«È una gioia presentarvi Ralph Martin, che nella sua vita ha sempre avuto un'unzione profetica unica e Dio si è da subito servito di lui». È Patti Gallagher Mansfield, che ha guidato la preghiera di intercessione nella prima giornata della Convocazione del Rinnovamento, a introdurre il Presidente del Renewal Ministries, testimone delle origini del Movimento. La relazione di Ralph Martin, incentrata sulla terza parola-guida della Convocazione, "Ricevete lo Spirito Santo", si è aperta con una profonda e importante considerazione: «Per molti anni - esordisce Martin - i teologi hanno scritto con speculazione sulla Pentecoste, dicendo che la forza dello Spirito era riservata solo alla Chiesa primitiva, poiché serviva alla sua costituzione, oppure ai leader carismatici o ai grandi santi...ma questo non è vero! La Pentecoste è per tutti e Dio ce lo sta dicendo!». È forse difficile pensare all'azione dello Spirito all'inizio del XX secolo, il più sanguinoso nella storia dell'umanità. Eppure è proprio all'inizio del turbolento e fratricida ‘900 che il Signore ha riversato lo Spirito sui fratelli pentecostali: perché non può accadere di nuovo? È quanto si chiedevano i partecipanti al famoso weekend di Duquesne (Pittsburgh), nel 1967, quando nei cuori di semplici studenti universitari il Signore fece sentire il suo tocco: «Ci ritrovammo a pregare in lingue, senza nemmeno sapere cosa stavamo facendo! E oggi siamo qui proprio per quel weekend, perché il Signore ha voluto prepararci ai grandi conflitti che ci stavano aspettando».
Da quell'incontro del 1967 la Storia ha riservato anni roventi, segnati dalle rivolte del '68, dalle manifestazioni contro la guerra, dalla messa in ridicolo dei Comandamenti: «Dio stava infondendo lo Spirito per prepararci a una nuova sfida di fronte al crollo della cultura cristiana». L'incoraggiamento a pregare per una nuova Pentecoste, necessaria a una vera missione evangelizzatrice, ha trovato voce nelle parole di tutti i Papi del XX secolo, da Giovanni XXIII, che convocò il Concilio per invocare una nuova forza dall'Alto, per la Chiesa e per i cristiani tutti, a Papa Francesco, che a voce alta chiede uno slancio missionario. «Nel 1975 - prosegue Ralph Martin - 10mila carismatici cattolici ricevettero le parole di Papa Paolo VI: "Questo Rinnovamento è una chance per la Chiesa!". Tuttavia, molti accolsero quelle parole, molti invece non lo fecero, non ricevettero il dono che lo Spirito voleva fare loro. Ma qui, con Papa Francesco, alla Chiesa è data una seconda chance. Lo dico a tutti: questa è una nuova occasione per umiliarci, come fatto da Papa Francesco nella giornata di ieri, quando si è messo in ginocchio per ricevere la preghiera».
Ralph Martin ricorda poi ciò che disse mons. Carlo Maria Viganò, nunzio apostolico negli Stati Uniti, ai vescovi americani citando le parole che, nel 1976, l'allora cardinal Wojtyla pronunciò a Filadelfia, parole che mettevano in guardia gli uomini, che stavano per trovarsi di fronte al più grande scontro della storia dell'umanità. Un conflitto di cui, forse, né la società americana né le comunità cattoliche si rendevano conto: lo scontro finale tra la Chiesa e l'antichiesa, tra Cristo e l'anticristo.
«Per imparare qualcosa su questo conflitto - continua Martin - possiamo leggere gli ammonimenti di san Paolo nella Seconda lettera ai Tessalonicesi (cf capp. 2)». In tale Lettera, Paolo annuncia la venuta di un'apostasia, che allontanerà dalla fede anche chi ne era in possesso e, in seguito, l'eliminazione del freno del male, che agirà senza più remore tra gli uomini. Ma nel momento peggiore, Gesù apparirà di nuovo e sconfiggerà l'anticristo. «La venuta dell'empio - continua il Relatore - avverrà con presunti prodigi e in ogni inganno cadrà chi è destinato a perire. Così dice san Paolo. Leggendo questo passo della Lettera sono rimasto stupito...ma come? Chi è destinato a perire? Dio vuole solo la nostra salvezza!». Coloro che rifiutano la Verità e, con lei, la Salvezza: ecco chi è destinato alla perdizione.
«Uno dei più grandi inganni viene dalla bocca di chi dice che larga è la strada del paradiso, mentre una stretta corda conduce alle porte dell'inferno, e che questa piccola via non è seguita che da pochi. Qual è l'inganno? Che le cose stanno esattamente al contrario! Stretta è la corda che porta alle Altezze, mentre larga è la via che conduce alla perdizione e molti la stanno percorrendo!». Gesù ha dato la sua vita perché coloro in cammino sulla via della dannazione possano tornare indietro e incamminarsi verso lo stretto sentiero del Cielo: «Qui entriamo noi e la nuova Pentecoste, per avere amore, coraggio e fortezza, per ricevere lo Spirito e affrontare il conflitto». Impegnarsi nell'evangelizzazione significa attendere il dono dello Spirito, senza il quale non è possibile adempiere a questa missione: «Papa Francesco ce lo dice continuamente: se conoscete l'amore di Gesù, raccontatelo! Dobbiamo dire a tutti che abbiamo bisogno dello Spirito!». Il Relatore conclude il suo intenso intervento invitando l'assemblea a non perdere la sete di Spirito Santo, come Maria, che ne chiese ancora per prepararsi al suo nuovo compito di madre della Chiesa: «Questa è la nostra seconda chance! Lo Spirito c'è ancora e noi tutti ne abbiamo bisogno!».
Damiano Mattana