inizio della Conferenza, ha avuto il suo decimo incontro con Papa Francesco. In udienza privata il Pontefice ha guardato alla fatica e all'impegno del Rinnovamento «con il gusto di un padre ma con il discernimento di un Pontefice». Un Pontefice «profondamente convinto del protagonismo che ci è assegnato dalla storia».

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Lunga e ricchissima la narrazione che Martinez fa delle meraviglie compiute dallo Spirito negli ultimi quattro anni, vissuti con la Chiesa e nella Chiesa; dall'insediamento del Comitato nazionale, nel marzo 2011, alla veglia di preghiera a Lampedusa, in aprile dello stesso anno, «per dire che chi prega vince il male con il bene, per ricordare le parole di Gesù: "Ero forestiero e mi avete visitato"»; dal Pellegrinaggio nazionale delle famiglie per la famiglia, che a settembre 2011 si spostava da Pompei ad Ancona in occasione del XXV Congresso eucaristico, alla Scuola genitori di Loreto, per parlare del fondamentale compito di «generare attraverso l'educazione». Tra gli eventi ricordati del 2012, il Convegno teologico sullo Spirito Santo, promosso all'Università Gregoriana. Nel 2013, il varo del Piano nazionale per una Nuova evangelizzazione «è stato - continua - una grande provocazione spirituale al discernimento, un dono per tutti». Martinez ricorda poi la rinuncia di Benedetto XVI: «Sono stati giorni difficili, in cui lo Spirito ci ha fatto capire che dovevamo pregare. Abbiamo alzato un "muro di fuoco". Nel giorno in cui Benedetto lasciava il Vaticano, nella parrocchia di Sant'Anna in Vaticano, dove ha sede un gruppo del Rinnovamento, padre Cantalamessa celebrava la Messa». E ancora, tra i kairòi, l'elezione di Papa Francesco, l'avvio di «un pontificato che subito si è rivelato pneumatologico». Poi, il grande progetto 10 Piazze per 10 Comandamenti, «la cui memoria è ancora viva, la cui semina è stata abbondantissima: con esso abbiamo espresso la libertà di ridire Dio», e la Scuola di leadership cristiana dedicata a 100 giovani, «perché bisogna rendere ragione della signoria di Gesù nella storia; perché il nostro tempo vive una crisi di leadership in tutti gli ambiti, dall'economia, alla politica alla cultura». Infine, il Sinodo sulla famiglia: «Il futuro della famiglia - dice il Presidente - si gioca tutto tra spiritualità e sacramentalità. E il Rinnovamento entra in gioco in entrambe le dimensioni, quella della misericordia, dell'accoglienza, della guarigione, della liberazione, e quella della dottrina sacramentale».

Ieri, al termine dell'udienza, Martinez si è inginocchiato per ricevere la benedizione del Papa che allo Stadio Olimpico, in occasione della 37ª Convocazione nazionale, ha detto al Rinnovamento che il suo fondamento è «adorare Dio». «Nel mettersi in ginocchio - conclude Martinez - c'è un Rinnovamento che sta bene in ginocchio, tutto nell'Adorazione, ma che quando si rialza, deve essere forte, deve avere coraggio, deve avere una visione, deve avere una Parola. Lo Spirito ci guidi e continui a farci vedere la storia, come fa Francesco, nel dinamismo dello Spirito». 

Lucia Romiti

(06.12.2014)