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Si è aperta ieri a Fiuggi l’8ª Assemblea
nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo. Il tema che guiderà le tre
giornate è “Un cuor solo e un’anima sola… fra loro
tutto era comune. Con grande forza davano testimonianza e tutti godevano di
grande favore” (cf At
4, 32-33).
La prima giornata
di Assemblea nazionale – appuntamento annuale
rivolto ai Coordinatori diocesani, regionali, ai Membri del Comitato
nazionale di Servizio, ai Delegati nazionali dei Ministeri – è
principalmente «un tempo di ritiro e di discernimento», ha ricordato
Salvatore Martinez, presidente del RnS, introducendo i lavori. «Siamo qui
riuniti perché scelti, eletti, chiamati a portare primizie di carità e di
novità spirituali». Ha poi ricordato con gratitudine quanti eventi straordinari
abbiano caratterizzato l’anno appena passato. Ha poi invitato l'Assemblea «a
porsi in sincero e obbediente ascolto dello Spirito per comprendere il tempo
che viviamo! le sfide
pastorali che attendono la Chiesa “in uscita missionaria”
e in essa il RnS», preannunciando la relazione di
mons. Antonino Raspanti.
Struttura portante della prima
giornata, è stata infatti la rilettura di alcuni
punti dell’Esortazione apostolica Evangelii Gaudium che lo stesso Papa Francesco rivolge ai Vescovi, ai presbiteri, a tutte le
persone consacrate e ai laici, sull'annuncio del
Vangelo nel mondo di oggi. Mons. Antonino Raspanti, vescovo di
Acireale e Vicepresidente del Comitato preparatorio del 5° Convegno nazionale
delle Chiese d’Italia (Firenze 2015) ha dettato, a questo proposito, la
relazione sul tema “La vita spirituale si confonde con alcuni momenti religiosi
che offrono un certo sollievo ma che non alimentano l’incontro con gli altri,
l’impegno nel mondo, la passione per l’evangelizzazione” (Evangelii Gaudium, n. 78). ‘Le tentazioni degli
operatori pastorali’”. Molti sono gli operatori, laici e religiosi, che
oggi si identificano sempre maggiormente con “l’uomo post-moderno”, permettendo
che la loro vita spirituale venga svuotata comp
letamente perdendo di
vista l’obiettivo finale di una salvezza da annunciare e per cui
“combattere”. Mons. Raspanti ha efficacemente spiegato, con l'ausilio degli
Scritti di Santi mistici e di Padri della Chiesa che «solo chi vive in Dio può
far vivere Dio negli altri per la grazie dello Spirito». Ha posto in evidenza
la necessità «di conoscere se stessi, per riconoscere le proprie miserie e la
propria grandezza, superando ogni forma di relativismo pratico in cui si
potrebbe cadere se la vita spirituale finisce con il coincidere con
l'amore di sé». Le parole di Papa Francesco, sotto tema
dell’Incontro, diventano così un’esortazione a cui il RnS vuole offrire una
reale risposta: “Prego lo Spirito Santo che venga a rinnovare, a scuotere, a
dare impulso alla Chiesa in un’audace uscita fuori da sé” (Evangelii Gaudium, n. 261).
Il pomeriggio si è concluso con la
Celebrazione di mons. Raspanti. Nel vangelo di Marco è emerso un
argomento molto caro ai sacerdoti, ai vescovi e a chiunque senta la
vocazione di servire Cristo: Gesù che sceglie i 12 Apostoli dopo una notte di
preghiera. «Come poter spiegare la volontà di Dio, le motivazioni alla base
della sua scelta?», ha detto mons. Raspanti. «Eppure, Dio ci chiama
davvero per nome, ci sceglie; spetta a noi saperlo vedere,
ascoltare e riconoscere». «Che Dio ci dia la grazia di non spengere mai la
luce che è già in noi» è stato l’augurio del Vescovo di Acireale. E, prima
della benedizione finale, mons. Raspanti ha ringraziato il Rinnovamento nello
Spirito Santo per l’invito a partecipare all’Assemblea ma, soprattutto, «per la
missione evangelizzatrice che svolge a livello
nazionale, generando frutti positivi nella Chiesa ma anche nel sociale e
nei vari ambiti in cui opera».
Daniela Di Domenico