Abramo Sylla viene da una famiglia modesta del Senegal che lo ha cresciuto con buoni valori. Ha avuto tante soddisfazioni dalla vita: si è laureato, parla 5 lingue, è sposato e ha avuto 3 figli.
«Pensavo di dover essere io - racconta - l'attore principale del mio futuro. Dopo la laurea ho ricevuto un'offerta di lavoro dalla Francia e sono emigrato a Parigi. Lì mi sono affermato nella mia attività lavorativa e ho fatto carriera. Nel 2009 è arrivata la crisi e ho perso quel posto di lavoro. Trasferito in Italia dopo qualche mese mi sono ritrovato a Rosarno, in Calabria, dove centinaia di giovani sopravvivono in condizioni di estrema povertà. Anche io ero in mezzo a quell'inferno, ma non perdevo la speranza di una vita più giusta. Tramite alcuni amici ho conosciuto il Rinnovamento nello Spirito Santo. Conoscendo la mia situazione mi hanno chiesto di presentare loro un mio curriculum e io l'ho fatto chiedendo però di non tenere in considerazione i miei titoli e le mie conoscenze: volevo solo lavorare. In questo Movimento mi sono sentito amato. Ho conosciuto Salvatore Martinez e lui mi ha proposto di lavorare come operatore in una comunità di accoglienza per ex detenuti, a Caltagirone in Sicilia. Lì ho poi iniziato a svolgere l'attività di mediatore culturale e linguistico per un gruppo di 18 ragazzi che, dopo essere sbarcati a Lampedusa avevano trovato accoglienza presso la comunità. E' meraviglioso vedere cosa può fare l'amore. E' difficile essere operatore di pace ma è bello vedere i frutti della giustizia. Attraverso il mio sì iniziale oggi anche altri operatori e professionisti italiani si sono uniti in questa opera. Io che ero disoccupato ho aiutato altri italiani a trovare un lavoro. Ho imparato che non dobbiamo farci rubare i doni che Dio ci ha dato, ma dobbiamo metterli a servizio per farli fruttificare».
Sandro Gallo
(02.06.2014)