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Il Rinnovamento nello Spirito aderisce all’appello di papa Francesco per la pace 
Martinez: “Insieme a Papa Francesco alziamo un muro di preghiera in difesa della pace”

3 settembre 2013

ZENIT – Martinez: “Insieme a papa Francesco alziamo un muro di preghiera in difesa della pace”

Durante l’Angelus di domenica 1 settembre, Papa Francesco ha espresso il suo dolore per quanto sta accadendo in Siria. Ha perciò indetto una Giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo intero, in programma il prossimo 7 settembre. Il Pontefice ha anche dato appuntamento in piazza San Pietro dalle ore 19.00 alle ore 24.00, estendendo l’invito a tutti i cristiani, ai fedeli di altre religioni e ai non credenti.

Il Rinnovamento nello Spirito Santo aderisce all’appello di Papa Francesco, unendosi alla Chiesa universale con speciali iniziative di preghiera. Il presidente nazionale, Salvatore Martinez, esprime la partecipazione all’iniziativa indetta dal Santo Padre:

«Con Papa Francesco – ha dichiarato Martinez – sabato 7 settembre, anche noi vogliamo costruire un grande “muro di fuoco, un muro d’amore” (Santa Caterina), una grande muraglia di preghiera costruita dalle pietre vive degli oranti, degli uomini e delle donne di preghiera. Noi crediamo e confessiamo per esperienza che, nonostante le apparenze, nel nostro mondo la preghiera è un fenomeno di vastissime proporzioni, un’ossigenazione sapienziale che non apre solo il cuore alla bontà, ma le menti e le volontà alla costruzione del bene comune. Solo chi prega si conosce in quanto uomo e impara a riconoscere che l’altro è un dono, sempre, mai un problema, una minaccia, un nemico da combattere e abbattere.

Noi crediamo e confessiamo per esperienza che gli uomini e le donne della preghiera sono la più grande riserva di speranza e di sapienza per questo nostro mondo. Sono loro gli ambasciatori dell’amore e della pace, che solcano la storia aprendola ai sentieri invisibili di Dio, del Dio a cui nulla è impossibile. Sono loro i veri difensori dei valori più autentici dell’umanità, perché è nella preghiera che la coscienza vuole la misericordia e la verità, la giustizia e la pace, perché la terra, la nostra terra, sia un vero spazio di fraternità universale, al di là di ogni confine sociale e culturale, etnico e religioso.

Per queste ragioni, tutti i 1900 Gruppi e Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo sono stati impegnati a vivere la giornata del 7 settembre con speciale riguardo al digiuno e alla preghiera. Tutti i responsabili e gli animatori del Movimento si faranno promotori di iniziative locali a sostegno dell’appello del Pontefice. Al contempo i Gruppi e le Comunità del Lazio e delle Regioni limitrofe sono stati invitati a confluire in Piazza San Pietro, dalle ore 19.00 alle ore 24.00, per il gesto di preghiera da indetto da Papa Francesco».

ADNKRONOS – Siria: Rinnovamento Spirito Santo aderisce all’appello del Papa

Rinnovamento nello Spirito Santo 
aderisce all’appello di Papa Francesco per la pace in Siria. ’Con 
Papa Francesco - ha dichiarato il presidente nazionale, Salvatore 
Martinez - sabato 7 settembre, anche noi vogliamo costruire un grande 
’muro di fuoco, un muro d’amore’ (Santa Caterina), una grande 
muraglia di preghiera costruita dalle pietre vive degli oranti, degli 
uomini e delle donne di preghiera’. 

’Noi crediamo e confessiamo per esperienza che, nonostante le 
apparenze, nel nostro mondo la preghiera e’ un fenomeno di vastissime 
proporzioni, un’ossigenazione sapienziale che non apre solo il cuore 
alla bonta’, ma le menti e le volonta’ alla costruzione del bene 
comune. Solo chi prega si conosce in quanto uomo e impara a 
riconoscere che l’altro e’ un dono, sempre, mai un problema, una 
minaccia, un nemico da combattere e abbattere’. 

’Noi crediamo e confessiamo per esperienza che gli uomini e le 
donne della preghiera sono la piu’ grande riserva di speranza e di 
sapienza per questo nostro mondo. Sono loro -continua- gli 
ambasciatori dell’amore e della pace, che solcano la storia aprendola 
ai sentieri invisibili di Dio, del Dio a cui nulla e’ impossibile. 
Sono loro i veri difensori dei valori piu’ autentici dell’umanita’, 
perche’ e’ nella preghiera che la coscienza vuole la misericordia e la 
verita’, la giustizia e la pace, perche’ la terra, la nostra terra, 
sia un vero spazio di fraternita’ universale, al di la’ di ogni 
confine sociale e culturale, etnico e religioso’. Per queste ragioni 
’tutti i 1900 Gruppi e Comunita’ del Rinnovamento nello Spirito Santo 
sono stati impegnati a vivere la giornata del 7 settembre con speciale 
riguardo al digiuno e alla preghiera. Tutti i responsabili e gli 
animatori del Movimento si faranno promotori di iniziative locali a 
sostegno dell’appello del Pontefice’. 

ADKRONOS – Sabato uniti in preghiera e digiuno – Rinnovamento nello Spirito, alziamo muro d’amore

Arrivano a raffica, portate dal tam 
tam di parrocchie, scuole, associazioni e social network. Si invocano 
parole di dialogo, gesti forti e preghiere per fugare i venti di 
guerra in Siria: dai Frati di Assisi all’Istituto Buddista Italiano 
Soka Gakkai, sono gia’ centinaia le adesioni di comunita’, 
associazioni, confessioni religiose alla Giornata di digiuno e di 
preghiera per la pace in Siria, indetta per sabato da Papa Francesco. 
La meditazione del Pontefice sara’ il punto centrale delle 4 ore di 
veglia, dalle 19 alle 23, in piazza San Pietro. 

La giornata di digiuno e preghiera sara’ celebrata ovunque. La 
Basilica Inferiore di San Francesco d’Assisi restera’ aperta, in via 
del tutto eccezionale, da oggi a venerdi’ fino alle 22 per pregare 
sulla Tomba del Santo per la pace in Siria. Sabato, dopo la preghiera 
dei Vespri, i frati si recheranno a Santa Maria degli Angeli dove si 
terra’ una veglia di preghiera, indetta dal vescovo di Assisi. 
Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, ha inviato 
una lettera a tutti i vescovi italiani, ricordando che con questa 
iniziativa s’intende ’invocare da Dio’ il ’grande dono’ della pace 
’per l’amata nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e 
di violenza nel mondo’. 

Anche Pax Christi Italia esprime ’piena e cordiale adesione 
alla forte richiesta di Francesco per la pace, pronunciata all’Angelus 
di domenica scorsa’ e ’invita aderenti, simpatizzanti, punti pace, 
gruppi e singole persone ad assumersi l’impegno della divulgazione dei 
contenuti del discorso’. Aderisce all’appello anche il Rinnovamento 
nello Spirito Santo.’Con Papa Francesco -spiega il presidente 
nazionale, Salvatore Martinez - sabato anche noi vogliamo costruire un 
grande ’muro di fuoco, un muro d’amore’ (Santa Caterina), una grande 
muraglia di preghiera costruita dalle pietre vive degli oranti, degli 
uomini e delle donne di preghiera’.

ANSA – Siria: tante adesioni a veglia per la pace del Papa

Non si fermano le adesioni alla
preghiera e al digiuno proclamati da Papa Francesco contro la
guerra e per la pace in Medio Oriente con la veglia di sabato
sera in piazza San Pietro. Un appuntamento che si allarga dal
mondo cattolico e arriva sia alle altre confessioni cristiane,
dagli evangelici ai siro-ortodossi siriani, fino alle altre
religioni con i musulmani italiani dell’Ucoi. Adesioni che
arrivano anche dalla società civile, dalla politica, con il
ministro della Difesa Mario Mauro, e dal mondo dello sport, con
la campionessa di nuoto Federica Pellegrini.
Ma l’evento non sarà incentrato solo in piazza San Pietro,
dove la diocesi di Roma ha annunciato la sua presenza massiccia:
la Conferenza episcopale italiana ha invitato tutte le diocesi a
rilanciare, sabato stesso, l’appello del Papa e a promuovere
iniziative locali. A Milano, in particolare, la preghiera per
pace sarà guidata dall’arcivescovo, card. Angelo Scola che ha
chiesto anche di tenere aperte chiese della Diocesi. Ad Assisi,
meta del viaggio del Papa il 4 ottobre, la tomba di San
Francesco resterà aperta per la preghiera da oggi a venerdì fino
alle 22, mentre sabato è prevista la veglia a Santa Maria degli
Angeli.
Saranno con il Papa in preghiera, tra gli altri, anche i
Focolarini, l’Unitalsi, le Acli, la Congregazione don Orione,
Rinnovamento dello Spirito, che si aggiungono alle adesioni di
ieri di Cl e Sant’Egidio. Il cardinale Joao Braz de Aviz,
prefetto della Congregazione per la Vita consacrata, insieme al
segretario del dicastero, il francescano mons. José Rodriguez
Carballo, ha rivolto un appello alla preghiera ai frati e alle
suore di tutto il mondo.
"Aderisco con tutto il mio cuore all’appello di Papa Francesco
contro il pericolo di una guerra in Siria" ha detto Federica
Pellegrini, nuotatrice azzurra più volte campionessa olimpica e
mondiale: "sabato pertanto mi raccoglierò in preghiera e saprò
essere in questo modo vicina a quanti si riuniranno in piazza
San Pietro. Vogliamo che la pace sia l’unico argomento sul quale
impegnarsi".
Non ha dubbi il ministro Mauro: ’Parteciperò al digiuno
indetto dal Papa per la Siria’. Adesione in ambito governativo
anche da parte del ministro per la Pa e la Semplificazione,
Gianpiero D’Alia. Sì convinto di Roberto Formigoni: "con me
partecipano all’iniziativa tutti gli aderenti a Rete Italia’. E
l’appello di Bergoglio trova sostegno anche da altri esponenti
politici come Pier Ferdinando Casini, Andrea Olivero (Sc), il
segretario nazionale dell’Idv, Ignazio Messina, Carlo Fidanza,
eurodeputato di Fratelli d’Italia o come il presidente della
Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che nella sua
veste di presidente del Coordinamento nazionale degli Enti
locali per la pace, ha scritto ai presidenti delle Regioni, ai
sindaci e agli assessori alla pace, diritti umani e cooperazione
internazionale, invitandoli ad aderire alla giornata di digiuno
e di preghiera per la pace in Medio Oriente.
Infine l’adesione del mondo sociale, dalla Cisl al Ceis Don
Mario Picchi, a Forumsad, rete di oltre 90 organizzazioni di
solidarietà che operano in tutto il mondo.

AVVENIRE.IT – Da Cl alla Caritas, tutti raccolgono l’appello di papa Francesco

Don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl, ha dichiarato: «Il Papa si appella all’esigenza di pace che si annida nel cuore di ogni uomo per rivolgere un drammatico richiamo alla pace in Siria, e al tempo stesso offre un criterio per affrontare il conflitto: non è mai l’uso della violenza che porta alla pace, ma l’incontro e il negoziato. Si potrà raggiungere una soluzione pacifica solo se tutti guardiamo l’altro non come un nemico da eliminare, ma come un fratello: “Non è la cultura dello scontro, la cultura del conflitto quella che costruisce la convivenza nei popoli e tra i popoli, ma questa: la cultura dell’incontro, la cultura del dialogo; questa è l’unica strada per la pace”. Accogliamo questo pressante invito del Papa e sosteniamo il suo grido − “Mai più la guerra! Un Appello che nasce dall’intimo di me stesso!” −, unendoci alla sua preghiera con l’offerta delle nostre giornate, mentre aspettiamo di partecipare con tutti i fratelli e gli uomini di buona volontà alla grande giornata di digiuno e di preghiera convocata per sabato 7 settembre».

Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, commenta così l'appello di Papa Francesco contro la guerra in Siria. E, in una nota, chiede un'adesione profonda la Sua proposta di digiunare - e pregare - il 7 settembre per scongiurare l'ipotesi di un intervento armato. "La situazione di quel Paese - osserva don Ciotti - è drammatica, e l'inerzia sarebbe segno di viltà e indifferenza. Ma l'uso delle armi, ce lo insegnano le tragedie recenti dell'Afghanistan, dell'Iraq, della Libia, non solo non risolve il male ma lo aggrava".

 "Quella del 7 settembre sarà una giornata importante. E spero che ci saremo tutti. Ciascuno a suo modo, con il suo credo e le sue convinzioni": è l'invito di Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace alla quale aderiscono le principali associazioni pacifiste. Lotti sottolinea che sarà la prima grande manifestazione di pace contro la guerra in Siria e che "l'ha indetta ieri con grande forza e coraggio Papa Francesco, rompendo il silenzio e l'inazione generale che da lungo tempo circonda questa tragedia".

L'Azione Cattolica Italiana, come tutte le Ac del mondo riunite nel Forum Internazionale di Azione Cattolica, condivide il grido della pace di cui Papa Francesco si è fatto interprete. "Aderendo alla proposta e all'intenzione di Papa Francesco - si legge in una nota -, i ragazzi, i giovani e gli adulti di Azione Cattolica di tutta Italia, condividendo la troppo lunga sofferenza di tutta la popolazione siriana, in particolare di tanti bambini, parteciperanno alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel mondo. Offriamo la nostra concreta disponibilità a contribuire all'organizzazione in tutte le parrocchie e le diocesi del Paese di questo momento di preghiera e di incontro, alla vigilia della ricorrenza della Natività di Maria, Regina della Pace.

"La Caritas accoglie prontamente l'invito del Papa al digiuno e alla preghiera". Lo afferma il direttore della Caritas italiana, don Soddu. "È tornata a levarsi alta la voce di papa Francesco contro ogni forma di violenza; per questo - aggiunge - ho deciso di indire per tutta la Chiesa, il 7 settembre prossimo una giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero, e invito ad unirsi a questa iniziativa, nel modo che riterranno più opportuno, i fratelli cristiani non cattolici, gli appartenenti alle altre Religioni e gli uomini di buona volontà".

La Comunità di Sant'Egidio accoglie "con riconoscenza e totale sostegno" l'invito di papa Francesco.   Sabato 7 settembre a Roma, in piazza San Pietro e negli oltre 70 paesi del mondo in cui è presente e opera, la Comunità - si legge in un comunicato - si riunirà per pregare e per ripetere con forza e convinzione il grido del papa: "Non è mai l'uso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza". La Comunità di Sant'Egidio - ricorda il comunicato - è impegnata nella preparazione del XXVII Incontro Internazionale per la Pace, che si svolgerà a Roma dal 29 settembre al 1 ottobre sul tema "Il coraggio della speranza: religioni e culture in dialogo".

"Facciamo nostre le preoccupazioni di Papa Francesco e la fiducia nella potenza dell'implorazione della Chiesa per la pace". Inizia così la lettera inviata dal Superiore generale della Congregazione Don Orione ai Confratelli in merito alla drammatica situazione che sta vivendo la Siria e alle preoccupazioni, altrettanto tragiche, relative al possibile inizio di un conflitto. "Alle parole del Papa pronunciate nel corso dell'Angelus di domenica scorsa - continua don Peloso - non c'è molto da aggiungere, se non invitare alla piena adesione e adempimento alla sua richiesta con amore di figli. In tutti i nostri ambienti di scuole, opere di carità, parrocchie e seminari, facciamoci promotori di iniziative di preghiera e di digiuno, come voluto da Papa Francesco".

«Come Comunità Papa Giovanni XXIII aderiamo alla giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria e nel mondo indetta da Papa Francesco per Sabato 7 settembre». Lo rende noto Giovanni Ramonda, responsabile generale dell’Associazione. «In unione con il Papa, secondo il suo invito, parteciperemo attivamente alle iniziative di preghiera indette dalle chiese particolari, nelle oltre 100 diocesi in cui siamo presenti in Italia e nel mondo». Servono gesti forti sul piano culturale e politico, che uniscano tutti nel dire «un no fermo e deciso alla guerra come strumento di risoluzione dei conflitti». Per questo, aggiunge, «chiediamo il ritiro del premio Nobel per la Pace assegnato al presidente Usa Obama, in quanto la sua spinta verso un intervento armato in Siria contraddice evidentemente le ragioni per cui il premio gli era stato assegnato».

L’UGCI "ringrazia Papa Francesco per le sue ferme parole contro la guerra e accoglie il suo invito a osservare la giornata di preghiera e di digiuno indetta per sabato 7 settembre 2013. Mai come in questo momento storico preghiera e digiuno possono contribuire a illuminare la verità del diritto come strumento di pace e  quel suo radicamento nella  fede che l’UGCI è chiamata a promuovere e a testimoniare".

"L'Unitalsi accoglie l'invito di Papa Francesco a pregare per la pace in Siria e nelle altre regioni del mondo dominate dalla violenza e dalla guerra". Lo ha dichiarato il Presidente Nazionale Unitalsi, Salvatore Pagliuca. "Proprio il giorno 7 settembre - ha aggiunto Pagliuca -  sarà riunito il Consiglio Direttivo dell'Unitalsi per preparare il prossimo Pellegrinaggio Nazionale a Lourdes, dal 22 al 28 settembre, in occasione dei 110 anni di fondazione dell'associazione. In quella occasione, ribadiremo con vigoroso impegno la necessità di costruire percorsi di pace e di integrazione, che partono dalle nostre comunità per estendersi ai conflitti armati nel mondo. La preghiera e il digiuno, in comunione con la Chiesa Universale, rappresentano la più efficace "arma" per far prevalere le ragioni della civiltà, del dialogo, della pace, del rispetto reciproco".

Don Mimmo Battaglia, presidente della Federazione italiana comunità terapeutiche, sottolinea: "Mai più la guerra. Non posso non far mio l’appello di Papa Francesco. È superfluo fare i distinguo, l’analisi della situazione, lo studio degli schieramenti. Non per chiudersi gli occhi e non voler capire, ma perché ogni analisi e comprensione non toglierebbe nulla al peso essenziale di queste parole: mai più la guerra. Non è Assad il problema, né il ruolo di Obama o Putin, di Israele e dell’Iran: il problema è l’uomo, ogni uomo, donna o bambino, ogni essere vivente su quella terra. Su questa terra".  

Anche il Rinnovamento nello Spirito Santo aderisce all’appello di Papa Francesco. Il presidente nazionale, Salvatore Martinez, esprime  la partecipazione all’iniziativa indetta dal Santo Padre: "Con Papa Francesco – ha dichiarato Martinez – sabato 7 settembre, anche noi vogliamo costruire un grande “muro di fuoco, un muro d’amore” (Santa Caterina), una grande muraglia di preghiera costruita dalle pietre vive degli oranti, degli uomini e delle donne di preghiera".

La Rete No War, "impegnata da due anni e mezzo in iniziative di pace tese ad impedire la guerra, prima in Libia e poi in Siria, iniziative condotte spesso in assoluta solitudine e nel silenzio se non nell'ostilità di molti mass media e forze politiche, trova un grande conforto nelle parole dell'appello di pace del Papa". Per questo aderirà all'appello.

Pax Christi Italia esprime piena e cordiale adesione alla forte richiesta di Papa Francesco e invita aderenti, simpatizzanti, punti pace, gruppi e singole persone “ad assumersi l’impegno della divulgazione dei contenuti del discorso”, oltre a incoraggiare la partecipazione e la promozione di iniziative di preghiera sabato 7 settembre.

LETTERA 43 – Mauro e D’Alia: “Aderiamo al digiuno del Papa”

Tre ministri aderiscono all'appello del pontefice. Anche Emma Bonino.Bergoglio contro le armi chimiche.

Il ministro della Difesa Mario Mauro, a margine di un incontro tenutosi il 3 settembre a Bruxelles con il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, e la rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, si è detto intenzionato ad aderire all'appello di papa Francesco per una giornata di digiuno e preghiera per la pace indetta per il 7 settembre. Mauro non è l'unico membro del governo che raccoglie la proposta del pontefice: anche il ministro degli Esteri Emma Bonino, infatti, si è detta pronta a digiunare per la pace il 7 settembre, e con loro c'è anche Gianpiero D'Alia, ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione.
«SULLA SIRIA L'ITALIA MERITA UN GRAZIE». Riguardo all'atteggiamento dell'Italia sulla crisi siriana, Mauro, pur dicendo di «comprendere» e «condividere» il punto di vista degli Usa e della Francia, ha sostenuto che «ci vuole prudenza di fronte ad una situazione che è una delle più complesse della storia recente del mondo», aggiungendo che «qualcuno dovrà anche dire grazie alll'Italia» per la sua presa di posizione.
«DA CONDANNARE L'USO DI ARMI CHIMICHE». Il ministro della Difesa ha ribadito la ferma condanna, da parte dell'Italia, dell'uso di armi chimiche nel conflitto siriano, che «resta un fatto esecrabile di assoluta gravità e impedirne l'uso resta un dovere». Ma Mauro ha anche confermato che l'Italia intende continuare a seguire la linea della prudenza, aggiungendo poi di attendersi qualche passo in avanti dal vertice del G20 in programma a San Pietroburgo il 5 e il 6 settembre.
«PER LA DIFESA, L'UE SPENDE TANTO MA MALE». Il ministro ha poi dedicato qualche parola alle spese per la Difesa sostenute dall'Unione europea: secondo Mauro, i 28 Paesi dell'Ue «spendono più di Russia, Cina e Giappone», ma «sbagliano». Il titolare del dicastero della Difesa ritiene che l'Europa dovrebbe adottare un modello 'dual use', non solo militare ma anche per scopi civili come il monitoraggio ambientale e dei flussi migratori.
L'adesione di D'Alia è arrivata invece attraverso Facebook: «Aderisco alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria, in Medio Oriente e nel mondo intero, indetta dal Santo Padre il prossimo 7 settembre», ha scritto il ministro sul suo profilo.
D'ALIA: «PROFONDAMENTE FERITO». «Sono rimasto profondamente ferito dalle immagini che ogni giorno provengono dalla Siria e allo stesso tempo sono angosciato dalla sofferenza e della devastazione che un ulteriore uso delle armi potrebbe portare a questo Paese martoriato», ha aggiunto D'Alia dicendosi «convinto che le nazioni debbano dimostrare senso di responsabilità e praticare in ogni modo la via del dialogo e della diplomazia per evitare nuovi spargimenti di sangue. Credo, con papa Francesco, che l'umanità abbia 'bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace'. Il digiuno e la preghiera sono gesti semplici che uniscono credenti e non credenti in un irrinunciabile impegno per la pace e la civile convivenza dei popoli».

Anche Federica Pellegrini prega e digiuna

L'appuntamento convocato dal papa per la sera di sabato 7 settembre, continua a ottenere adesioni, e non solo dal mondo cattolico. Il gradimento per l'iniziativa si è esteso alle altre confessioni cristiane, dagli evangelici ai siro-ortodossi siriani, fino alle altre religioni con i musulmani italiani dell'Ucoi.
Adesioni che arrivano anche dalla società civile, dalla politica e dal mondo dello sport, con la campionessa di nuoto Federica Pellegrini.
INCONTRI IN TUTTA ITALIA. Ma l'evento non è incentrato solo in piazza San Pietro, dove la diocesi di Roma ha annunciato la sua presenza massiccia: la Conferenza episcopale italiana ha invitato tutte le diocesi a rilanciare, sabato stesso, l'appello del papa e a promuovere iniziative locali.
A Milano, in particolare, a guidare la preghiera è chiamato l'arcivescovo Angelo Scola, che ha chiesto anche di tenere aperte chiese della Diocesi.
Ad Assisi, meta del viaggio del papa il 4 ottobre, è prevista l'apertura della tomba di San Francesco dal 3 al 6 settembre, fino alle 22, per la preghiera, mentre sabato 7 è  programmata la veglia a Santa Maria degli Angeli.
Con il papa in preghiera, tra gli altri, anche i Focolarini, l'Unitalsi, le Acli, la Congregazione don Orione, Rinnovamento dello Spirito, che si aggiungono alle adesioni del 2 settembre di Cl e Sant'Egidio.
APPELLO DAL CARDINALE DE AVIZ. Il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la Vita consacrata, insieme al segretario del dicastero, il francescano monsignor José Rodriguez Carballo, ha rivolto un appello alla preghiera ai frati e alle suore di tutto il mondo.
«Aderisco con tutto il mio cuore all'appello di papa Francesco contro il pericolo di una guerra in Siria», ha detto Federica Pellegrini, nuotatrice azzurra più volte campionessa olimpica e mondiale. «Sabato pertanto mi raccoglierò in preghiera e saprò essere in questo modo vicina a quanti si riuniranno in piazza San Pietro. Vogliamo che la pace sia l'unico argomento sul quale impegnarsi».
SÌ ANCHE DA CASINI E OLIVERO. Tra i politici, oltre ai tre ministri già citati, hanno confermato la loro adesione all'iniziativa anche Pier Ferdinando Casini, Andrea Olivero (Scelta civica), il segretario nazionale dell'Italia dei valori, Ignazio Messina, Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d'Italia e il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, che nella sua veste di presidente del Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace, ha scritto ai presidenti delle Regioni, ai sindaci e agli assessori alla pace, diritti umani e cooperazione internazionale, invitandoli ad aderire alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Medio Oriente.
Infine l'adesione del mondo sociale, dalla Cisl al Ceis Don Mario Picchi, a Forumsad, rete di oltre 90 organizzazioni di solidarietà che operano in tutto il mondo.

TICINONLINE – Siria, un americano su due è contrario all’attacco

DAMASCO - Il presidente Usa Barack Obama ha una battaglia tutta in salita per convincere l'opinione pubblica ad attaccare la Siria: 48 americani su cento sono contrari alla rappresaglia per l'uso di armi chimiche contro un 29% di favorevoli. Lo rivela l'ultimo sondaggio Pew appena pubblicato.

Il fronte anti-guerra si allarga - Non si fermano le adesioni alla preghiera e al digiuno proclamati da Papa Francesco contro la guerra e per la pace in Medio Oriente con la veglia di sabato sera in piazza San Pietro. Un appuntamento che si allarga dal mondo cattolico e arriva sia alle altre confessioni cristiane, dagli evangelici ai siro-ortodossi siriani, fino alle altre religioni con i musulmani italiani dell'Ucoi. Adesioni che arrivano anche dalla società civile, dalla politica e dal mondo dello sport, con la campionessa di nuoto Federica Pellegrini.

Ma l'evento non sarà incentrato solo in piazza San Pietro, dove la diocesi di Roma ha annunciato la sua presenza massiccia: la Conferenza episcopale italiana ha invitato tutte le diocesi a rilanciare, sabato stesso, l'appello del Papa e a promuovere iniziative locali. A Milano, in particolare, la preghiera per pace sarà guidata dall'arcivescovo, card. Angelo Scola che ha chiesto anche di tenere aperte chiese della Diocesi. Ad Assisi, meta del viaggio del Papa il 4 ottobre, la tomba di San Francesco resterà aperta per la preghiera da oggi a venerdì fino alle 22, mentre sabato è prevista la veglia a Santa Maria degli Angeli.

Saranno con il Papa in preghiera, tra gli altri, anche i Focolarini, l'Unitalsi, le Acli, la Congregazione don Orione, Rinnovamento dello Spirito, che si aggiungono alle adesioni di ieri di Cl e Sant'Egidio. Il cardinale Joao Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la Vita consacrata, insieme al segretario del dicastero, il francescano mons. José Rodriguez Carballo, ha rivolto un appello alla preghiera ai frati e alle suore di tutto il mondo.

"Aderisco con tutto il mio cuore all'appello di Papa Francesco contro il pericolo di una guerra in Siria" ha detto Federica Pellegrini, nuotatrice azzurra più volte campionessa olimpica e mondiale: "sabato pertanto mi raccoglierò in preghiera e saprò essere in questo modo vicina a quanti si riuniranno in piazza San Pietro. Vogliamo che la pace sia l'unico argomento sul quale impegnarsi".

Infine l'adesione del mondo sociale, dalla Cisl al Ceis Don Mario Picchi, a Forumsad, rete di oltre 90 organizzazioni di solidarietà che operano in tutto il mondo.

4 settembre 2013

SIR – Siria: RnS, digiuno e preghiera dei 1900 gruppi e comunità sabato 7 settembre

Il Rinnovamento nello Spirito Santo aderisce all’appello di Papa Francesco, unendosi alla Chiesa universale con speciali iniziative di preghiera. “Con Papa Francesco - dichiara il presidente nazionale, Salvatore Martinez - sabato 7 settembre, anche noi vogliamo costruire un grande ‘muro di fuoco, un muro d’amore’ (Santa Caterina), una grande muraglia di preghiera costruita dalle pietre vive degli oranti, degli uomini e delle donne di preghiera. Noi crediamo e confessiamo per esperienza che, nonostante le apparenze, nel nostro mondo la preghiera è un fenomeno di vastissime proporzioni, un’ossigenazione sapienziale che non apre solo il cuore alla bontà, ma le menti e le volontà alla costruzione del bene comune”. Per queste ragioni, “tutti i 1.900 gruppi e comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo sono stati impegnati a vivere la giornata del 7 settembre con speciale riguardo al digiuno e alla preghiera. Tutti i responsabili e gli animatori del Movimento si faranno promotori d’iniziative locali a sostegno dell’appello del Pontefice. Al contempo i gruppi e le comunità del Lazio e delle Regioni limitrofe sono stati invitati a confluire in piazza San Pietro, dalle ore 19 alle ore 24, per il gesto di preghiera indetto da Papa Francesco”.

IL VELINO – Siria, continuano adesioni all’appello del Papa

Alla giornata di digiuno e preghiera per la pace indetta da Papa Francesco per sabato 7 settembre si unirà anche la comunità ebraica di Roma. Lo annuncia il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, “in sintonia con tutti coloro” che parteciperanno alla preghiera. Il gran muftì di Siria, Ahmad Badreddin Hassou, ha scritto una lettera al Pontefice aderendo all’appello pro-Siria e annunciando che sarà in Piazza San Pietro – se possibile – o nella moschea di Damasco in preghiera e digiuno sabato prossimo. “Sua Santità – afferma il leader islamico – la ringraziamo per questo appello di grande umanità, basato sulla fede, a digiunare e pregare insieme Dio Onnipotente perché possa portare pace sulla terra e proteggerci dal potere del male e dell’oppressione”. “Restiamo, mano nella mano – prosegue il muftì – nel diffondere pace e sicurezza per tutti i popoli del mondo, per contrastare gli estremisti e le divisioni su base della confessione religiosa o dell’etnia”. 

L’esorcista padre Gabriele Amorth dichiara che la veglia in San Pietro “darà fastidio al demonio e non solo, non voglio fare nomi”. “Dio vuole che chi è più ricco aiuti chi è più povero – continua il sacerdote – è satana che vuole la guerra e la morte”. Intanto continuano le adesioni alla giornata per la pace di sabato. Il senatore Antonio De Poli si dice commosso dalla parole del Papa “soprattutto quando dice che Gesù non ha bisogno di un esercito per scacciare i demoni”. Vannino Chiti, senatore e presidente della commissione Politiche dell’Unione Europea, esprime “la più ferma condanna per l’uso di armi chimiche da parte del regime di Assad” ribadendo che “si tratta di un crimine contro l’umanità” cui non si può rispondere con “guerre e distruzione”. Nei giorni scorsi hanno aderito all’appello del Pontefice il ministro della Difesa Mario Mauro, quello delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, il parlamentare Roberto Formigoni, il senatore Andrea Olivero, il Presidente della Commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, ha confermato la sua disponibilità il ministro degli Esteri Emma Bonino; il Presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, nella sua veste di presidente del coordinamento nazionale degli Enti locali per la Pace, ha invitato i presidenti delle Regioni a partecipare all’iniziativa.

Numerose anche le diocesi che hanno organizzato preghiere e veglie presso le proprie chiese e cattedrali rispondendo alla chiamata del Papa e alla lettera di mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, che ha ricordato come con questa iniziativa s’intenda “invocare da Dio” il “grande dono” della pace “per l’amata nazione siriana e per tutte le situazioni di conflitto e di violenza nel mondo”. Analoga accoglienza è giunta da associazioni e movimenti, tra i quali Comunione e Liberazione, Gruppo Abele, Azione Cattolica, Caritas, Comunità Sant’Egidio, Congregazione Don Orione, Comunità Papa Giovanni XXIII, Rinnovamento nello Spirito Santo, Unitalsi ed altre. Gli evangelici italiani hanno aderito alla preghiera richiamando “i leader religiosi all’impegno per la pace, la fratellanza e la libertà religiosa”. Anche gli islamici italiani dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche in Italia) sabato pregheranno insieme ai cristiani. don Aldo Buonaiuto

AVVENIRE – L’offensiva di pace di Francesco scuote l’attenzione del mondo

Cresce la mobilitazione di diocesi e movimenti. Domani briefing della Segreteria di Stato con il corpo diplomatico In contemporanea con l'evento di Roma anche nelle Cattedrali di altre città si pregherà uniti al Papa.

Sarà papa Francesco in persona a presiedere la Veglia di preghiera in occasione della giornata di digiuno e preghiera per la pace nel mondo, e in Siria in particolare, da lui indetta in tutta la Chiesa cattolica. L'appuntamento è per sabato 7 settembre dalle 19 alle 23 in piazza San Pietro. L'ingresso, a partire dalle 16,30, sarà aperto a tutti, senza necessità di biglietti di invito. E per le confessioni saranno disposti alcuni confessionali sotto il colonnato e al Braccio di Costantino. L'arrivo del Pontefice sul Sagrato è previsto appunto per le 19. Dopo l'intronizzazione dell'immagine della Salus populi Romani e la recita del Rosario, il Papa terrà una meditazione, quindi seguirà la recita dell'Ufficio delle letture e la benedizione eucaristica. La forte iniziativa pontificia per cercare di placare i venti di guerra che minacciano il mondo lanciata domenica con toni drammatici, non si limita all'aspetto religioso ma ha anche importanti implicazioni diplomatiche. In vista della giornata di digiuno e di preghiera, la Segreteria di Stato infatti ha invitato gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede a un briefing che si svolgerà domani mattina, 5 settembre, per informare il Corpo diplomatico sui significati dell'iniziativa. «La Segreteria di Stato - ha precisato il "portavoce" vaticano padre Federico Lombardi - oltre ad invitare gli ambasciatori per il briefing di giovedì, ha contattato tutte le Conferenze episcopali del mondo per dare informazioni sull'iniziativa di papa Francesco e assicurarsi che siano state recepite le sue indicazioni». Intanto si moltiplicano le adesioni delle diocesi e delle associazioni all'iniziativa indetta dal Pontefice. Innumerevoli i momenti di preghiera che sabato sera accompagneranno quello guidato da papa Bergoglio in San Pietro. Il cardinale di Milano Angelo Scola guiderà una veglia nella Basilica di Sant'Ambrogio, mentre il vescovo di Brescia Luciano Monari celebrerà una Messa solenne, seguita dall'adorazione eucaristica silenziosa, nel Santuario della Madonna delle Grazie. Il cardinale di Palermo Paolo Romeo presiederà una Veglia di preghiera in Cattedrale, mentre il cardinale di Firenze Giuseppe Betori ne guiderà una nella Basilica della Santissima Annunziata. Il vescovo di Avezzano Pietro Santoro presiederà una Veglia nella chiesa di San Giovanni di Avezzano, mentre l'arcivescovo di Ancona-Osimo Edoardo Menichelli sarà presente alla preghiera per la pace nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie del capoluogo marchigiano. L'arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant'Angelo in Vado , Giovanni Tani, ha chiamato i fedeli a raccogliersi in preghiera in Cattedrale. Il vescovo di Carpi Francesco Cavina presiederà Messa e adorazione silenziosa nella chiesa di San Giuseppe artigiano. Il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, che vivrà il momento di preghiera a Pantelleria, ha invitato tutte le parrocchie della diocesi ad accompagnare il gesto del Papa. Il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca Vito Angiuli, presiederà la Veglia nella Cattedrale di Leuca, mentre il vescovo di Orvieto-Todi Benedetto Tuzia presiederà l'adorazione eucaristica nella chiesa tudertina della Consolazione. A Pompei la preghiera verrà guidata dall'arcivescovoprelato Tommaso Caputo. Il vescovo di Tivoli Mauro Parmeggiani ha indetto una serie di iniziative diocesane per aderire all'iniziativa del Papa. La diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie si riunirà in preghiera in sette centri con l'arcivescovo Giovanni Battista Pichierri che guiderà la Veglia nella Cattedrale tranese, così come farà il vescovo di Treviso Gianfranco Agostino Gardin nella Cattedrale trevigiana. Iniziativa a cui hanno pubblicamente aderito Pax Christi con una nota a firma del presidente Giovanni Giudici, vescovo di Pavia; il Movimento dei Focolari con una testimonianza dalla Giordania di Maria Voce; l' Unitalsi con Salvatore Pagliuca; l' Unione dei giuristi cattolici ; l' Opera Don Orione con don Flavio Peloso; la Comunità Papa Giovanni XXIII con Giovanni Ramonda; la Federazione italiana Comunità terapeutiche con don Mimmo Battaglia; il Rinnovamento nello Spirito Santo con Salvatore Martinez.

AVVENIRE ROMA SETTE – Papa Francesco: verso la giornata di digiuno e preghiera per la Siria

Crescono le adesioni del mondo cattolico e non solo all'appello del Papa del 1° settembre. Schierati anche i musulmani d'Italia. Agostiniani: «Gesto di unità, rafforzi i legami tra tutti gli uomini» di R. S.

Le comunità islamiche d’Italia aderiscono alla giornata di preghiera e digiuno per la pace in Siria indetta da Papa Francesco, invitando, come afferma il presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia e imam di Firenze Izzedin Elzir, «ad affiancare i cristiani cattolici con la preghiera e l’invocazione a Colui che è Pace affinché conceda la pace e la giustizia a quel popolo martoriato e offeso». Secondo l’imam, la guerra in Siria «sembra essere giunta alla vigilia di una svolta drammatica e preoccupante. Il rischio di un allargamento del conflitto in atto da due anni con l’intervento diretto di potenze straniere si fa sempre più vicino. La memoria di quanto avvenuto, e avviene ancora, in Iraq, in Afghanistan e più recentemente in Libia ci fa ritenere che altre bombe su un Paese già martoriato non possano che provocare un sovrappiù di macerie umane e materiali e non contribuiscano in nulla alla necessaria pacificazione. Siamo pertanto molto felici che Papa Francesco, la massima autorità religiosa del mondo cattolico, sia intervenuto con un accorato appello alla pace invitando i credenti a un giorno di digiuno per sabato 7 settembre». In più, i musulmani d’Italia si augurano anche che il nostro Paese «esprima e incoraggi un’incisiva azione diplomatica che possa evitare al popolo siriano altre immani sofferenze».

Intanto adesioni all’appello del Santo Padre continuano ad arrivare da tutto il mondo cattolico e non solo. «Con Papa Francesco - dichiara il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez - sabato 7 settembre, anche noi vogliamo costruire un grande “muro di fuoco, un muro d’amore” (Santa Caterina), una grande muraglia di preghiera costruita dalle pietre vive degli oranti, degli uomini e delle donne di preghiera». Proprio per questo tutti i 1.900 gruppi e comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo sono stati impegnati a vivere la giornata del 7 settembre «con speciale riguardo al digiuno e alla preghiera. Tutti i responsabili e gli animatori del movimento si faranno promotori d’iniziative locali a sostegno dell’appello del Pontefice», mentre gruppi e comunità del Lazio e delle regioni limitrofe sono stati invitati a confluire in piazza San Pietro, dalle 19 alle 24, per il gesto di preghiera indetto da Francesco. 

«Siamo con il Papa senza se e senza ma. Il 7 settembre, le Acli del Lazio saranno al fianco del Pontefice e di tutti coloro che hanno a cuore il principio sacrosanto della pace», afferma il presidente delle Acli del Lazio Umberto Soldatelli, invitando tutti, iscritti e dirigenti, a farsi promotore di iniziative di preghiera e di digiuno. «Dobbiamo apparire – continua - come una comunità coesa che ponga il dialogo e il ripudio della guerra come priorità irrinunciabile».«La nostra associazione – gli fa eco la presidente delle Acli provinciali di Roma Cecilia Cecconi - nasce sulla coda del secondo conflitto mondiale, per cui abbiamo nel Dna la parola ricostruire. Ogni giorno cerchiamo di praticare la pace a partire dai servizi che offriamo, molti dei quali sono rivolti a stranieri provenienti anche da Paesi lontani non alieni da scenari di guerra». 

Incondizionata anche l’adesione dell’Unitalsi, espressa dal presidente nazionale Salvatore Pagliuca. L’associazione è schierata con Papa Francesco e «prega con lui e per lui – ha sottolineato Pagliuca - affinché la sua invocazione di pace possa trovare la giusta accoglienza nelle coscienze dei responsabili internazionali. Saremo lieti, in particolare, di testimoniare in modo speciale il nostro affetto per Papa Francesco in occasione dell’incontro che il Santo Padre ha voluto concedere all’Unitalsi il prossimo 9 novembre», a conclusione delle celebrazioni per i 110 anni dell’associazione. 

Per Roberto Mineo, presidente del Ceis don Mario Picchi, «la giornata di preghiera per la pace in Siria indetta da Papa Francesco è un’iniziativa semplice, ma che racchiude al suo interno una forza e una rilevanza straordinaria». La guerra, osserva Mineo, «è qualcosa di terribile che distrugge ogni senso morale e civico di una nazione portando le persone a comportarsi in maniera primordiale per sopravvivere. Noi che ogni giorno lavoriamo per migliorare la vita delle persone in difficoltà ci sentiamo in dovere di sostenere questa iniziativa». 

In una lettera indirizzata a tutti i confratelli in merito alla situazione della Siria, anche il Superiore generale della congregazione don Orione, don Flavio Peloso, scrive: «Facciamo nostre le preoccupazioni di Papa Francesco e la fiducia nella potenza dell‘implorazione della Chiesa per la pace». Alle parole pronunciate nell’Angelus di domenica 1° settembre, rileva il religioso, «non c‘è molto da aggiungere, se non invitare alla piena adesione e adempimento alla sua richiesta con amore di figli. In tutti i nostri ambienti di scuole, opere di carità, parrocchie e seminari, facciamoci promotori di iniziative di preghiera e di digiuno, come voluto da Papa Francesco. Uniamo anche le nostre parole e le nostre opere alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace in Siria programmata dal Pontefice per sabato prossimo». 

Pieno supporto al grido di Francesco per la pace e la fine delle violenze in Siria arriva anche dal capitolo generale dell’Ordine di Sant’Agostino, riunito oggi, mercoledì 4 settembre, a Roma. «Assieme a lui – si legge in una nota - richiamiamo la comunità internazionale a mettere da parte le armi di guerra e le minacce di violenza, e a seguire la strada che porta alla pace attraverso il dialogo e la discussione». Relativamente poi alla giornata di digiuno e preghiera, alla quale il capitolo generale invita ad aderire gli agostiniani di ogni luogo, religiosi e laici, la speranza espressa è che «questo gesto di unità e questo atto di preghiera» possano «rafforzare i legami che uniscono tutti gli uomini e le donne di buona volontà che anelano alla pace, e portare nel nostro tempo una nuova era di comprensione, cooperazione e speranza per i popoli di ogni luogo»

5 settembre 2013

IL SECOLO XIX – Veglia per la pace per la Siria non ferma le sagre in Riviera

«Difficile modificare i programmi degli eventi». Sì all'appello del vescovo dalla comunità islamica CHIAVARI. Per gli organizzatori di feste e sagre, è difficile raccogliere l'invito al digiuno arrivato dal vescovo diocesano monsignor Alberto Tanasini. Il pastore della diocesi chiavarese, facendo proprio l'appello di papa Francesco, ha indetto per sabato una giornata di veglia e di astinenza dal cibo per la pace nel mondo, con particolare riferimento alla crisi siriana. E ha chiesto anche che sabato si fermino le sagre e le feste. Ma dalla Sagra del fuoco di Recco all'appuntamento a Sestri Levante "Aspettando pane e olio", passando per la festa a Montepegli di Rapallo, sabato sera le tentazioni gastronomiche saranno molto più numerose delle occasioni di penitenza. In attesa di ulteriori adesioni, quel che è certo è che l'appello di papa Francesco a una giornata di raccoglimento per la pace in Siria, rilanciato da monsignor Tanasini, coinvolgerà tutta la comunità cattolica chiavarese, nelle sue diverse anime. Da Comunione e liberazione ad Azione cattolica, da Rinnovamento nello spirito santo alla componente dei Neocatecumenali: tutte le realtà cristiane presenti sul territorio saranno mobilitate per allestire una veglia di preghiera che inizierà alle 19 di sabato per proseguire fino a mezzanotte, nella cattedrale di Nostra Signora dell'Orto di Chiavari. Paolo Solari, presidente locale di Azione cattolica, ha inviato una lettera a membri e simpatizzanti per invitarli a partecipare: «Sarà una veglia della pace, in sintonia con lo stile di sobrietà del pontefice. Dal vescovo non è arrivato alcun divieto a sagre e feste, piuttosto un richiamo a prestare attenzione al dramma che sta vivendo la Siria». Una giornata di digiuno e di raccoglimento per le vittime della guerra civile, un'iniziativa concreta per cui Tanasini si è rivolto alle associazioni affinché sospendano, almeno per la giornata di sabato, sagre e appuntamenti enogastronomici previsti nel weekend. Un appello che gli organizzatori della Sagra del fuoco di Recco - che peraltro fa parte della diocesi di Genova raccolgono solo in parte: «Per noi è difficile modificare il programma a ridosso dell'evento - spiega Carlo Guglieri del Comitato permanente quartieri di Recco - Quella della Madonna del Suffragio è una festività religiosa molto sentita. Sabato riceveremo la visita dell'arcivescovo Angelo Bagnasco e sicuramente ci sarà un momento di raccoglimento». Prima che la festa - «una tre giorni tra polveri e incenso» - divampi in un tripudio di fuochi, musica e stand gastronomici, una preghiera per la Siria potrà forse trovare spazio domenica mattina alle 4.30, nel momento più intimo delle celebrazioni, quando il cardinale Bagnasco parteciperà alla messa riservata ai "recchelini". A Sestri Levante, l'evento del weekend è invece la rassegna "Aspettando pane e olio", organizzata dal Comune e da Mare in Italy e in programma sabato 7 e domenica 8 settembre. «Non è una sagra, non ci saranno balli e musica ma semplici degustazioni - dice l'assessore allo Sviluppo economico Enrico Pozzo - L'amministrazione deve rispettare tutti, credenti e non, ma sicuramente sarà un evento sobrio e rispettoso della giornata di preghiera indetta dal vescovo». Chi invece ha apprezzato molto il coinvolgimento della diocesi chiavarese è la comunità musulmana con base a Mezzanego: «Siamo molto preoccupati. Assad è un dittatore terribile ma un intervento militare sarebbe distruttivo per la popolazione civile» dice l'imam Ahmed Abdou. Venerdì prossimo, nel consueto appuntamento di preghiera, ne parlerà con i fedeli ai quali proporrà di incontrarsi sabato sera, nella sala preghiere di Mezzanego, per aderire alla penitenza: «La scelta del vescovo di fare proprio l'appello del Papa è stato un gesto molto bello. Siamo sempre favorevoli a iniziative di pace, soprattutto se rivolte a un popolo, quello siriano, che sentiamo molto vicino».
MOMENTO PER RIFLETTERE Sarà una veglia in sintonia con la sobrietà del Papa. Un richiamo a prestare attenzione alla Siria PAOLO SOLARI Presidente Azione cattolica ChiavariCARLO GUGLIERI Comitato Quartieri di Recco 
RACCOGLIMENTO NELLA FESTA La presenza di Bagnasco alla Sagra del fuoco favorirà la riflessione su quanto sta accadendo
RISPETTEREMO LA GIORNATA Pane e olio non è una sagra: sarà un evento rispettoso della giornata di preghiera indetta dal vescovo ENRICO POZZO Assessore Comune Sestri Levante
CI UNIREMO AI CRISTIANI Aderiamo al gesto del vescovo per la pace, sentiamo molto vicine le sofferenze del popolo siriano AHMES ABDOU Imam Comunità istamica Mezzanego 

GIORNALE DI SICILIA – Preghiera per la pace, anche Enna aderisce

7 settembre 2013

TRENTINO CORRIERE ALPI – Siria, il Trentino si mobilita con preghiere e digiuno

L’appuntamento per la preghiera è fissato per questa sera alle 19 in Duomo a Trento. Un incontro per rispondere all’appello alla preghiera e al digiuno lanciato da Papa Francesco per sostenere il dialogo nella delicata crisi siriana. La cerimonia vedrà la partecipazione dei rappresentanti di varie realtà dell’associazionismo trentino. Ieri, ad esempio, hanno annunciato di aderire alla giornata di digiuno e di preghiera per la pace le Acli Trentine. L’associazione ha invitato gli Aclisti e la cittadinanza a partecipare nelle proprie parrocchie al fine di promuovere per oggi momenti di preghiera comunitaria e ad esortare al digiuno. A tutti gli iscritti è stato inoltre rivolto l’invito a partecipare all'incontro con l’Arcivescovo Bressan in Duomo.

Anche Cgil e Cisl del Trentino daranno oggi testimonianza del proprio impegno in favore della pace e contro la guerra in Siria, in Medio Oriente, e nel mondo intero aderendo alla giornata di digiuno promossa da Papa Francesco ed esponendo la bandiera della pace in tutte le sedi e in tutte le iniziative pubbliche di quella giornata.

Un sì convinto alla giornata per la pace è arrivato anche dai membri dei Focolari, molto numerosi in Trentino, oltre che naturalmente anche dal Forum trentino per la pace e i diritti umani che aderisce alla giornata di digiuno e riflessione e nel contempo ha convocato un incontro pubblico al Cafè de la Paix per lunedì prossimo alle 20. Va segnalata anche l’iniziativa del Movimento di rinnovamento dello spirito che ha indetto una veglia di preghiera aperta a tutti e che si terrà nella chiesa dell’Immacolata di via Endrici. Manifestazione anche in piazzetta d’Arogno dove un gruppo di cittadini promuoverà una manifestazione per la pace con momenti di riflessione e letture.

Infine una variazione al programma anche per il Palio delle Contrade che ha annullato la tradizionale cena propiziatoria di oggi per rispetto verso il digiuno religioso.

YAHOO NOTIZIE – LA PRESSE – Siria, 70mila in piazza San Pietro. Papa: guerra è sconfitta umanità.

"Finisca il rumore delle armi" perché "la guerra è sempre una sconfitta per l'umanità". E' il cuore dell'appello lanciato da Papa Francesco nella veglia in piazza San Pietro contro l'intervento militare in Siria.

"IL MONDO E' LA CASA DELL'ARMONIA". "Questo nostro mondo, nel cuore e nella mente di Dio è 'la casa dell'armonia e della pace'", ha spiegato il Pontefice, iniziando l'omelia. Il Pontefice ha iniziato facendo riferimento al racconto biblico di Geremia, 'Dio vide che era cosa buona', nel quale si parla dell'inizio della storia, del mondo e dell'umanità. "Tutto il creato - ha continuato Bergoglio - forma un insieme armonioso, buono ma soprattutto gli umani, fatti a immagine e somiglianza di Dio, sono un'unica famiglia, in cui le relazioni sono segnate da una fraternità reale e non solo proclamata a parole: l'altro e l'altra sono il fratello e la sorella da amare, e la relazione con Dio che è amore, fedeltà, bontà si riflette su tutte le relazioni tra esseri umani e porta armonia all'intera creazione".

"LA VIOLENZA VIENE DALL'EGOISMO". "La violenza, la divisione, lo scontro e la guerra", ha continuato, avvengono quando "l'uomo, vertice della creazione, lascia di guardare l'orizzonte della bellezza e della bontà e si chiude nel proprio egoismo". "Quando l'uomo - ha proseguito Bergoglio - pensa solo a se stesso, ai propri interessi, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio allora apre la porta all'indifferenza, alla violenza e al conflitto".

"IN OGNI GUERRA RINASCE CAINO". "In ogni violenza e in ogni guerra facciamo rinascere Caino", ha proseguito. "Anche a noi - ha spiegato - è rivolta la domanda che Dio fa a Caino e anche a noi farà bene chiederci: 'Sono forse io il custode di mio fratello?". "Essere persona umana - dice il Papa - significa essere custodi gli uni degli altri. E invece quando si rompe l'armonia succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l'avversario da combattere, da sopprimere. "Noi tutti - è il grido di Bergoglio - continuiamo questa storia di scotnro tra fratelli, anche oggi alziamo la mano contro chi è nostro fratello".

"LA VIOLENZA PORTA SOLO MORTE". "La violenza e la guerra hanno linguaggio di morte, portano solo morte", ha proseguito il Pontefice. "Come se fosse una cosa normale - ha sottolineato - continuiamo a seminare morte, distruzione e dolore". "E' possibile percorrere un'altra strada, possiamo uscire dalla spirale di morte e dolore?".

L'APPELLO AI GOVERNANTI. Il Pontefice, rivolgendosi a "coloro che sono chiamati a governare le nazioni", dice "Vorrei che rispondesse sì".

Poi il Papa ha continuato con le domande. "Possiamo imparare di nuovo a camminare e percorrere le vie della pace? Sotto lo sguardo materno della regina della pace voglio rispondere: sì, è possibile per tutti". "Questa sera - ha proseguito - vorrei che da ogni parte della terra noi gridassimo: 'Sì, è possibile per tutti'. Anzi vorrei che ognuno di noi, dal più piccolo al più grande, fino a coloro che sono chiamati a governare le nazioni rispondesse: 'sì lo vogliamo'".

"FINISCA IL RUMORE DELLE ARMI". "Finisca il rumore delle armi", ha proseguito, perché "la guerra è sempre una sconfitta per l'umanità". "La guerra segna sempre il fallimento della pace, è sempre una sconfitta per l'umanità". "Perdono - dice il papa - dialogo e riconciliazione sono le parole della pace: nall'amata nazione siriana, in medioriente e in tutto il mondo". "Preghiamo - conclude Francesco - per la riconciliazione e per la pace. Lavoriamo per la riconciliazione e per la pace e diventiamo tutti, in ogni ambiente, uomini e donne di riconciliazione e di pace".

"OGNUNO GUARDI NELLA PROPRIA COSCIENZA". "Ognuno - ha invocato - si animi a guardare nel profondo della propria coscienza e ascolti quella parola che dice: 'Esci dai tuoi interessi che atrofizzano il cuore, supera l'indifferenza verso l'altro che rende insensibile il cuore, vinci le tue ragioni di morte e apriti al dialogo, alla riconciliazione: guarda al dolore del tuo fratello e non aggiungere altro dolore, ferma la tua mano, ricostruisci l'armonia che si è spezzata; e questo non con lo scontro, ma con l'incontro!'".

Il Papa ha parlato di fronte a una piazza San Pietro gremita da 70mila fedeli. Il Papa è giunto in piazza a piedi dalla basilica vaticana e, in silenzio, si è messo in preghiera sul sagrato accanto all'altare. La prima parte è stata di carattere mariano, con l'intronizzazione della Madonna 'salus populi romani' con partenza dall'obelisco. Poi è stato recitato il rosario.

In piazza anche varie autorità. E' giunto, a bordo di un'auto, il ministro della Difesa, mario Mauro che aveva già annunciato la sua partecipazione alla veglia voluta da Papa Francesco. Come, invece, di consueto, è arrivato in bicicletta il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Tra i politici Mario Giro, sottosegretario agli Esteri. Sul sagrato anche il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini. "Siamo qui - ha detto arrivando - con il Papa a dire no a questa guerra improvvida, che è destinata a creare più problemi di quanti ne risolva".

Diversi i leader di movimenti e associazioni cattoliche (Miano di Azione cattolica, Riccardi di sant'Egidio, Martinez di Rinnovamento nello spirito). Presenti, ancora, ambasciatori di diversi paesi accreditati presso la Santa Sede (Slovacchia, Portogallo, Colombia, Messico, El Salvdor, Bosnia ed Erzegovina, Perù, Argentina, Principato di Monaco, Iraq, Unione europea, Polonia, Benin, Cile, Brasile, Libano, Austria, Nicaragua, Paraguary e Croazia).

9 settembre 2013

IL MATTINO – Papa Francesco prega per la Siria: 100mila in piazza per la veglia e il digiuno

ROMA - La pace richiede che la «fraternità», l'essere degli uomini una «unica famiglia» si manifesti in «relazioni» di «bontà», «segnate da una fraternità reale non solo proclamata a parole».

Pochi minuti prima delle 19 papa Francesco è giunto sul sagrato di San Pietro per la veglia per la pace in Siria, Medio oriente e tutto il mondo. La piazza è già piena e continuano ad affluire persone.

LA VEGLIA

L'omelia del Papa. Quando l'uomo vive nell' egoismo, pensando solo ai propri interessi, apre la porta alla violenza, al conflitto. È il monito che il Papa rivolge al mondo. Nell'omelia tenuta nel corso della veglia di preghiera in San Pietro, papa Francesco dice: «quando l'uomo pensa solo a se stesso, ai propri interessi e si pone al centro, quando si lascia affascinare dagli idoli del dominio e del potere, quando si mette al posto di Dio, allora guasta tutte le relazioni, rovina tutto; e apre la porta alla violenza, all'indifferenza, al conflitto». Il Papa ricorda che «essere persona umana significa essere custodi gli uni degli altri. E invece quando si rompe l'armonia succede una metamorfosi: il fratello da custodire e da amare diventa l'avversario da combattere, da sopprimere. Quanta violenza viene da quel momento, quanti conflitti, quante guerre hanno segnato la nostra storia. Basta vedere la sofferenza di tanti fratelli e sorelle. Non si tratta di qualcosa di congiunturale, ma questa è la verità: in ogni violenza e in ogni guerra noi facciamo rinascere Caino».

Piazza San Pietro gremita di persone provenienti da ogni parte del mondo e di diversi credo religiosi. Tra le personalità che hanno partecipato alla veglia, il ministro della Difesa, Mario Mauro, il sottosegretario al ministero degli Esteri Mario Giro con una delegazione della Repubblica Centrafricana. Tanti i parlamentari: tra loro, Pierferdinando Casini, Gea Schirò, Gregorio Citti, Mario Marazziti, Achille Amerio. Presente Josè Angel Oropeza, dell'ufficio di coordinamento per il Mediterraneo della Organizzazione Internazionale per le Migrazioni presso la Santa Sede.

In piazza San Pietro anche il sindaco di Roma, Ignazio Marino con una delegazione del consiglio comunale. Delegazioni del corpo diplomatico presso la Santa Sede dalla Slovacchia, Portogallo, Colombia, Messico, El Salvador, Bosnia Erzegovina, Principato di Monaco, Perù, Argentina. C'è anche il corpo diplomatico presso la Santa Sede dell'Iraq. Presente Franco Miano, presidente dell'Azione Cattolica e Salvatore Martinez del Rinnovamento nello Spirito. In piazzaanche il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi.

La veglia è durata quattro ore. Alla fine, dopo circa venti minuti di adorazione eucaristica, che si è svolta in un gran silenzio surreale, il Papa ha impartito la benedizione mostrando l'ostensorio ai fedeli. Così si è conclusa la veglia di preghiera per la pace in Siria, nel Medio oriente e nel mondo.

 

(03.09.2013)