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"La preghiera di lode ci fa fecondi!", ha affermato Papa Francesco.
Il Papa, nell'omelia mattutina a Santa Marta, si è soffermato sulla descrizione
della festa improvvisata da Davide per il rientro dell’arca dell’alleanza così
come è raccontata nella prima lettura della liturgia del giorno (2 Samuele,
6, 12-15 .17-19), sottolineando che , se ci chiudiamo nella formalità, la nostra preghiera
diventa fredda e sterile.
“Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore”. Papa Francesco ha
svolto la sua omelia muovendo da questa immagine gioiosa, raccontata nel
Secondo Libro di Samuele. Tutto il Popolo di Dio, ha rammentato, era in festa
perché l’Arca dell’Alleanza tornava a casa. La preghiera di lode di Davide, ha
proseguito, “lo portò a uscire da ogni compostezza e a danzare davanti al
Signore” con “tutte le forze”. Questa, ha commentato, “era proprio la preghiera
di lode!” E ha confidato che, leggendo questo passo, ha “pensato subito” a
Sara, dopo aver partorito Isacco: “Il Signore mi ha fatto ballare di gioia!”.
Questa anziana. come il giovane Davide – ha evidenziato – “ha ballato di gioia”
davanti al Signore. “A noi – ha poi osservato – è facile capire la preghiera
per chiedere una cosa al Signore, anche per ringraziare il Signore”. Anche
capire la “preghiera di adorazione”, ha detto, “non è tanto difficile”. Ma la
preghiera di lode “la lasciamo da parte, non ci viene così spontanea”:
“‘Ma, Padre, questo è per quelli del Rinnovamento nello Spirito, non
per tutti i cristiani!’. No, la preghiera di lode è una preghiera cristiana per
tutti noi! Nella Messa, tutti i giorni, quando cantiamo il Santo…
Questa è una preghiera di lode: lodiamo Dio per la sua grandezza, perché è
grande! E gli diciamo cose belle, perché a noi piace che sia così. ‘Ma, Padre,
io non sono capace… Io devo…’. Ma sei capace di gridare quando la tua squadra
segna un goal e non sei capace di cantare le lodi al Signore? Di uscire un po’
dal tuo contegno per cantare questo? Lodare Dio è totalmente gratuito! Non
chiediamo, non ringraziamo: lodiamo!”
Dobbiamo pregare “con tutto il cuore”, ha proseguito: “E’ un atto anche di
giustizia, perché Lui è grande! E’ il nostro Dio!”. Davide, ha poi rammentato,
“era tanto felice, perché tornava l’arca, tornava il Signore: anche il suo
corpo pregava con quella danza”:
“Una bella domanda che noi possiamo farci oggi: ‘Ma come va la mia preghiera
di lode? Io so lodare il Signore? So lodare il Signore o quando prego il Gloria o
prego il Sanctus lo faccio soltanto con la bocca e non con
tutto il cuore?’. Cosa mi dice Davide, danzando qui? E Sara, ballando di gioia?
Quando Davide entra in città incomincia un’altra cosa: una festa!”
“La gioia della lode – ha ribadito – ci porta alla gioia della festa. La festa
della famiglia”. Il Papa ha così ricordato che quando Davide rientra nel
palazzo, la figlia del re Saul, Mikal, lo rimprovera e gli domanda se non provi
vergogna per aver ballato in quel modo davanti a tutti, lui che è il re. Mikal
“disprezzò Davide”:
“Io mi domando quanto volte noi disprezziamo nel nostro cuore persone buone,
gente buona che loda il Signore come le viene, così spontaneamente, perché non
sono colti, non seguono gli atteggiamenti formali? Ma, disprezzo! E dice la
Bibbia che Mikal è rimasta sterile per tutta la vita per questo! Cosa vuol dire
la Parola di Dio qui? Che la gioia, che la preghiera di lode ci fa fecondi!
Sara ballava nel momento grande della sua fecondità, a novant’anni! La
fecondità che ci dà la lode al Signore, la gratuità di lodare il Signore. Quell’uomo
o quella donna che loda il Signore, che prega lodando il Signore, che quando
prega il Gloria si rallegra di dirlo, quando canta il Sanctus nella
Messa si rallegra di cantarlo, è un uomo o una donna fecondo”.
Invece, ha avvertito, “quelli che si chiudono nella formalità di una preghiera
fredda, misurata, forse finiscono come Mikal: nella sterilità della sua
formalità”. Il Papa ha invitato, dunque, a immaginare Davide che danza “con
tutte le forze davanti al Signore e pensiamo che bello sia fare le preghiera di
lode”. Ci farà bene, ha concluso, ripetere le parole del Salmo 23 che abbiamo
pregato oggi: “Alzate, porte, la vostra fronte; alzatevi soglie antiche ed
entri il re della gloria. Il Signore, forte e valoroso, è il re della gloria!”