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Martinez sulla prolusione del card. Bagnasco in apertura della 65ᵃ Assemblea Generale della Cei 

20 maggio 2013

ZENIT – Il senso della fede è tutto nella vita buona della nostra gente

Si sono aperti oggi, 20 maggio 2013, in Vaticano, i lavori della65ª Assemblea GeneraledellaCEI, in programma a Roma fino al 24 maggio 2013.Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS, commenta laprolusionedi apertura delcard. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana:

«All’indomani della straordinaria esperienza di Pentecoste, segnata dalla rinnovata comunione ecclesiale dei Movimenti, Comunità e Associazioni con Papa Francesco, la prolusione del Presidente della CEI pone i credenti dinanzi ad un bivio: o favorire la vita buona, retta, ispirata agli ideali del Vangelo, dedita ai propri doveri quotidiani in famiglia, nel lavoro e nella società, che è propria di una moltitudine di italiani seria e generosa, che vive con dignità e solidarietà le difficoltà del nostro tempo, oppure permettere che si radichi ancora di più una cultura individualistica e autoreferenziale, al fine atea e antiumana, che tende ad impugnare e a sconvolgere le linee di giudizio e i parametri morali e spirituali che fondano la dignità integrale e trascendente dell’uomo e la nozione di bene comune nel nostro Paese. Dalle parole del Card. Bagnasco si coglie una profonda sintonia con il pensiero e con l’indirizzo magisteriale di Papa Francesco, dunque la necessità di ripartire dalla fede del popolo di Dio, dal protagonismo delle famiglie e del popolo della vita, dalle tante opere di prossimità che rendono giustizia della forza di cambiamento e di trasformazione che sono in chi non si arrende al male e dà nuovo credito alla propria fede. La Chiesa sta vivendo uno straordinario kairòs di fiducia e di stupore con l’avvento di Papa Francesco, un’occasione meravigliosa per fare incontrare la misericordia e la speranza con le tante povertà che popolano la nostra coscienza sociale. È l’ora di una “nuova evangelizzazione in re sociali”, come già l’Enciclica Caritas in Veritate annunciava! Il Presidente della CEI, pertanto, segna il passo di una nuova missionarietà, indicando le priorità di una nuova testimonianza cristiana. Il Rinnovamento nello Spirito è vicino ai propri Pastori nel cammino che attende le nostre comunità ecclesiali: non faremo mancare il nostro coraggio, la nostra gioia, la nostra preghiera, il nostro impegno».

AGI -    Bagnasco: associazioni cattoliche lo ringraziano

"Per ribaltare queste logiche e per continuare a dire si' alla vita e alla necessita' di prendersene cura, occorre attivare - afferma Scienza e Vita - ogni strumento affinche' il tarlo della solitudine, nemico delle relazioni intersoggettive, trama essenziale del vivere sociale, sia sostituito dal rispetto etico e legislativo per ciascuno e per tutti". In sintonia con il cardinale Bagnasco si professano anche altre importanti sigle del mondo cattolico che esprimono in comunicati l'apprezzamento per la prolusione. Come l'Agesc che riunisce i genitori delle scuole cattoliche e in una nota ringrazia il presidente della Cei per la nuova richiesta di una "effettiva parita'", ricordando come "l'Italia sia in fondo alle classifiche rispetto alla liberta' di scelta educativa e al pluralismo scolastico, e di conseguenza, anche se nessuno lo ammette, negli ultimi posti pure rispetto alla qualita' ed efficienza del sistema scolastico nazionale", mentre "qualcuno sta tentando di peggiorare le condizioni puntando su uno statalismo che e' rintracciabile solo nei passati regimi totalitari". Anche il Rinnovamento nello Spirito, esprime gratitudine e apprezzamento per il tramite del suo presidente Salvatore Martinez, secondo il quale "dalle parole del Card. Bagnasco si coglie una profonda sintonia con il pensiero e con l'indirizzo magisteriale di Papa Francesco, dunque la necessita' di ripartire dalla fede del popolo di Dio, dal protagonismo delle famiglie e del popolo della vita, dalle tante opere di prossimita'".

AVVENIRE.IT – La prolusione di Bagnasco

Le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno accolto con grande interesse la Prolusione del cardinale Angelo Bagnasco all'Assemblea della Cei. 

«All’indomani della straordinaria esperienza di Pentecoste, segnata dalla rinnovata comunione ecclesiale dei Movimenti, Comunità e Associazioni con Papa Francesco, la prolusione del Presidente della Cei - scrive Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS - pone i credenti dinanzi a un bivio: o favorire la vita buona, retta, ispirata agli ideali del Vangelo, dedita ai propri doveri quotidiani in famiglia, nel lavoro e nella società, che è propria di una moltitudine di italiani seria e generosa, che vive con dignità e solidarietà le difficoltà del nostro tempo, oppure permettere che si radichi ancora di più una cultura individualistica e autoreferenziale, al fine atea e antiumana, che tende ad impugnare e a sconvolgere le linee di giudizio e i parametri morali e spirituali che fondano la dignità integrale e trascendente dell’uomo e la nozione di bene comune nel nostro Paese".
 
"È l’ora di una “nuova evangelizzazione in re sociali”, come già l’Enciclica Caritas in Veritate annunciava! Il Presidente della Cei, pertanto, - conclude Martinez - segna il passo di una nuova missionarietà, indicando le priorità di una nuova testimonianza cristiana. Il Rinnovamento nello Spirito è vicino ai propri Pastori nel cammino che attende le nostre comunità ecclesiali: non faremo mancare il nostro coraggio, la nostra gioia, la nostra preghiera, il nostro impegno».

«Le parole del card. Bagnasco in apertura dei lavori dell’assemblea dei vescovi italiani, hanno il sapore dell’ultima chiamata alla politica ed alla società italiane» afferma Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari. «Ricordare che “la buona politica deve avere la capacità di anteporre all’interesse personale o di parte il bene del Paese” e che se il potere non è servizio “diventa fine a sé stesso e si deforma nei suoi volti peggiori” vuol dire mettere l’intera classe politica di fronte alla responsabilità della scelta. E soprattutto ad un ascolto più sistematico delle drammatiche urgenze del Paese reale. «Bagnasco lo dice chiaramente: “noi vescovi siamo vicini alla gente” e conosciamo “le preoccupazioni crescenti ed il disagio sociale diffuso” a cui la politica ha il dovere di trovare una risposta. Non ci sarà prova d’appello.

«L’inverno demografico, causa ed effetto della crisi, andrà “preso in seria considerazione senza rimandi o depistaggi”. La famiglia va sostenuta e messa in grado di dare il suo contributo alla ripresa, “non può essere umiliata ed indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità”.

«La sterzata urgente e decisa deve intervenire sull’accesso e la difesa del lavoro, sul gioco d’azzardo “che divora giovani, anziani e famiglie”, sulla violenza che colpisce nelle strade e nelle case, sulla sempre minore libertà di scegliere come educare i figli, sulle derive che colpiscono la vita umana nelle sue fasi più deboli.
«In questo senso» conclude Belletti «siamo particolarmente grati al cardinale presidente di aver voluto ricordare UnoDiNoi l’iniziativa europea a cui il Forum, come la quasi totalità del mondo cattolico, ha aderito e sulla quale è in corso la raccolta di un milione di firme in tutta Europa»

Il presidente del Comitato italiano UnoDiNoi, Carlo Casini, esprime la più viva gratitudine al cardinale Angelo Bagnasco, "per il forte incoraggiamento che ancora una volta ha voluto dare all’iniziativa dei cittadini europei. L’autorevolezza delle sue parole si rende particolarmente evidente se si riflette sul momento e sul luogo in cui sono state pronunciate (in apertura dell’assemblea plenaria dei vescovi italiani) e sul richiamo che egli ha fatto all’analogo incoraggiamento manifestato dal Santo Padre. L’aver inserito la difesa della vita nascente in uno specifico capitolo a cui è stato dato il titolo di “Popolo della vita” evidenzia all’intera comunità cristiana, aperta per sua natura a chiunque riconosce sempre ed in ogni caso il mistero della dignità umana, il dovere di sentire come proprio il compito di stimolare incessantemente l’intera società sulla sensibilità per il diritto alla vita che è dovuto ad ogni uomo ed in ogni fase della sua esistenza. Analogamente, l’inclusione del tema della vita nascente nell’ambito di tutte le emarginazioni umane e del valore della vita nell’arco dell’intera esistenza, così come la lucida percezione della necessità di ricostruire l’anima dell’Europa con la forza dell’umanesimo cristiano, conferma quanto sia necessario ribadire la centralità politica del diritto alla vita e il riconoscimento della identità umana del concepito, come prima pietra  di un complessivo rinnovamento civile e politico".

Retinopera, dal canto suo, in un comunicato firmato dal coordinatore Franco Pasquali e dal segretario Vincenzo Conso, scrive: "Siamo grati al Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della CEI che, nella Prolusione all’Assemblea dell’Episcopato Italiano, ha richiamato la necessità di “un’ascesi intellettuale” per vincere il conformismo dilagante, per ribadire la centralità della persona, della famiglia, del lavoro e la necessità di una cultura della vita che allarghi l’orizzonte al mondo intero.  Retinopera si sente ulteriormente incoraggiata a rafforzare il proprio impegno formativo, attraverso l’azione corale delle sue 20 Organizzazioni, ramificate nel tessuto connettivo del nostro Paese, per perseguire il bene comune delle nostre Comunità, vincendo il clima di contrapposizione presente nel Paese e diffondendo stili di vita fraterni che ci aiutino a superare anche quelle divisioni emergenti tra di noi, instaurando un’autentica  fraternità e contribuire al rinnovamento del Paese e alla concretizzazione di una cultura di solidarietà. Si tratta di andare oltre  “un modo di pensare vecchio e superato, autoreferenziale e senza futuro” che ci porti alla conversione dei cuori per vincere gli individualismi, dialogando con cuore aperto e sincero e costruendo ponti. Per questo siamo fermamente convinti - come abbiamo detto già in altre occasioni – che é l’ora della svolta, per assumere pienamente i problemi delle persone, rifiutando una concezione individualistica della vita che crea nuovi egoismi ed allarga la forbice tra ricchezza e povertà".

Netta anche l'onorevole Eugenia Roccella: "Con la sua Prolusione il cardinale Bagnasco indica ancora una volta i punti imprescindibili per la costruzione di una società rispettosa di ogni essere umano: accanto all’urgenza del lavoro e al diritto dei cittadini a essere governati responsabilmente dai loro rappresentanti, ha ricordato, ancora una volta, il bene universale della famiglia, che “non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che non sono necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall’ordinamento”. Più volte abbiamo ribadito che per il rispetto dei diritti individuali non è necessario ricorrere alla legittimazione delle convivenze, ma è sufficiente utilizzare gli strumenti legislativi già esistenti. E ancora il Card. Bagnasco ricorda il “fronte fondativo della vita umana”: la tutela della vita di ogni essere umano, in tutte le sue fasi e in tutti i suoi momenti, specie quelli più fragili, continua a essere la bussola per ogni politica che si rispetti, al di là degli schieramenti politici di appartenenza".

“Sono completamente d’accordo con quanto affermato dal Cardinale Bagnasco che, nel suo intervento alla 65a Assemblea Generale della Cei, pone fra le priorità odierne il lavoro, la famiglia, la vita umana”, ha affermato Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori. “La lotta all’emergenza occupazionale è il criterio per giudicare qualunque urgenza e qualunque intervento efficace. E’ il lavoro che deve presiedere in qualunque riflessione politica ad ogni livello: per dare risposte al disagio sociale diffuso, alle moltitudini di giovani che non trovano lavoro, a quanti l’hanno perso. Una riflessione ed un impegno -  ha aggiunto Costalli – non solo sul piano politico, ma di cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità: dal mondo imprenditoriale alle banche, alle organizzazioni sociali”. “Andando verso la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani è altrettanto importante sottolineare il ruolo della famiglia fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna ed aperta alla vita. E’ forte ed evidente l’esigenza di mettere al centro del dibattito, costantemente e in modo diretto, il tema della famiglia nel desiderio di declinare il tema del bene comune, a partire dai problemi particolarmente urgenti per il Paese, pena il suo ulteriore sfaldamento”, ha continuato Costalli.

“La Prolusione del card. Angelo Bagnasco sottolinea con vigore come ogni questione economica, che impegna oggi ogni nazione europea, debba includere la difesa della vita umana, quale elemento fondativo di ogni società”, dichiaraPaola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita
“Il Cardinale esprime con estrema chiarezza la convinzione che le evidenti difficoltà dell’economia globale passano attraverso l’emergenza antropologica, così che il valore della vita venga di nuovo posto in primo piano, fuori dalle derive individualistiche che la travolgono. Per ribaltare queste logiche e per continuare a dire sì alla vita e alla necessità di prendersene cura, occorre attivare ogni strumento affinché il tarlo della solitudine, nemico delle relazioni intersoggettive, trama essenziale del vivere sociale, sia sostituito dal rispetto etico e legislativo per ciascuno e per tutti. In questo orizzonte il Cardinale ha ricordato la campagna europea per la raccolta di firme a difesa dell’embrione ed ha allargato l’orizzonte per la protezione della vita in tutte le sue espressioni, indicandola come opzione ineludibile. Il compito dell’Europa è soprattutto quello di riattivare la memoria delle sue fonti originarie, che l’hanno vista fiorire anche grazie al Cristianesimo”.

Le associazioni e i movimenti ecclesiali hanno accolto con grande interesse la Prolusione del cardinale Angelo Bagnasco all'Assemblea della Cei. 


21 maggio 2013

AVVENIRE – “Una voce chiara sulle emergenze”

Un discorso che mette in evidenza le principali emergenze del Paese. E così, mentre valorizza l’impegno di chi opera a favore della società e degli ultimi, richiama l’esigenza di una politica 'alta' capace di dialogare e offrire risposte concrete. 

È così che associazioni, enti e movimenti cattolici commentano le parole pronunciate ieri dal cardinale Angelo Bagnasco. Parole che sottolineano «con vigore come ogni questione economica, che impegna oggi ogni nazione europea, debba includere la difesa della vita umana, quale elemento fondativo di ogni società», ha rilevato Paola Ricci Sindoni, presidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita , osservando come «il cardinale esprima con estrema chiarezza la convinzione che le evidenti difficoltà dell’economia globale passano attraverso l’emergenza antropologica, così che il valore della vita venga di nuovo posto in primo piano, fuori dalle derive individualistiche che la travolgono ». Per il presidente delComitato italiano UnoDiNoi, 

Carlo Casini, «l’aver inserito la difesa della vita nascente in uno specifico capitolo a cui è stato dato il titolo di 'Popolo della vita' evidenzia all’intera comunità cristiana, aperta per sua natura a chiunque riconosce sempre ed in ogni caso il mistero della dignità umana, il dovere di sentire come proprio il compito di stimolare incessantemente l’intera società sulla sensibilità per il diritto alla vita che è dovuto ad ogni uomo ed in ogni fase della suaesistenza». «Le parole del cardinale Bagnasco – ha affermato il presidente del Forum per le Famiglie, Francesco Belletti – hanno il sapore dell’ultima chiamata alla politica ed alla società italiane». Per il Forum «ricordare che 'la buona politica deve avere la capacità di anteporre all’interesse personale o di parte il bene del Paese' e che se il potere non è servizio 'diventa fine a sé stesso e si deforma nei suoi volti peggiori' vuol dire mettere l’intera classe politica di fronte alla responsabilità della scelta. E soprattutto ad un ascolto più sistematico delle drammatiche urgenze del Paese reale». 

«Molte volte – ha rilevato a sua volta Francesco D’Agostino, presidente dei Giuristi cattolici – il dibattito sui cattolici in politica si condensa in norme, pratiche, procedure, come se una riflessione sui principi fosse scontata o rappresentasse una questione di secondo ordine. È vero il contrario: la pastorale della Chiesa ha interesse solo ai principi, le determinazioni operative di principi spettano ai laici. È il principio della laicità cristiana, che continua a non essere capito o equivocato». 

Sul richiamo del presidente della Cei alla libertà educativa si sofferma Roberto Gontero, presidente dell’Associazione Genitori Scuole Cattoliche , rilevando come si tratti di un «giudizio preciso e grave» che «purtroppo corrisponde all’esperienza che migliaia di famiglie stanno facendo nel nostro Paese». Situazione che «qualcuno sta tentando di peggiorare» puntando «su uno statalismo che è rintracciabile solo nei passati regimi totalitari», ha aggiunto Gontero, riferendosi «ai promotori del referendum di Bologna che hanno lanciato una campagna nazionale contro la parità scolastica che ha solo un obiettivo distruttivo di quel poco che si è realizzato in questo campo». 

Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito , ha sottolineato come le parole di Bagnasco pongano «i credenti dinanzi ad un bivio: o favorire la vita buona, retta, ispirata agli ideali del Vangelo, dedita ai propri doveri quotidiani in famiglia, nel lavoro e nella società, che è propria di una moltitudine di italiani seria e generosa, che vive con dignità e solidarietà le difficoltà del nostro tempo, oppure permettere che si radichi ancora di più una cultura individualistica e autoreferenziale, al fine atea e antiumana, che tende ad impugnare e a sconvolgere le linee di giudizio e i parametri morali e spirituali che fondano la dignità integrale e trascendente dell’uomo e la nozione di bene comune nel nostro Paese». Carlo Costalli, presidente del Movimento Cristiano Lavoratori, ha osservato come «la lotta all’emergenza occupazionale è il criterio per giudicare qualunque urgenza e qualunque intervento efficace», in quanto «è il lavoro che deve presiedere in qualunque riflessione politica ad ogni livello: per dare risposte al disagio sociale diffuso, alle moltitudini di giovani che non trovano lavoro, a quanti l’hanno perso». 

LA PERFETTA LETIZIA – Martinez: “Il senso della fede è tutto nella vita buona della nostra gente”

Si sono aperti oggi, 20 maggio 2013, in Vaticano, i lavori della 65ª Assemblea Generale della CEI, in programma a Roma fino al 24 maggio 2013. Salvatore Martinez, presidente nazionale RnS, commenta la prolusione di apertura del card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza Episcopale Italiana

«All’indomani della straordinaria esperienza di Pentecoste, segnata dalla rinnovata comunione ecclesiale dei Movimenti, Comunità e Associazioni con Papa Francesco, la prolusione del Presidente della CEI pone i credenti dinanzi ad un bivio: o favorire la vita buona, retta, ispirata agli ideali del Vangelo, dedita ai propri doveri quotidiani in famiglia, nel lavoro e nella società, che è propria di una moltitudine di italiani seria e generosa, che vive con dignità e solidarietà le difficoltà del nostro tempo, oppure permettere che si radichi ancora di più una cultura individualistica e autoreferenziale, al fine atea e antiumana, che tende ad impugnare e a sconvolgere le linee di giudizio e i parametri morali e spirituali che fondano la dignità integrale e trascendente dell’uomo e la nozione di bene comune nel nostro Paese. Dalle parole del Card. Bagnasco si coglie una profonda sintonia con il pensiero e con l’indirizzo magisteriale di Papa Francesco, dunque la necessità di ripartire dalla fede del popolo di Dio, dal protagonismo delle famiglie e del popolo della vita, dalle tante opere di prossimità che rendono giustizia della forza di cambiamento e di trasformazione che sono in chi non si arrende al male e dà nuovo credito alla propria fede. La Chiesa sta vivendo uno straordinario kairòs di fiducia e di stupore con l’avvento di Papa Francesco, un’occasione meravigliosa per fare incontrare la misericordia e la speranza con le tante povertà che popolano la nostra coscienza sociale. È l’ora di una “nuova evangelizzazione in re sociali”, come già l’Enciclica Caritas in Veritate annunciava! Il Presidente della CEI, pertanto, segna il passo di una nuova missionarietà, indicando le priorità di una nuova testimonianza cristiana. Il Rinnovamento nello Spirito è vicino ai propri Pastori nel cammino che attende le nostre comunità ecclesiali: non faremo mancare il nostro coraggio, la nostra gioia, la nostra preghiera, il nostro impegno».

(20.05.2013)