Salvatore Martinez: «Il dolore di
chi invoca giustizia sia ora il nostro grido di preghiera»
Di ritorno dalla Terra Santa, dove ha
guidato l’annuale Pellegrinaggio Nazionale del Rinnovamento nello Spirito, il
presidente del RnS Salvatore Martinez
comunica l’adesione del Movimento
ecclesiale all’appello della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana
“ad unirsi in preghiera in occasione della solennità dell'Assunzione della
Beata Vergine Maria (15 agosto) quale segno concreto di partecipazione con
quanti sono provati dalla dura repressione”.
Guardando alla situazione determinatasi in
Iraq e più in generale nel Medio Oriente, che ha la sua “Chiesa Madre” nella
Comunità apostolica di Terra Santa, Salvatore Martinez ha dichiarato:
«Maria ha conosciuto il
martirio del cuore, figlia di queste terre e di questa cultura plurisecolare da
cui il nostro Occidente cristiano è stato generato. Come una Madre che soffre,
l’Assunta ci invita ad unirci alla sua preghiera, perché la violenza disumana
che sta colpendo le nostre sorelle e i nostri fratelli nella fede in Iraq cessi
e lasci lo spazio alla libertà di vivere in pace e in pace confessare la propria
fede.
Se non riusciamo a
convincere gli uomini violenti che il nome dell’unico Dio è amore e
fratellanza, allora possiamo parlare a Dio degli uomini che soffrono
ingiustizia, perché da Dio venga la salvezza. Sarà il grido della preghiera a
colmare il drammatico silenzio e immobilismo delle Istituzioni politiche e
culturali internazionali, in speciale modo degli Stati Uniti d’America,
dell’Unione Europea e della Lega Araba, che hanno la responsabilità di agire in
modo rapido per fermare questo
genocidio perpetrato in nome di Dio.
Pertanto, con ferma
convinzione, il Rinnovamento nello
Spirito accoglie l’invito della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana
alla preghiera per la Festa dell’Assunta e promuove, in tutta Italia, speciali
momenti di preghiera di intercessione e di adorazione eucaristica denominati
“Roveto Ardente”. Vogliamo fare nostro il grido di dolore di chi dispera,
perché si tramuti in preghiera che invoca giustizia e misericordia, riscatto
dei deboli e dei perseguitati.
Al contempo, il Rinnovamento nello Spirito esprime
speciale vicinanza spirituale al Patriarca caldeo di Bagdad Louis Raphael I Sako, ai Vescovi di Musil e di tutte le Chiese e comunità cristiane che
sono in Iraq i quali hanno dichiarato che “sotto il profilo umanitario e
spirituale, le circostanze attuali non possono essere considerate accettabili
per questo popolo di esiliati; intanto, le sofferenze aumentano e gli sforzi
internazionali messi in campo per alleviare il loro dolore sono del tutto
insufficienti. Un dramma che si consuma con velocità impressionante ai danni
delle famiglie di sfollati nel nord dell’Iraq e spinge ciascuno di noi ad
agire, mentre non si vedono all’orizzonte segnali di una soluzione rapida per
il destino di oltre 100mila persone, profughi che hanno abbandonato i 13
villaggi della piana di Ninive, per trovare riparo in città e villaggi più a
nord e che da almeno sette giorni cercano di sopravvivere alla meglio in parchi
e luoghi pubblici”».