Un
fiume di acqua viva alimentato dai tanti rivoli che, provenienti da più parti
d’Italia, di minuto in minuto si sono riuniti nel punto di incontro: sono
apparse così le migliaia di famiglie che, sabato 13 settembre, si sono date
appuntamento all’Area mercatale di Scafati (SA) per il 7° Pellegrinaggio delle
famiglie per la famiglia. Una partecipazione forte, viva, consapevole, quella
delle oltre quindicimila persone che hanno accompagnato questo Pellegrinaggio,
nel cammino che si snoda tra le strade di Scafati fino al Santuario della
Vergine di Pompei (NA): una zona che le cronache dei giornali hanno riportato
frequentemente, ancora in questi ultimi giorni, per lo stato di sempre maggiore
degrado delle rovine della Zona archeologica. Le famiglie in cammino sono una
risposta ideale e simbolica anche a questa situazione, oltre che alla cultura
odierna: contro il deterioramento dell’istituzione familiare, sempre più
logorata dal trasformismo di una laicità senza ideali e da uno stato sociale
che non la sostiene in alcun modo, proprio come gli Scavi di Pompei la famiglia
rischia il collasso su se stessa, per essere sostituita da nuovi e “moderni”
modelli che ne snaturano la sua autenticità.
Il
tema di questo Pellegrinaggio, che torna a svolgersi nella sua sede originaria
(dopo aver portato la vitalità della famiglia in altre città d’Italia: Ancona,
Napoli, Roma), è una risposta alle tante sirene che cantano e annebbiano gli
uomini in questi tempi: “‘Maschio e femmina Dio li creò’ (Gen 5, 1) – La
famiglia dinanzi alla volontà di Dio”. Un Pellegrinaggio che si fa luogo di
incontro e discussione di questo tema importante, senza dubbio sfidante, in una
fase cruciale del cammino sociale, politico, economico, della società italiana
ma non solo.
Promosso
dal Rinnovamento nello Spirito Santo, in collaborazione con la Prelatura
Pontificia di Pompei, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, l’Ufficio
Nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI, il Forum delle Associazioni
familiari, i Comuni di Scafati e Pompei, il Pellegrinaggio nazionale delle
famiglie per la famiglia si è offerto come segno di comunione e di
intercessione in vista della celebrazione del prossimo Sinodo dei vescovi sulla
famiglia.
In
quello che è, da sempre, il “primo tempo” del Pellegrinaggio, come da
tradizione a fare da “padrone di casa” è stato mons. Giovanni D’Ercole, vescovo
di Ascoli Piceno. Dopo i canti di accoglienza e la Preghiera comunitaria
carismatica animata dalla Corale nazionale, dal coordinatore nazionale Mario
Landi, dal direttore Marcella Reni e da alcuni membri del Consiglio nazionale,
il Vescovo di Ascoli Piceno ha introdotto i diversi ospiti che si sono
succeduti sul palco di Scafati. Tante ed eterogenee le voci che si sono avvicendate.
«Per
qualcuno sembra quasi che la famiglia si stia oscurando ma invece questo “sole”
in Italia è vivo grazie a tanti uomini e donne che insieme costruiscono la
famiglia. La famiglia non è un ritorno al passato: essere maschio e femmina,
insieme nella comunione, non è un ritorno al passato ma è un ritorno ad avere
un vero futuro», il commento di don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio
nazionale per la Pastorale della Famiglia della CEI; «Oggi alcuni vogliono
introdurre una famiglia che non ha niente a che fare con l’uomo e con la donna,
e che non ha niente a che fare con l’accoglienza della vita. Il dibattito del
nostro Paese è in una situazione di grande allarme perché sembra che l’uomo di
oggi voglia inventare la famiglia e rifiuti la bellezza della natura della
famiglia», le parole di Francesco Belletti, presidente del Forum delle
Associazioni Familiari, entrambi “amici” – come ha sottolineato proprio don
Paolo – e sostenitori storici del Pellegrinaggio.
Sul
palco anche i sindaci di Scafati Angelo Aliberti di Pompei Ferdinando Uliano,
che non hanno mancato di lanciare il loro messaggio a sostegno dell’istituzione
familiare e del Pellegrinaggio stesso.
Tante
le voci anche di uomini e donne di buona
volontà che hanno detto il loro “sì” alla famiglia, trasformando radicalmente
le proprie vite: Costanza Miriano, giornalista e scrittrice sui temi
dell’identità familiare; i coniugi Butturini con la loro esperienza di famiglia
missionaria e di famiglia numerosa (10 figli); Saverio Sgroi, consulente educativo
impegnato in particolar modo con gli adolescenti; la famiglia profuga africana
di Siaca Kone e Helen Simon, ricongiunta in Italia grazie all’opera di
evangelizzazione di una comunità del RnS; Gianluca Mencarelli, convertito
grazie alla preghiera dei bambini protagonisti di una comunità di
evangelizzazione del RnS.
Prima
dell’inizio del Pellegrinaggio vero e proprio, il messaggio del presidente del
Rinnovamento, Salvatore Martinez: «La
famiglia è e rimane un evento d’amore, un miracolo dello Spirito. Pertanto,
ancor prima che dinanzi alla volontà degli uomini, la famiglia è chiamata a
porsi sempre davanti alla volontà di Dio: da Dio è
voluta, da Dio è stata creata e da Dio stesso è difesa ancora prima che
dagli uomini e dalle loro leggi. La vera soluzione all’attuale crisi
spirituale e identitaria della famiglia sta nell’umile conversione dei cuori,
delle menti e delle volontà al Vangelo di Gesù, che reclama la
stabilità dell’amore nella forma sponsale del matrimonio e la
fecondità dell’amore nella procreazione dei figli. Sono questi
due elementi fondanti della civiltà umana e della vita sociale,
che credenti e non credenti sono chiamati a rispettare, come atto di onore
verso le generazioni che ci hanno preceduto e come atto di amore verso quelle
che verranno. Noi crediamo che niente più della preghiera ci spieghi in modo
vitale ed esperienziale il Vangelo della famiglia. Pregare
pellegrinando insieme, gioiosamente, nonni, genitori e figli: un antidoto alla
solitudine, all’esclusione sociale e ai tanti conflitti intergenerazionali a
cui assistiamo proprio dentro le mura domestiche. Preghiera come via
infallibile di pace, in famiglia prima che nella società; quella pace che il
diavolo – ci ricordava Papa Francesco allo Stadio Olimpico – non vuole dimori
nelle nostre famiglie».
Nel
cammino che separa Scafati e Pompei, il popolo del Rinnovamento e non solo ha
pregato il “Rosario della Famiglia”, una meditazione di Sette dei tradizionali
20 Misteri. A Pompei, poi, ad accogliere tutti il vescovo prelato, mons. Tommaso
Caputo, che salutando i pellegrini ha ricordato a tutti di volgere lo sguardo
verso Maria, «a come ha accolto ciò che Dio le chiedeva, a come ha amato e
superato ogni difficoltà le si presentasse, a come non ha mollato mai» per
«imparare a vivere in questo nostro difficile presente», invitando inoltre «a
pregare per tutte le famiglie del mondo che si trovano nel dolore, in modo
particolare per quelle che vivono in zone di guerre o sono perseguitate, spesso
proprio a causa della propria fede».
La
Celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Vincenzo Paglia, presidente del
Pontificio consiglio per la famiglia, è stata trasmessa in diretta televisiva
su TV2000, che già nel corso del Pellegrinaggio aveva effettuato un
collegamento. Mons. Paglia ha celebrato il Pellegrinaggio in concomitanza con
la solennità dell’Esaltazione della Croce, «perché vuol dire far scaturire dal
culmine dell’amore di Gesù una nuova familiarità, nuovi legami, nuove
solidarietà che stringono persone anche diverse, basandosi sull’amore di Gesù.
Dall’amore di Gesù sgorga una nuova esistenza umanità, quella di cui oggi
abbiamo bisogno, in un mondo avvelenato dai serpenti della guerra,
dell’egoismo, dell’individualismo, della violenza».
Come
da tradizione, al termine della Santa Messa il sagrato della Basilica e le
strade adiacenti l’intera piazza si sono illuminate con oltre quindicimila candele: quest’anno, il flambeau finale si è acceso in segno di continuità con
l’iniziativa indetta dalla CEI “Accendi una luce
in famiglia!”: un invito alle famiglie di tutta Italia ad accendere una
candela in segno di preghiera il prossimo 4 ottobre, alla vigilia del Sinodo
dei vescovi sulla Famiglia. E, sempre in concomitanza con l’apertura dei lavori
del Sinodo, mons. Paglia e il presidente Martinez hanno invitato tutti a partecipare,
il prossimo 28 settembre in Piazza San Pietro, all’Incontro “La benedizione
della lunga vita”, promossa dal Pontificio consiglio per la famiglia. Si tratta
di una giornata dedicata ad anziani e nonni, contro quella “cultura dello
scarto” più volte denunciata da Papa Francesco sin dall’inizio del suo Pontificato
e ribadita lo scorso 1 giugno allo Stadio Olimpico a Roma, in occasione della 37ª
Convocazione del Rinnovamento: «I nonni sono l’assicurazione
della nostra fede. Gli anziani, come il buon vino, hanno la libertà dello
Spirito Santo. Sono la saggezza della Chiesa».
Elsa De Simone