24 marzo 2014
SIR – Prolusione card.
Bagnasco: Martinez (RnS), “ridare volto e cuore a idealismo cristiano”
“Un invito chiaro a ridare ‘volto e cuore’ a quel benefico
idealismo cristiano, ispirato al Vangelo di Gesù Cristo, che ha permesso la
costruzione del nostro stato sociale”: Salvatore Martinez, presidente nazionale
RnS, commenta con queste parole la prolusione del card. Angelo Bagnasco,
arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana. Per
Martinez “al centro del dibattito socio culturale deve tornare a sentirsi l’eco
dell’annuncio della verità di Dio sull’uomo e a vedersi la forza della
testimonianza dei laici cristiani per la costruzione di una società giusta e di
un’umanità buona”. “Bagnasco - aggiunge il presidente del Rns -
riprendendo il triplice richiamo di Papa Francesco alla miseria, materiale,
morale e spirituale, ricentra l’attenzione delle comunità ecclesiali su alcuni
temi d’impegno pastorale irrinunciabili per risollevare le sorti della nostra
gente: investimento educativo sui giovani, promozione dell’istituto familiare,
riformulazione della concezione del lavoro e rilancio dell’occupazione, difesa
dell’antropologia cristiana da ogni riduzionismo ideologico. Un impegno grande
ed esigente, che solo su basi spirituali forti potrà rendersi possibile”.
ZENIT – In missione
contro ogni povertà
“Nella ricchezza educativa del Vangelo la risposta e la forza per un nuovo
impegno”.
Così Salvatore Martinez, presidente nazionale Rinnovamento
nello Spirito, ha commentato la Prolusione al Consiglio Permanente del card.
Angelo Bagnasco.
Secondo Martinez “riprendendo il triplice richiamo alla
miseria – materiale, morale e spirituale – evidenziato da Papa Francesco nel
recente “Messaggio per la Quaresima 2014” il cardinale Bagnasco ha centrato
l’attenzione delle comunità ecclesiali su alcuni temi d’impegno pastorale
irrinunciabili per risollevare le sorti della nostra gente e cioè “
investimento educativo sui giovani, promozione dell’istituto familiare,
riformulazione della concezione del lavoro e rilancio dell’occupazione, difesa
dell’antropologia cristiana da ogni riduzionismo ideologico”.
“Un impegno grande ed esigente - ha rilevato -, che solo su
basi spirituali forti potrà rendersi possibile”.
Il cardinale Bagnasco ha indicato l’urgenza di una nuova
missionarietà, che affronti in modo sistematico le forme di corruzione e di
alterazione dell’umano sempre più diffuse nel Paese.
La Prolusione del presidente della Cei - ha sottolineato
Martinez - sulla scorta dei pressanti richiami di Papa Francesco alla “coerenza
cristiana”, è un invito chiaro a ridare “volto e cuore” a quel benefico
idealismo cristiano, ispirato al Vangelo di Gesù Cristo, che ha permesso la
costruzione del nostro stato sociale.
“Dunque - secondo il Presidente del RnS -, al centro del
dibattito socio culturale deve tornare a sentirsi l’eco dell’annuncio della
verità di Dio sull’uomo e a vedersi la forza della testimonianza dei laici
cristiani per la costruzione di una società giusta e di un’umanità buona”.
“L’ora della missione – ha concluso Martinez - è già
scoccata e non attende ritardi! Ogni povertà può essere riconciliata e vinta
dalla ricchezza del Vangelo”.
Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano
Lavoratori ha dichiarato di condividere le preoccupazioni espresse dal cardinal
Bagnasco nella sua prolusione al Consiglio Permanente della CEI.
“In particolare - ha precisato -, condividiamo il suo
richiamo ai tre tipi di povertà umane: quella materiale, quella morale, quella
spirituale; miserie tra cui vi è sempre una rete evidente di relazioni casuali”
e - ha aggiunto Costalli – “la sua denuncia delle ideologie che ‘deformano la
comprensione che la ragione e il cuore hanno della realtà’, come il crescente
individualismo che mina alla base la famiglia, l'economia, la politica”.
“La povertà attanaglia sempre più le nostre famiglie,
effetto di una crisi economica che sembra non aver mai fine e che ha fatto
pagare un prezzo altissimo in termini di lavoro ed occupazione, soprattutto ai
giovani”, ha continuato il leader del MCL.
Secondo Costalli, “E' indispensabile rilanciare con forza un
progetto formativo, sia nella dimensione spirituale che in tutti gli altri
ambiti. Un progetto educativo che abbia al centro il ruolo della famiglia”.
“La crisi finanziaria che attraversiamo – ha concluso - ci
fa dimenticare che alle sue origini vi é una profonda crisi antropologica: la
negazione della centralità della persona, una visione culturale neoliberista e
relativista che nega in radice l’assioma della Dottrina sociale della Chiesa
che ‘il lavoro è per l'uomo’, rispondendo, invece, solo ai parametri del
profitto e della speculazione finanziaria”.
25 marzo 2014
AVVENIRE – «Ci ricorda
le maggiori urgenze attuali»
Le
parole della prolusione al Consiglio permanente della Cei tenuta ieri dal
cardinale Angelo Bagnasco sono state riprese e rilanciate da diverse voci, che
ne hanno messo in luce i temi più urgenti. «La prolusione, sulla scorta dei
pressanti richiami di papa Francesco alla "coerenza cristiana", è un
invito chiaro a ridare "volto e cuore" a quel benefico idealismo
cristiano, ispirato al Vangelo di Gesù Cristo, che ha permesso la costruzione
del nostro stato sociale», commenta Salvatore Martinez, presidente nazionale
del Rinnovamento nello Spirito Santo. «L'ora della missione è già scoccata -
afferma Martinez - e non attende ritardi! Ogni povertà può essere riconciliata
e vinta dalla ricchezza del Vangelo». Da parte sua il Movimento cristiano
lavoratori (Mcl) condivide «le preoccupazioni espresse da Bagnasco», occorre infatti,
nota Carlo Costalli, presidente Mcl, fare uno sforzo per superare la crisi. «La
povertà attanaglia sempre più le nostre famiglie, effetto di una crisi
economica che sembra non aver mai fine e che ha fatto pagare un prezzo
altissimo in termini di lavoro ed occupazione, soprattutto ai giovani - rileva
Costalli -. È indispensabile rilanciare un progetto educativo che abbia al
centro il ruolo della famiglia». Anche Coldiretti è intervenuta sul tema delle
povertà, commentando il dato riportato da Bagnasco, secondo il quale il 66 per
cento dei separati dichiara di non riuscire a provvedere all'acquisto di beni
di prima necessità. Secondo Coldiretti si tratta di «una situazione drammatica
che rappresenta la punta di un iceberg delle difficoltà che incontrano molte
famiglie italiane nel momento di fare la spesa».