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Commento del presidente Martinez all'esortazione apostolica di Papa Francesco "Evangelii Gaudium" 
Su Avvenire del 28 novembre 2013
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Un punto di non ritorno! 

Chiesa comprendi te stessa? Comprendi le agitate questioni del tempo a partire dalle tue inadempienze e dalle resistenze allo Spirito di Dio che ti muove a conversione? Evangelii Gaudium ci riporta a quell’ansia di rinnovamento conciliare che permeò il cuore dei credenti, che mise in auge la nozione di popolo di Dio, che intravide nella coessenzialità del profilo gerarchico e carismatico la più eloquente risposta al bisogno di corresponsabilità del destino di Cristo e del suo Vangelo tra gli uomini. La lettura dell’esortazione post sinodale Evangelii Gaudium ci dice che la Chiesa esiste fisiologicamente e diviene storicamente nello Spirito Santo, nell’esperienza permanente di un amore libero da sovrastrutture concettuali e materiali; di un amore che per essere davvero creduto e credibile implica tanti “sì” e altrettanti conseguenziali “no”. Senza rinvii, senza alterazioni del sensus fidei, senza manierismi istituzionali che raffreddano la fede nel petto e consegnano alla storia un’immagine alterata del volto di Cristo, capo della Sua Chiesa. Papa Francesco usa termini talvolta esigenti e disarmanti, mai accomodanti, eppure sempre profondamente veri e parametrati alla portata della sfida che si è assunto a nome dei Padri conclavisti. È in atto il Pontificato dell’autenticità cristiana, a ben vedere invocata dal beato Giovanni Paolo II nel suo documento programmatico per il terzo millennio Novo Millennio Ineunte, ed esplicitato e applicato alla modernità corrente da Benedetto XVI in Caritas in Veritate. Non tenerne conto è come destarsi da un letargo e non essere ancora entrati nel nuovo secolo di storia cristiana! Evangelii Gaudium cade dal cielo come una manna, non come un fulmine a ciel sereno, ma indica un punto di non ritorno per la Chiesa e rivela la stagione della Provvidenza nel tempo della crisi. Per questo Papa Francesco parla di un “improrogabile rinnovamento ecclesiale”, che imprima alla storia contemporanea il volto umano della fede. Una fede umanizzante. Una speranza dialogante. Una carità risanante. I cristiani di ogni tempo sanno di essere una riserva di misericordia e di giustizia, specie quando la speranza si fa affanno e delusione; sanno, per esperienza, che la storia è il palcoscenico dello Spirito di Dio e che la vita umana è lo spazio di innumerevoli miracoli. Quelli che lo Spirito vuole operare nel cuore di coloro che sottomettono a Cristo il proprio cuore, la propria volontà, il proprio destino. Evangelii Gaudium è il ritratto di un pontificato dipinto dalle mani dei piccoli del Regno, dai cercatori di Dio, dalle anime belle e nascoste che attraggono ancora sulla terra benedizioni; di un cristianesimo che se è “storia d’amore oltre il limite”, deve sempre fare i conti con la capacità di dare e di non trattenere amore. È un omaggio a quella “teologia dell’esperienza” spesso trascurata dal primato di un razionalismo che disdegna le novità dello Spirito, che non conduce per mano dentro l’originalità cristiana. Papa Francesco sta inondando il mondo del profumo della misericordia, legge materna dell’umanità che tutti intendono e vogliono parlare. E lancia a se stesso e alla Chiesa tutta la sfida più grande: ritrovarne il gusto, tra originalità e fedeltà. Il passo che Papa Francesco propone dice non audacia, ma realismo; parla di un mondo già trasfigurato dall’amore di Cristo che non può essere sfigurato dai suoi discepoli, da quella accidia e arrendevolezza che può rallentare il cammino missionario di chiese e comunità. Un passo che reclama nuova passione, per Dio e per l’uomo.

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(28.11.2013)