La preghiera per una rinnovata effusione dello Spirito Santo ha visto sul palco uniti in un'unica voce invocante i maggiori leader del Rinnovamento nazionale e internazionale. Le parole del profeta Gioele vengono annunciate a questo grandissimo cenacolo a cielo aperto che è lo Stadio olimpico: «Effonderò il mio Spirito su tutte le genti... effonderò il mio Spirito in quel giorno» (cf cap. 3). «Oggi è quel giorno - si proclama dal palco. Lo Spirito si sta effondendo qui, oggi ». S'invoca con forza e con piena fiducia lo Spirito perché il cenacolo così riempito di Spirito Santo generi apostoli per tutto il mondo affinché la grazia rigeneri l'umanità intera. «Ciascuno dei presenti - viene annunciato - è qui convocato dallo Spirito proprio per diventare annunciatore della grazia nel mondo».
Le parole consegnate ieri dal Papa al popolo del Rinnovamento: «Condividete con tutti la grazia dell'effusione dello Spirito» vengono ricordate per essere ancora accolte con nuova responsabilità e senso di progettualità. S'invoca lo Spirito su chi non ha ancora ricevuto la preghiera di effusione. Il ricordo, poi, dell'invito all'unità rivolto ieri dal Papa alle realtà ecumeniche presenti induce i leader sul palco a riconoscere il proprio peccato e a invocare ancora lo Spirito che scenda con potenza e abbatta divisioni, gelosie, rivalità e «faccia di tutti noi una cosa sola». Subito dopo in un intenso momento di adorazione silenziosa, a mani unite, la grande assemblea chiede con un unico cuore adorante che lo Spirito Santo ponga il suo sigillo su questa unità. Poi, le mani si sciolgono mentre le voci s'innalzano nelle diverse lingue in una splendida lode corale: si proclama la gloria di Dio. Si esalta l'onore del nostro Re. Il comune ringraziamento sale a Lui per i prodigi che non cessa mai di compiere in cielo, sulla terra e sotto terra.

Elena Dreoni