«Siamo nati con Paolo VI, siamo cresciuti con Giovanni Paolo II, siamo maturati con Benedetto XVI e ora siamo in missione con Papa Francesco»: con queste parole, che hanno accompagnato il video che ha ripercorso alcuni passaggi del cammino del Rinnovamento nello Spirito nella Chiesa, ha avuto inizio la 38ᵃ Conferenza nazionale animatori. In continuità con i Pontefici che hanno benedetto e accompagnato il RnS in Italia, il segno di accoglienza ha voluto essere un rendimento di grazie per la storia vissuta e una necessaria proiezione verso il futuro, al termine del mandato pastorale e alla viglia del prossimo quadriennio di responsabilità.
Attraverso tante piccole testimonianze, i giovani si sono fatti portavoce delle perplessità, dei dubbi, delle insicurezze di quanti sono chiamati a essere responsabili: l'umanità è emersa ma la Parola di Dio non ha mancato di dare risposte e di porsi come guida. Qui, in tutta la sua forza prorompe il tema della Conferenza: "‘Fiumi di acqua viva sgorgheranno dal cuore di chi crede in me' (cf Gv 7, 38). Il Rinnovamento corrente di grazia per l'evangelizzazione". Don Fulvio Bresciani, delegato nazionale ambito Giovani, ha benedetto «l'acqua che purifica, dà vita nuova e coraggio, l'acqua che risveglia», chiedendo al Signore di essere purificati e rinnovati. Tutta l'assemblea viene attraversata da quest'acqua che tutto rigenera e purifica; poi, la Parola entra e tutto attorno si fa gioia: «Il Signore Gesù, Parola incarnata, Verbo di Dio fatto uomo, presiede questa Conferenza - ha esordito don Guido Pietrogrande dal palco, assieme agli altri membri di Comitato nazionale di servizio -. Tu sei in mezzo a noi, Gesù, Parola viva. Gloria a te che vieni a regnare in mezzo a noi!». Il popolo del Rinnovamento entra in un tempo di gioia che si fa preghiera, di acclamazione di lode, per cantare la gioia e scacciare ogni timore. «Vogliamo proclamarti Signore della nostra vita - ha proseguito Carla Osella, membro di CNS -. Grazie Signore perché sei il Signore del mio oggi, del mio domani, della mia vita». L'invocazione dello Spirito si fa richiesta della misericordia, del perdono che viene solo da Dio per convertire i cuori: un canto si innalza dall'assemblea, un lungo canto che sgorga dai cuori adesso purificati. «Cambia le mie relazioni, la mia capacità di perdono, di accoglienza; cambia il mio cuore, mi arrendo davanti a te... ti adoriamo nello stupore, tu che ti sei mostrato come Dio di misericordia; ti adoriamo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze... ti adoriamo perché tu sei Dio e noi siamo le tue creature»: un nuovo tempo si apre nella preghiera, un tempo in cui si sciolgono i calzari e le ginocchia si prostrano nel luogo santo di Dio. Tutto il Comitato nazionale si inginocchia dinanzi alla maestà della Parola. «Popolo mio, io ti parlo da questo Roveto che mai si consuma... popolo mio, per questo ti ho scelto: annuncia il mio amore, voglio che sia annunciato e si conosca il mio amore che arde e non consuma». Poi, tutti si alzano in piedi, perché dalla preghiera e dall'adorazione nasce un nuovo mandato per quanti annunciano la Parola di Dio. «Tu ci chiami a essere risorti e, dopo esserci inginocchiati, vogliamo ergerci nella fede e nella gioia per acclamarti ed essere missionari. A chi ci chiederà "Chi vi manda?" risponderemo "Ci manda Colui che è"».

Elsa De Simone