11
luglio 2013
COMUNE
DI BAGNO A RIPOLI- Bagno a Ripoli: “Italia chiama Rio de Janeiro
In occasione delle celebrazioni per la Giornata Mondiale
della Gioventù, che si terrà a Rio de Janeiro sabato 27 luglio, l'Associazione
“Rinnovamento nello Spirito Santo” ha organizzato, presso il giardino dei Ponti
di Bagno a Ripoli, un incontro con i giovani per seguire in diretta la veglia
di Papa Francesco (dal pomeriggio di sabato 27 fino a mezzanotte, ora italiana).
Sono previsti circa 1500 giovani dai 14 ai 30 anni, che
saranno ospitati nell'area degli Istituti Volta, Gobetti e Granacci, nelle
palestre e nelle tende lì montate.
Il programma di massima, impostato sull'ora italiana, è il
seguente:
- venerdì 26 pomeriggio – arrivi e accoglienza
- sabato 27 luglio, fino alle 16.30 Catechesi, Santa Messa,
riflessioni comunitarie e preghiera personale
- dalle 16.30 inizio veglia
- alle 00.30 collegamento con Rio per seguire il discorso
del Papa. La veglia dovrebbe concludersi alle 02.00 di domenica 28 luglio
- domenica 28 Santa Messa, pranzo e partenze
La maggior parte dei giovani arriverà su pullman che non
percorreranno via Roma ma si fermeranno in via Le Plessis e i ragazzi
accederanno alla zona Volta/Gobetti/Granacci da via Le Plessis. Tutti i
partecipanti saranno identificati al momento dell'arrivo e identificabili
tramite un pass che garantirà loro l'uso di tutti i servizi (refezione e
alloggio). L'associazione “Rinnovamento nello Spirito Santo”, oltre a coprire
tutte le spese organizzative, fornisce un numero adeguato di volontari a
supporto della Polizia Municipale e del Comando dei Carabinieri per garantire
il minor disagio possibile per la viabilità. Tutte le iniziative si svolgeranno
all'interno del Giardino i Ponti e dell'area Volta-Gobetti-Granacci. Info: http://tinyurl.com/Rinnovamento.
Informazioni anche: Call Center Linea Comune, tel. 055.055, da lunedì a sabato,
ore 8-20.
“Quando gruppi di giovani, indipendentemente dalle
convinzioni religiose e ideali di ognuno, si radunano in pace e rispetto
portando valori di fratellanza e comunità – hanno dichiarato il Sindaco Luciano
Bartolini e l'Assessore alla Protezione Civile Silvia Tacconi - sono da accogliere
positivamente, da aiutare, se possibile, nei loro intenti e da ascoltare per un
reciproco confronto di crescita. Il clima che ogni giorno di più sta creando
Papa Francesco, con i suoi gesti concreti, non ultima la visita a Lampedusa e
le parole importantissime che ha pronunciato (“No a globalizzazione
dell'indifferenza”), spingono verso un rinnovamento ideale che si fonda sul
rispetto e sulla forza della gioventù. Nel ringraziare il Volontariato
ripolese, i Dirigenti scolastici e tutto il personale della scuola per la
disponibilità, ai cittadini di Bagno a Ripoli chiediamo la collaborazione che
sempre hanno saputo dare in occasioni simili a questa. Da tutta Italia giungono
giovani nelle scuole e nei giardini di Bagno a Ripoli? Accogliamoli!”
Italia chiama Rio – di Mario Landi, Coordinatore Nazionale
di Rinnovamento nello Spirito
La Giornata Mondiale della Gioventù (Gmg) rappresenta senza
dubbio un appuntamento unico nel panorama degli eventi ecclesiali. I giovani
che vi partecipano portano nei cuori e nelle menti, per anni, il ricordo
dell’esperienza di fede, umanità, fratellanza vissuta. Il Rinnovamento nello
Spirito (RnS) ha sempre promosso questo evento partecipandovi in modo convinto,
massiccio, gioioso. Tra pochi giorni, cento ragazzi del Rinnovamento nello
Spirito Santo, guidati dal presidente Salvatore Martinez e da don Fulvio
Bresciani, responsabile dell’àmbito giovani del RnS, partiranno per Rio per
vivere giornate indimenticabili con centinaia di migliaia di giovani
provenienti da tutto il mondo per pregare, stare insieme ai nostri vescovi,
ascoltare Papa Francesco. Come Rinnovamento non abbiamo voluto, però,
trascurare le centinaia di ragazzi e giovani che, pur avendo nel cuore il
“santo viaggio”, non hanno potuto partecipare all’evento. Ecco allora che a
Firenze, in località Bagno di Ripoli, vivremo – contestualmente alle giornate
della Gmg – tre giorni di festa, preghiera, gioia, incontri e amicizia che
possano fare entrare nel cuore di una nuova generazione di credenti l’invito di
Gesù: “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28, 19), tema della Gmg
2013. Nello stile solidale dell’accoglienza povera e fraterna, nelle strutture
pubbliche messeci gentilmente a disposizione dall’Amministrazione comunale di
Bagno di Ripoli, ospiteremo le centinaia di giovani che già si sono prenotati,
e ci stiamo attrezzando per accogliere gli altri che in questi giorni
continuano a chiedere di essere presenti. Il programma è aperto alla
partecipazione anche di giovani cattolici e non della diocesi di Firenze (che
assume la Veglia come esperienza di riferimento). Sono previsti momenti di
preghiera, Celebrazione eucaristica, adorazione, condivisione, ascolto,
accompagnamento, testimonianza delle opere che Dio ha compiuto nella vita di
tanti giovani. Avremo poi, nella serata di sabato, un festival animato dal
Ministero nazionale della musica e del canto e, infine, un collegamento video
su maxischermo in diretta con Rio, dove potremo gioire e condividere le
primizie dei nostri giovani presenti in Brasile e vivere in diretta la Veglia
conclusiva con Papa Francesco. Lo Spirito Santo non farà mancare per tutti i
presenti gioia, comunione, amicizia, e infonderà nei cuori dei giovani una
nuova forza per testimoniare ed evangelizzare i lontani. Italia chiama Rio...
allora, per vivere con coraggio la nostra fede e la chiamata di ogni credente
ad annunciare il Vangelo di Gesù con la gioia dello Spirito Santo.
13
luglio 2013
LA
NAZIONE – “Italia chiama Rio de Janeiro”
«ITALIA
CHIAMA Rio de Janeiro». Ovvero la Giornata Mondiale della Gioventù vissuta in
diretta dall'Italia. La sede prescelta è Bagno a Ripoli. Qui, come anticipato
nelle scorse settimane, arriveranno più di 1500 ragazzi dai 14 ai 30 anni per
vivere insieme, seppur dall'altra parte del mondo, l'appuntamento di Rio de
Janeiro con Papa Francesco. A organizzare le giornate italiane è l'associazione
Rinnovamento nello Spirito Santo che ha a Bagno a Ripoli il suo responsabile
diocesano fiorentino. «Un centinaio di nostri giovani tra qualche giorno
partirà per Rio - spiega Mario Landi, coordinatore nazionale di Rinnovamento
nello Spirito -. Condivideranno con centinaia di migliaia di giovani da tutto
il mondo la preghiera e lo stare insieme. Non abbiamo voluto però trascurare le
centinaia di ragazzi e giovani che non hanno potuto partecipare all'evento.
Ecco allora che a Bagno di Ripoli vivremo contestualmente a Rio tre giorni di
festa, preghiera, incontri e amicizia che possano far entrare nel cuore di una
nuova generazione di credenti l'invito di Gesù di andare e fare discepoli tutti
i popoli». I RAGAZZI saranno ospitati dal Comune nelle palestre della scuola
media Granacci e delle superiori Volta e Gobetti. Potranno dormire all'interno
o nelle tende nei giardini delle scuole, usando bagni e docce. Le iniziative
poi si svolgeranno ai Giardini i Ponti. L'arrivo è previsto per venerdì 26
luglio. Tutti avranno un pass di riconoscimento e potranno vivere momenti di
incontro e seguire Rio attraverso un maxi schermo allestito nel parco. Il
collegamento con il Pontefice in Brasile sarà a partire dalla mezzanotte e
mezzo tra sabato e domenica con veglia che dovrebbe concludersi intorno alle 2.
La mattina successiva, dopo la Santa Messa e il pranzo, finirà anche la GMG
italiana. Rinnovamento nello Spirito Santo coprirà tutte le spese
organizzative, fornirà un numero adeguato di volontari a supporto della polizia
municipale, del comando dei carabinieri per gestire la viabilità e della
protezione civile per ogni esigenza. L'iniziativa è stata presentata
ufficialmente anche dal sindaco Bartolini e dall'assessore alla protezione
civile Silvia Tacconi.
16
luglio 2013
SIR
– GmG Rio 2013: RnS, in partenza 100 giovani per GMG e “Go Fest International”
Saranno oltre 100 i giovani del Rinnovamento nello Spirito
Santo (RnS) che parteciperanno alla Giornata mondiale della Gioventù di Rio de
Janeiro (23-28 luglio). Non sarà questo l’unico evento per i giovani del Rns
che dal 20 al 22 luglio saranno al “Go Fest international” presso il Commercial
Club di Lorena, a brevissima distanza dal santuario di Aparecida, promosso da
Rcc (Rinnovamento Carismatico Cattolico) Brasil, Conclat (Renovación
carismática Católica latinoamérica), Iccrs (International catholic charismatic
renewal services), Civi (Caritas in Veritate international) e Yai (Youth arise
international). Momenti di fraternità, workshop, concerti di musica cristiana,
relazioni e testimonianze scandiranno le giornate in preparazione alla Gmg di
Rio de Janeiro. Il presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez, vicepresidente
internazionale del network per giovani Yai, terrà la relazione di apertura del
Festival sul tema della “Signoria di Gesù”. Dal 23 luglio i ragazzi si
trasferiranno a Rio de Janeiro per la Gmg. Per i giovani che resteranno a casa,
infine, il Rns ha organizzato “Italia chiama Rio” che si terrà a Bagno a Ripoli
(Fi), dal 26 al 28 luglio.
ZENIT
– I giovani del RnS in partenza per il Brasile
Due importanti eventi internazionali vedranno protagonisti
questa estate i giovani del Rinnovamento nello Spirito
Santo (RnS): il Go Fest
International e la XXVIII Giornata Mondiale della
Gioventù. “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19)
sarà il tema di entrambi gli appuntamenti. Per l’occasione, il Movimento
ha organizzato quattro differenti proposte di viaggio dall’Italia che
vedranno la partecipazione di oltre 100 giovani.
Il Go Fest International si terrà dal 20
al 22 luglio, presso il Commercial Club di Lorena, a brevissima
distanza dal celebre santuario di Aparecida. Sarà caratterizzato da un’inedita
sinergia tra RCC (Rinnovamento Carismatico Cattolico) Brasil, Conclat
(Renovación Carismática Católica Latinoamérica), ICCRS (International Catholic
Charismatic Renewal Services), CIVI (Caritas in Veritate International) e YAI
(Youth Arise International). Momenti di fraternità, profonde esperienze
spirituali e di amicizia, workshop, concerti di musica cristiana, relazioni e
testimonianze scandiranno le giornate in preparazione alla GMG di Rio de
Janeiro. Il presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez, è il
vicepresidente internazionale del network per giovani YAI che,
dal 1995, anticipa e prepara spiritualmente i giovani partecipanti alle
GMG. Detterà la relazione di apertura del Festival sul tema della
"Signoria di Gesù", rispondendo al bisogno dei giovani di
approfondire l'esperienza e la conoscenza della fede.
Dal 23 luglio i ragazzi si trasferiranno
a Rio de Janeiro per la XXVIII GMG, nella quale i giovani
di tutto il mondo saranno invitati ad accettare la chiamata alla missione,
vivendo come testimoni del Cristo risorto. Il vasto programma
ufficiale prevede: la messa di apertura della GMG a Copacabana, momenti di
catechesi in lingua italiana e la festa degli italiani al Maracanazinho,
l’accoglienza di Papa Francesco e la via Crucis a Copacabana, la Veglia di
preghiera e la Messa presieduta da Papa Francesco presso il Campus Fidei di
Guaratiba, oltre a numerose altre esperienze spirituali e di condivisione.
Il Rinnovamento ha elaborato anche una proposta per i
giovani che non potranno essere presenti fisicamente in Brasile: Italia
chiama Rio: un “evento nell’evento” che si terrà a Bagno a
Ripoli (FI), dal 26 al 28 luglio prossimi. In comunione di preghiera e
grazie alle moderne tecnologie, per centinaia di ragazzi
italiani sarà possibile vivere insieme, in diretta, i momenti salienti
dell'incontro di Papa Francesco con i giovani presenti a Rio.
«Seguire il Papa in questi viaggi apostolici - ha
commentato il presidente Martinez - è sempre una grazia che trascende le
speranze umane che ci muovono. Ogni GMG, infatti, è una potente effusione di
Spirito Santo che si riversa nel cammino della Chiesa, nel destino di decine di
migliaia di giovani, nella vita della città che la ospita. Così è stato con
Giovanni Paolo II, poi con Benedetto XVI e ora con Papa Francesco. Ho avuto il
privilegio di toccare con mano queste grandi benedizioni di Dio e ne sono testimone.
Grande ora è l'attesa per il "ritorno" del Papa
latino americano nella propria terra. Non si dimentichi che con il documento di
Aparecida, proprio in Brasile, sulla "missione continentale",
l'America Latina è la porzione di Chiesa più avanti sui temi della nuova
evangelizzazione. Non si poteva avere interprete migliore in Papa Francesco e
tema più consono - "Andate e fate discepoli" - per questa GMG.
Francesco sta esortando la Chiesa tutta ad "uscire", da se stessa, da
schemi paralizzanti, da riverenze mondane, dalla paura che impigrisce sino alla
defezione dal mondo. I giovani sono il volto più credibile, il racconto più
efficace di questo "rinnovamento" voluto da Francesco.
Il RnS, forte della propria storia e consapevole della
propria missione carismatica, sostiene questo impegno del Pontefice
partecipando alla GMG con una propria delegazione e assicurando la presenza nei
gruppi giovanili provenienti dalle Diocesi. Di grande significato di
comunione, poi, è l'evento in contemporanea in Italia per non mortificare
quanti non possono intraprendere questo santo viaggio verso il Brasile. Chi non
ha amore e dedizione per i giovani, non coltiva il presente della Chiesa,
perché il futuro è nel presente di Dio, nell'incontro con Lui vivo e
operante ».
INCROCI
NEWS – Rinnovamento nello Spirito, in partenza 100 giovani
Dal 20 al 22 luglio momenti di fraternità, workshop,
concerti, relazioni e testimonianze nell'ambito del “Go Fest international”,
aperto dal presidente Salvatore Martinez
Saranno oltre 100 i giovani del Rinnovamento nello Spirito
Santo (RnS) che parteciperanno alla Giornata mondiale della Gioventù di Rio de
Janeiro (23-28 luglio).
Non sarà questo l’unico evento per i giovani del Rns, che
dal 20 al 22 luglio saranno al “Go Fest international” presso il Commercial
Club di Lorena, a brevissima distanza dal santuario di Aparecida,
promosso da Rcc (Rinnovamento Carismatico Cattolico) Brasil, Conclat (Renovación
carismática Católica latinoamérica), Iccrs (International catholic charismatic
renewal services), Civi (Caritas in Veritate international) e Yai (Youth
arise international). Momenti di fraternità, workshop, concerti
di musica cristiana, relazioni e testimonianze scandiranno le giornate in
preparazione alla Gmg di Rio de Janeiro.
Il presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez,
vicepresidente internazionale del network per giovani Yai,
terrà la relazione di apertura del Festival sul tema della “Signoria di Gesù”.
Dal 23 luglio i ragazzi si trasferiranno a Rio de Janeiro per la Gmg. Per i
giovani che resteranno a casa, infine, il Rns ha organizzato “Italia chiama
Rio” che si terrà a Bagno a Ripoli (Fi), dal 26 al 28 luglio.
JULIE
NEWS – RnS: Go Fest International e 28ᵃ Giornata
Mondiale Gioventù
Due importanti eventi internazionali vedranno protagonisti
questa estate i giovani del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS): il Go Fest
International e la XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. “Andate e fate
discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19) sarà il tema di entrambi gli appuntamenti.
Per l’occasione, il Movimento ha organizzato quattro differenti proposte di
viaggio dall’Italia che vedranno la partecipazione di oltre 100 giovani.
Il Go Fest International si terrà dal 20 al 22 luglio,
presso il Commercial Club di Lorena, a brevissima distanza dal celebre
santuario di Aparecida. Sarà caratterizzato da un’inedita sinergia tra RCC
(Rinnovamento Carismatico Cattolico) Brasil, Conclat (Renovación Carismática
Católica Latinoamérica), ICCRS (International Catholic Charismatic Renewal
Services), CIVI (Caritas in Veritate International) e YAI (Youth Arise
International). Momenti di fraternità, profonde esperienze spirituali e di
amicizia, workshop, concerti di musica cristiana, relazioni e testimonianze
scandiranno le giornate in preparazione alla GMG di Rio de Janeiro. Il
presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez, è il vicepresidente
internazionale del network per giovani YAI che, dal 1995, anticipa e prepara
spiritualmente i giovani partecipanti alle GMG. Detterà la relazione di
apertura del Festival sul tema della "Signoria di Gesù", rispondendo
al bisogno dei giovani di approfondire l'esperienza e la conoscenza della fede.
Dal 23 luglio i ragazzi si trasferiranno a Rio de Janeiro
per la XXVIII GMG, nella quale i giovani di tutto il mondo saranno invitati ad
accettare la chiamata alla missione, vivendo come testimoni del Cristo risorto.
Il vasto programma ufficiale prevede: la messa di apertura della GMG a
Copacabana, momenti di catechesi in lingua italiana e la festa degli italiani
al Maracanazinho, l’accoglienza di Papa Francesco e la via Crucis a Copacabana,
la Veglia di preghiera e la Messa presieduta da Papa Francesco presso il Campus
Fidei di Guaratiba, oltre a numerose altre esperienze spirituali e di condivisione.
Il Rinnovamento ha elaborato anche una proposta per i
giovani che non potranno essere presenti fisicamente in Brasile: Italia chiama
Rio: un “evento nell’evento” che si terrà a Bagno a Ripoli (FI), dal 26 al 28
luglio prossimi. In comunione di preghiera e grazie alle moderne tecnologie,
per centinaia di ragazzi italiani sarà possibile vivere insieme, in diretta, i
momenti salienti dell'incontro di Papa Francesco con i giovani presenti a Rio.
«Seguire il Papa in questi viaggi apostolici - ha commentato
il presidente Martinez - è sempre una grazia che trascende le speranze umane
che ci muovono. Ogni GMG, infatti, è una potente effusione di Spirito Santo che
si riversa nel cammino della Chiesa, nel destino di decine di migliaia di
giovani, nella vita della città che la ospita. Così è stato con Giovanni Paolo
II, poi con Benedetto XVI e ora con Papa Francesco. Ho avuto il privilegio di
toccare con mano queste grandi benedizioni di Dio e ne sono testimone. Grande
ora è l'attesa per il "ritorno" del Papa latino americano nella
propria terra. Non si dimentichi che con il documento di Aparecida, proprio in
Brasile, sulla "missione continentale", l'America Latina è la
porzione di Chiesa più avanti sui temi della nuova evangelizzazione. Non si
poteva avere interprete migliore in Papa Francesco e tema più consono -
"Andate e fate discepoli" - per questa GMG. Francesco sta esortando
la Chiesa tutta ad "uscire", da se stessa, da schemi paralizzanti, da
riverenze mondane, dalla paura che impigrisce sino alla defezione dal mondo. I
giovani sono il volto più credibile, il racconto più efficace di questo
"rinnovamento" voluto da Francesco. Il RnS, forte della propria
storia e consapevole della propria missione carismatica, sostiene questo
impegno del Pontefice partecipando alla GMG con una propria delegazione e
assicurando la presenza nei gruppi giovanili provenienti dalle Diocesi. Di
grande significato di comunione, poi, è l'evento in contemporanea in Italia per
non mortificare quanti non possono intraprendere questo santo viaggio verso il
Brasile. Chi non ha amore e dedizione per i giovani, non coltiva il presente
della Chiesa, perché il futuro è nel presente di Dio, nell'incontro con Lui
vivo e operante».
17
luglio 2013
AVVENIRE
– I colori della fede, uniti nella diversità
IL VANGELO GIOVANE Movimenti e associazioni dall'Italia al
Brasile per essere protagonisti dell'evento carioca La varietà dei carismi per
testimoniare attualità e freschezza della comunità ecclesiale
I ragazzi di movimenti e associazioni sono pronti per
partire alla volta di Rio. Da mesi si stano preparando all'evento mondiale: c'è
chi sarà al suo debutto alla Giornata e c'è chi non ne ha persa una. Il
testimone l'hanno raccolto al termine della Gmg di Madrid del 2011. Papa
Francesco durante l'Angelus di domenica scorsa li ha affidati a Nostra Signora
de Aparecida, patrona del Brasile, perché «guidi i loro passi - ha detto - e
apra i cuori ad accogliere la missione che Cristo darà loro». Azione cattolica
«Spalanchiamo la vita a Cristo» a rotta per il Brasile è ormai tracciata. Anche
i giovani di Azione cattolica si stanno preparando da tempo. Gruppi
parrocchiali o diocesani di tutta Italia si ritroveranno a Rio, e molti
vivranno prima o dopo la Gmg esperienze di servizio e di fraternità. Preceduti
dagli assistenti don Vito Piccinonna e don Tony Drazza, la delegazione
nazionale del settore giovani (dieci persone che «accompagneranno» le centinaia
di soci che si muoveranno insieme alle loro diocesi di appartenenza) arriverà a
Rio mercoledì prossimo. La sera stessa parteciperanno alla Festa degli
italiani, mentre si sta valutando l'ipotesi di svolgere un incontro del Fiac,
ovvero dei giovani di Ac provenienti da tutti i continenti. Il giorno dopo, sulla
spiaggia di Copacabana, il saluto del Papa accoglierà i pellegrini di tutto il
mondo. «Attendiamo l'abbraccio caldo di papa Francesco: ci aspettiamo un
messaggio di speranza nella fede e di gioia nella vita, per giunta in un
continente come quello sudamericano, che ha nella profonda spiritualità e
nell'inconfondibile allegria due dei suoi tratti distintivi. Le proteste che
proprio in questi giorni stanno scuotendo la terra della Gmg non ci spaventano,
ma ci motivano una volta di più a testimoniare il messaggio di amore e di piena
uguaglianza del Vangelo. E infine, siamo pronti a ricevere dal Papa la sua
parola di missione, che esorti la Chiesa tutta e noi giovani in particolare a
farsi carico della responsabilità e del dono grande che è l'annuncio di Cristo,
De resto l'incontro con i giovani di tutto il mondo ci sarà rinnovato
entusiasmo per spalancare ogni giorno le porte della nostra vita a Cristo e a
ogni uomo». Marco Iasevoli Comunione e liberazione «Pronta a dire il mio
eccomi» a vacanza è il tempo più nobile dell'anno, perché è il momento in cui
uno si impegna come vuole col valore che riconosce prevalente nella sua vita
oppure non si impegna affatto con niente e allora, appunto, è sciocco»,
scriveva don Luigi Giussani. Quest'anno ho deciso di trascorrere parte delle
mie vacanze partecipando alla Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro
insieme agli amici del movimento di Comunione e Liberazione a cui appartengo.
Ho 23 anni, sono ormai quasi al termine dei miei studi di giurisprudenza presso
l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in questo momento
particolare della mia vita, venuto il tempo di prendere decisioni importanti,
ho bisogno di andare in pellegrinaggio a Rio, chiedendo a Gesù e alla Madonna
di mettermi una mano sulla testa e sostenere la mia fede. Sono contenta di
poter andare dove il Papa chiama, rispondendo «eccomi» oggi per imparare a dire
«eccomi» tutta la vita. Questo non è frutto di uno slancio sentimentale, non si
tratta nemmeno di una semplice dimostrazione d'affetto al Pontefice ma
significa ammettere che in fondo la mia vita consiste e si gioca tutta nel
dialogo continuo e nel rapporto vivo con Cristo, che trova in papa Francesco il
più grande testimone. Cecilia Mauri Unitalsi «A servizio dei disabili» ermettere
ai disabili di vivere un evento straordinario come la Gmg nel miglior modo
possibile. È la mission dell'Unitalsi, che si appresta a partire per il Brasile
con una piccola rappresentanza che da Casa Italia si occuperà del coordinamento
e dell'eventuale assistenza per i circa 100 giovani con handicap che
dall'Italia partiranno per abbracciare il Papa in terra carioca. Nei mesi
scorsi l'Unitalsi si è impegnata nell'organizzazione tra i ragazzi disabili e
le rispettive diocesi. «Siamo pronti - dice Gianfilippo, 32 anni, uno dei
volontari - a vivere questa esperienza di fede unica a servizio degli altri».
(L.Maz.) Missio giovani «Chiamati alla missione» n una Gmg dalla forte impronta
missionaria non poteva mancare la rappresentanza di Missio Giovani, cioè dei ragazzi
che collaborano con i centri missionari diocesani. «Questa Gmg ci interpella in
pieno», sorride Eleonora Borgia, appena partita - con altri 45 giovani - alla
volta di San Paolo. «Abbiamo organizzato la trasferta insieme al Pime: la prima
settimana saremo a Villa Missionaria per vivere un'esperienza di preghiera,
conoscenza della realtà locale e condivisione con altri coetanei provenienti
dal mondo intero». Poi, conclude Eleonora, «ci sposteremo a Rio per partecipare
alla Gmg». (S.Car.) Gifra «Sui passi di Francesco» on faranno gruppo a sé, ma
saranno distribuiti nelle delegazioni delle varie diocesi d'Italia i ragazzi
della Gioventù Francescana. «Come è consuetudine quando la Gmg non si svolge in
Europa, i giovani del movimento partecipano con la diocesi di appartenenza
vivendo così anche la dimensione locale», spiega Alfonso Filippone. «Alcuni
però - aggiunge - prenderanno parte all'Incontro Internazionale della Gifra che
si terrà a São João del Rey dal 19 al 22». (S.Car.) Sant'Egidio «Credere? Illumina
la vita» estimoniare «che è bello essere cristiani» e che questo «non è
qualcosa lontano dalla vita dei giovani, ma ciò che aiuta ad essere pienamente
uomini e ad affrontare le sfide attuali». Ecco, spiega don Angelo Romano, cosa
significa partecipare alla Gmg per la Comunità di Sant'Egidio. Una cinquantina
di ragazzi provenienti da Argentina, Perù, Spagna, Belgio, Mozambico, Brasile e
Italia (circa la metà) sono partiti per vivere la Gmg missionaria e
approfondire temi come la pace, la riconciliazione, il dialogo, l'incontro con
i poveri. «Dal 16 al 23 luglio saremo divisi tra Ribeirao Preto, Sao Carlos,
Aparecida, San Paolo dove nella parrocchia di San Gerardo Majella e nel
Collegio marista parteciperemo ad incontri, e Rio». Qui «nelle chiese del Divino
Spirito Santo e San Giovanni Battista animeremo ogni sera alle 18 una veglia di
preghiera». (S.Car.) Movimento per la vita «Sarò volontaria tra chi soffre» C «
on un'amica ho sentito il desiderio di partecipare alla Gmg non da pellegrina,
come a Roma, Toronto e Colonia, ma aiutando gli altri». Così Luisa Ruotolo
trentenne vicepresidente del Movimento per la vita di Acerra spiega la sua
scelta e continua: «L'elezione di papa Francesco ha consolidato la mia scelta.
Ero al suo primo Angelus, quando ho ricevuto l'email che mi ha confermato di
essere stata selezionata come volontaria». Del Movimento per la vita
parteciperanno alla Gmg quindici pellegrini e due volontari. «Da questa
esperienza - continua Luisa - mi aspetto delle risposte dal Signore. Ad Acerra
mi dedico alla promozione della vita dalla nascita alla morte naturale, in
particolare di accompagnare e supportare le donne in gravidanza e nel periodo
successivo. È un servizio che svolgo perché credo nel valore della vita. Pur
essendo già laureata, a settembre mi iscriverò a ostetricia, ho maturato questa
scelta perché vorrei specializzarmi nel sostenere le gravidanze, soprattutto
quelle non desiderate». Paola Fumagalli Rinnovamento nello Spirito «La sfida di
vivere un'esperienza di Chiesa che è gioia» n evento per l'evento. Gli oltre
cento giovani di Rinnovamento nello Spirito in partenza per Rio si apprestano a
vivere la Gmg. Da sabato a lunedì, infatti, proprio in preparazione
all'abbraccio con il Papa, si terrà il Go Fest International. Tre giorni che verranno
vissuti al Commercial Club di Lorena, a brevissima distanza dal celebre
santuario di Aparecida. «Avremo la possibilità di incontrare altri coetanei del
mondo che vivono la loro esperienza di fede con il Rinnovamento - racconta
Raffaele Attruia, 21 anni, alla vigilia della partenza per il Brasile dopo aver
partecipato già alle Giornate di Sydney e Madrid -. Non vedo l'ora di conoscere
da vicino un'esperienza di Chiesa viva, fresca e gioiosa come quella
brasiliana. Con il Go Fest International cercheremo di prepararci al meglio dal
punto di vista spirituale». Il «Go Fest»è caratterizzato da un'inedita sinergia
tra Rinnovamento carismatico cattolico, Conclat (Renovación carismática
católica latinoamérica), Iccrs (International catholic charismatic renewal
services), Civi (Caritas in veritate international) e Yai (Youth Arise
International). Momenti di fraternità, profonde esperienze spirituali e di
amicizia, workshop, concerti di musica cristiana, relazioni e testimonianze
scandiranno le giornate verso Rio. Il presidente nazionale RnS, Salvatore
Martinez, è il vicepresidente internazionale del network per giovani Yai che
dal 1995 anticipa e prepara spiritualmente i giovani partecipanti alle Gmg.
Terra la relazione di apertura del Festival sul tema della «Signoria di Gesù»,
rispondendo al bisogno dei giovani di approfondire la conoscenza della fede.
Dal 23 luglio i ragazzi si trasferiranno a Rio per accettare la chiamata alla
missione, vivendo come testimoni del Risorto. Luca Mazza Agesci «Con il
fazzolettone lungo le strade di Rio» P « orterò i colori del mio fazzolettone
scout a Rio». Matteo Picciau, 19 anni, è un rover - così si chiamano i giovani
scout - del gruppo Agesci Elmas 1 in Sardegna. Sarà in Brasile insieme alla
pastorale giovanile dell'arcidiocesi di Cagliari. «Vado in rappresentanza degli
scout sardi e sono molto emozionato». L'assistente del gruppo don Luciano
Ligas, che è anche responsabile diocesano per l'Agesci, ha invitato gli scout
cagliaritani ad andare in Brasile. Così Matteo ha colto al volo la proposta.
«Non ho mai partecipato a una Gmg ma mi hanno detto che è un vero e proprio
evento, non vedo l'ora di partire». Il clan di Elmas, la comunità che riunisce
gli scout dai 16 ai 20 anni, in questi mesi ha condiviso con Matteo la
preparazione alla Gmg e ha contribuito alle spese di viaggio organizzando cene
e altre attività di autofinanziamento. «È stato il loro modo per essermi vicino
e mi hanno dato la possibilità di poter partecipare. Anche questo significa
essere una comunità», sottolinea il rover. Finita l'esperienza di Rio, Matteo
partirà per il campo scout. «Così - conclude - avrò modo di trasmettere ai miei
amici tutta la carica della Giornata». Giacomo Cocchi Movimento giovanile
salesiano «Crescere insieme si può» er la Gmg partiranno da Caserta e da Pavia
due gruppi del Movimento giovanile salesiano, alcuni veterani altri alla prima
esperienza, tutti con grandi attese. «Sarà un'opportunità di crescita personale
e di gruppo - dice Biagio Narciso casertano di 27 anni alle terza Gmg - per
ritornare poi testimoni nella vita ordinaria della verità e della bellezza».
Accompagnati da don Pasquale D'Angelo, inseriti nel gruppo della Pastorale
Giovanile campana, saranno in 4, tutti impegnati nell'associazionismo
salesiano. Da Pavia venerdì partiranno in 10, giovani animatori ed educatori,
guidati da don Angelo Rodella. Vi resteranno fino al 14 agosto per conoscere
alcune realtà salesiane, visitare quanto si può il Brasile, fare un'esperienza
tra fede, cultura, sociale e turismo. Saranno alloggiati all'Istituto Salesiano
«Santa Rosa» di Niteroi, dove il 24 luglio si terrà l'incontro mondiale del
movimento. (M.Pap.) Focolarini «In musica il nostro impegno» usica,
approfondimento, spettacolo e impegno sociale. I giovani del movimento dei
Focolari portano in Brasile il loro stile e il loro carisma. Partecipano a lla
Gmg in vari modi: sono inseriti nei gruppi regionali o nazionali, alcuni
collaborano con lo staff del Comitato organizzatore locale, altri sono tra le
migliaia di volontari a servizio dei pellegrini o nelle équipe di animazione
delle catechesi. Mercoledì 24, nel grande auditorium della «Cidade das Artes»,
a Barra da Tijuca, un gruppo di focolarini porterà in scena «A santidade veste
jeans», un musical sulla vita di Chiara Luce Badano, mentre i Gen Rosso saranno
al centro convegni «Rio Centro» con lo spettacolo «Dimensione indelebile» prima
di esibirsi durante la veglia col Papa a Guaratiba insieme a varie associazioni
attive nella cura da dipendenze. (S.Car.)
19 luglio 2013
KORAZYM.ORG
– Giovani di Rinnovamento nello Spirito: dal Go Fest International alla Gmg
Due importanti eventi internazionali vedranno protagonisti
questa estate i giovani del Rinnovamento nello Spirito
Santo (RnS): il Go Fest
International e la XXVIII Giornata Mondiale della
Gioventù. “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19)
sarà il tema di entrambi gli appuntamenti. Per l’occasione, il Movimento
ha organizzato quattro differenti proposte di viaggio dall’Italia che vedranno
la partecipazione di oltre 100 giovani.
Il Go Fest International si terrà dal 20
al 22 luglio, presso il Commercial Club di Lorena, a brevissima
distanza dal celebre santuario di Aparecida. Sarà caratterizzato da un’inedita
sinergia tra RCC (Rinnovamento Carismatico Cattolico) Brasil, Conclat
(Renovación Carismática Católica Latinoamérica), ICCRS (International Catholic
Charismatic Renewal Services), CIVI (Caritas in Veritate International) e YAI
(Youth Arise International). Momenti di fraternità, profonde esperienze
spirituali e di amicizia, workshop, concerti di musica cristiana, relazioni e
testimonianze scandiranno le giornate in preparazione alla GMG di Rio de
Janeiro. Il presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez, è il vicepresidente
internazionale del network per giovani YAI che, dal 1995,
anticipa e prepara spiritualmente i giovani partecipanti alle GMG. Detterà
la relazione di apertura del Festival sul tema della “Signoria di Gesù”,
rispondendo al bisogno dei giovani di approfondire l’esperienza e la conoscenza
della fede.
Dal 23 luglio i ragazzi si trasferiranno
a Rio de Janeiro per la XXVIII GMG, nella quale i giovani
di tutto il mondo saranno invitati ad accettare la chiamata alla missione,
vivendo come testimoni del Cristo risorto. Il vasto programma
ufficiale prevede: la messa di apertura della GMG a Copacabana, momenti di
catechesi in lingua italiana e la festa degli italiani al Maracanazinho,
l’accoglienza di Papa Francesco e la via Crucis a Copacabana, la Veglia di
preghiera e la Messa presieduta da Papa Francesco presso il Campus Fidei di
Guaratiba, oltre a numerose altre esperienze spirituali e di condivisione.
Il Rinnovamento ha elaborato anche una proposta per i
giovani che non potranno essere presenti fisicamente in Brasile: Italia
chiama Rio: un “evento nell’evento” che si terrà a Bagno a
Ripoli (FI), dal 26 al 28 luglio prossimi. In comunione di preghiera e
grazie alle moderne tecnologie, per centinaia di ragazzi
italiani sarà possibile vivere insieme, in diretta, i momenti salienti
dell’incontro di Papa Francesco con i giovani presenti a Rio.
“Seguire il Papa in questi viaggi apostolici - ha
commentato il presidente Martinez – è sempre una grazia che trascende le
speranze umane che ci muovono. Ogni GMG, infatti, è una potente effusione di
Spirito Santo che si riversa nel cammino della Chiesa, nel destino di decine di
migliaia di giovani, nella vita della città che la ospita. Così è stato con
Giovanni Paolo II, poi con Benedetto XVI e ora con Papa Francesco. Ho avuto il
privilegio di toccare con mano queste grandi benedizioni di Dio e ne sono
testimone. Grande ora è l’attesa per il “ritorno” del Papa latino americano
nella propria terra”.
22
luglio 2013
SIR
– Video del presidente Martinez
VIDEO DEL PRESIDENTE MARTINEZ: SALUTO A PAPA FRANCESCO DA
RIO DE JANEIRO
24
luglio 2013
AGI
– Gmg: RnS alla catechesi tenuta dal vescovo Giuliodori
Sono iniziate le catechesi per i giovani della GMG
in 273 punti di Rio De Janeiro e delle diocesi vicine, 15 luoghi per quelle in
italiano. Al Centro "Vila Olimpica", nei pressi dello storico
quartiere di Sao Cristovao, dove sono presenti ben 5 gruppi di Rinnovamento
nello Spirito, ha avuto luogo la prima catechesi tenuta da monsignor Claudio
Giuliodori, assistente generale dell'Universita' Cattolica del Sacro Cuore, che
ha parlato sul tema "Sete di speranza, sete di Dio". L'incontro e'
stato animato dai giovani del RnS, presenti insieme ai giovani italiani delle
diocesi di Mantova e Cremona. "Il Signore si manifesta nelle pieghe della
sofferenza in tutta la sua grandezza, in tutto il suo amore", ha affermato
il vescovo , concludendo che "la fede e' l'unica certezza, una fede che
non e' separata dalla ragione, che non toglie nulla alla ragione ed e' il
presupposto che sostiene la vita dell'uomo".
ZENIT
– jmG Rio 2013: al via le catechesi animate dai ragazzi del RnS
I 100 giovani della delegazione del Rinnovamento nello
Spirito Santo sono giunti a Rio de Janeiro nella notte del 23 luglio dopo
la straordinaria esperienza del GoFest International, festival
internazionale organizzato da diverse realtà del Rinnovamento Carismatico Cattolico
(RnS, RCC Brasil, Conclat, ICCRS, CIVI e YAI) e svoltosi a Lorena, nello
Stato di San Paolo, dal 20 al 22 luglio.
Al via oggi le catechesi per i giovani della GMG in 273
punti di Rio De Janeiro e delle diocesi vicine, 15 luoghi per quelle italiane.
Il punto di riferimento per i giovani del Rinnovamento è la vivissima realtà
ecclesiale della Paróquia Santo André nel quartiere Caju, nei pressi
dello storico quartiere di São Cristovão, dove sono presenti ben 5 gruppi di
Rinnovamento nello Spirito. I ragazzi sono stati accolti in circa 30 famiglie
della parrocchia e stanno facendo esperienza dell’estrema generosità e gratuità
dei loro ospiti, dei grandi doni nati dalla semplicità di chi vive in
condizioni diverse da quelle da cui provengono, nonché della bellezza contenuta
nelle differenze e nelle assonanze culturali.
Oggi, 24 luglio, la prima catechesi tenuta da mons.
Claudio Giuliodori, assistente generale dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore, sul tema “Sete di speranza, sete di Dio”, ha visto la partecipazione dei
giovani del RnS insieme ai giovani italiani delle diocesi di Mantova e Cremona
nella struttura “Vila Olimpica” del quartiere Caju. “La speranza si nutre della
prova, della sofferenza. Il Signore si manifesta nelle pieghe della sofferenza
in tutta la sua grandezza, in tutto il suo amore” ha affermato il vescovo
italiano, concludendo che “la fede è l’unica certezza”, “una fede che non è
separata dalla ragione, che non toglie nulla alla ragione” ed “è il presupposto
che sostiene la vita dell’uomo”.
L’animazione delle tre catechesi che si svolgono nella
“Vila Olimpica” di Caju, uno dei 15 punti designati dai vescovi italiani, è
stata affidata ai giovani del Rinnovamento coordinati dal delegato nazionale
per i giovani don Fulvio Bresciani. Nel pomeriggio i ragazzi si
dirigeranno verso il Ginasio do Maracanazinho, dove si terrà la Festa degli
italiani insieme ai loro coetanei brasiliani, dalle ore 18.15 e in diretta su
Rai1 (ora italiana 23.15).
NEWS
PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI TOSCANA CENTRALE – A Rio de Janeiro l’arcivescovo di
Firenze ha tenuto la I catechesi
Il tema “Sete di speranza, sete
di Dio”
A Rio de Janeiro nell’ambito
della Gmg, l’Arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori ha tenuto oggi (alle 9, le
14 in Italia) la 1ª Catechesi sul tema “Sete di speranza, sete di Dio”. Il
cardinal Betori è uno dei 15 vescovi italiani che da oggi a venerdì offriranno
ai giovani italiani presenti a Rio tre catechesi, legate al tema generale della
Gmg, “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19). Le riflessioni
incentrate su tre diversi temi sono costruite sulla testimonianza personale dei
Vescovi e puntano a presentare ai giovani modelli di vita positivi e
affascinanti, valorizzando alcune figure anche del nostro tempo. Al termine
della catechesi l’Arcivescovo ha celebrato la santa messa con cui si è conclusa
la mattinata con i giovani.
La partecipazione della diocesi
di Firenze alla Gmg
Sono circa una quarantina i
giovani fiorentini che partecipano alla Gmg in Brasile.
Il Centro Diocesano di Pastorale
Giovanile ha promosso la formazione di due gruppi: uno si trova in Brasile dal
15 luglio e ha già vissuto l’esperienza della Settimana Missionaria a Salvador
Bahia dove operano due sacerdoti fiorentini Fidei Donum, don Luca Niccheri e
don Paolo Sbolci, le Suore Stabilite nella Carità e i volontari del Progetto
Agata Smeralda che hanno incontrato il card. Giuseppe Betori e il vescovo
ausiliare mons. Claudio Maniago. Questo gruppo è composto da una famiglia di
Lastra a Signa, i genitori con i loro tre figli, una giovane di Peretola, una
di Sovigliana, due di Castelfiorentino e un seminarista, accompagnati dal
responsabile diocesano della pastorale giovanile, don Alessandro Lombardi. Da ieri
questo gruppo si è unito alla seconda compagnia di ragazzi per partecipare agli
eventi di Rio de Janeiro. A questi si aggiunge poi un bel numero di giovani,
iscritti facendo riferimento ai movimenti ecclesiali presenti in diocesi o
appoggiandosi a realtà diverse. Le provenienze sono le più svariate: Firenze,
Pontassieve, Mugello, Calenzano, Scandicci, Empoli, Valdelsa. Tutti insieme
parteciperanno ai vari appuntamenti in programma a Copacabana: le catechesi, la
via crucis, la festa degli italiani. Sabato 27 luglio, l’arrivo al “Campus
Fidei” di Guaratiba per la veglia e la Messa con papa Francesco.
Per chi non è potuto partire
per il Brasile il Centro Diocesano di Pastorale Giovanile di Firenze insieme
alla Pastorale Giovanile della diocesi di San Miniato ha organizzato e
promosso, in collaborazione con il Rinnovamento nello Spirito Italia, un
appuntamento dal 26 al 28 luglio per “portare Rio a Firenze”, e dare così la
possibilità di vivere in comunione con gli altri giovani del mondo le giornate
della gioventù. Titolo dell’appuntamento a cui si sono già iscritti 200 ragazzi
“A Firenze con bRio!”. Il programma dell’appuntamento sul sito www.diocesifirenze.it -
25
luglio 2013
SIR
– Gmg Rio 2013: RnS, al via le catechesi animate da 100 giovani coetanei
Sono iniziate ieri le catechesi per i giovani della Gmg,
animate dai 100 coetanei del Rinnovamento nello Spirito, dopo la straordinaria
esperienza del GoFest International, festival internazionale organizzato da
diverse realtà del Rinnovamento carismatico cattolico a Lorena, nello Stato di
San Paolo, dal 20 al 22 luglio. Il punto di riferimento per le catechesi per i
giovani del Rinnovamento è la vivissima realtà ecclesiale della Paróquia Santo
André nel quartiere Caju, nei pressi dello storico quartiere di São Cristovão,
dove sono presenti ben 5 gruppi di Rinnovamento nello Spirito. I ragazzi, si
legge in una nota, “sono stati accolti in circa 30 famiglie della parrocchia e
stanno facendo esperienza dell‘estrema generosità e gratuità dei loro ospiti,
dei grandi doni nati dalla semplicità di chi vive in condizioni diverse da
quelle da cui provengono, nonché della bellezza contenuta nelle differenze e
nelle assonanze culturali”. Ieri la prima catechesi tenuta da monsignor Claudio
Giuliodori, assistente generale dell‘Università cattolica, ha visto la
partecipazione dei giovani del RnS insieme ai giovani italiani delle diocesi di
Mantova e Cremona. L‘animazione delle tre catechesi che si svolgono nella
"Vila Olimpica" di Caju, uno dei 15 punti designati dai vescovi
italiani, è stata affidata ai giovani del Rinnovamento coordinati dal delegato
nazionale per i giovani don Fulvio Bresciani.
FAMIGLIA
CRISTIANA – Video dei ragazzi RnS da Rio de Janeiro
VIDEO DEI RAGAZZI RNS DA RIO DE JANEIRO
AVVENIRE
– Giuliodori: nelle grandi speranze il senso della nostra vocazione
Il presule, assistente generale dell'Università
Cattolica: l'incontro con il Signore è il presupposto per mettere a frutto ragione,
intelligenza e i doni che ci sono stati fatti
La parrocchia di Santo Andrés geograficamente non è in
periferia. La chiesa è situata in quella fascia di terra-passpartout tra il
porto di Rio e la zona nord, quella dei poveri. Sono questi ultimi la maggior
parte dei fedeli di Santo Andrés, incastonata fra le otto diverse favelas di
Cajú. Là ieri si è svolta la catechesi del vescovo di
Macerata-TolentinoRecanati-Cingoli-Treia Claudio Giuliodori, assistente
ecclesiastico generale dell'Università Cattolica. Una folla di ragazzi in
maglietta blu - delle diocesi di Mantova, Cremona e di un gruppo
del Rinnovamento dello Spirito - ha ascoltato e discusso con il
vescovo sul tema «Sete di speranza, sete di Dio». Speranza è una parola
fondamentale nella vita dei giovani; ci sono, però, le «speranze piccole» -
ha affermato il vescovo Giuliodori - quelle cioè proposte dal mondo e che
spingono le persone a cercare il successo sociale, la ricchezza,
l'ammirazione. «Spesso facciamo delle scelte alla luce di queste speranze»,
ha aggiunto il presule , tradendo così le «grandi speranze del cuore». Quelle
di cui parla il Vangelo. Alla luce del quale la professione diventa - ha
aggiunto - uno strumento per contribuire al bene sociale, per far sì che ci
sia giustizia e portare al mondo un benessere non solo materiale ma anche
spirituale. «In ogni dimensione della vita umana, piccole e grandi speranze
si intrecciano», ha sottolineato Giuliodori. In ambito lavorativo come in
quello affettivo. In cui la grande speranza che propone la fede - ha
affermato ancora - è quella di cogliere l'essenza e la bellezza della
diversità di donna e uomo. Perché «nell'essere uomo e nell'essere donna c'è
scritto un disegno stupendo d'amore», fatto non solo di «reazioni epidermide»
ma di incontro e condivisione di progetti, sogni, vite. Da qui l'invito i
ragazzi a non «ridurre gli affetti a un gioco di emozioni» per restare aperti
alle «grandi speranze, quella verso cui le Giornate mondiali della gioventù
spalancano il cuore». Solo dentro le «grandi speranze» - ha proseguito - si
cela il senso della vocazione, cioè la meta verso cui orientare la propria
vita. Una vita che non ha più paura della sofferenza - a dispetto di quella
parte della società che fa di tutto per rimuovere l'idea stessa del dolore -
ma l'affronta. Con certezza che la sua essenza non si esaurisce nella Croce.
Quest'ultima diventa bensì la «chiave di volta dell'esistenza». «Ho scoperto
la mia vocazione grazie ai disabili - ha raccontato il vescovo ai giovani -.
A 17 anni avevo l'opportunità di intraprendere la carriera di calcistica. Il
Signore, però, attraverso un'esperienza di servizio con i disabili, ha fatto
crollare il castello delle mie "piccole speranze", aprendomi gli
occhi e il cuore verso le "speranze grandi"». Prima di concludere e
di lasciar spazio agli interventi dei ragazzi, Giuliodori ha affrontato il
tema del rapporto tra fede e ragione, oggetto anche della recente enciclica
di Francesco. «La fede non ha come alternativa la ragione - ha concluso il
vescovo -, chi crede non ha qualcosa di meno» perché niente è cancellato.
Tutt'altro: una ragione senza relazione con il bene non ha possibilità di
dare risposte. La scoperta di Dio è il presupposto «per mettere a frutto la
ragione, l'intelligenza e i grandi doni che si sono stati fatti».
LA
NAZIONE – Giovani fiorentini a Rio con il Papa
CI
SONO anche una quarantina di giovani fiorentini con papa Francesco alla Gmg in
Brasile. Il centro diocesano di pastorale giovanile ne ha portati due gruppi:
uno si trova in Brasile già dal 15 luglio e ha vissuto l'esperienza della
Settimana Missionaria a Salvador Bahia dove operano due sacerdoti fiorentini
don Luca Niccheri e don Paolo Sbolci, le Suore Stabilite nella Carità e i
volontari del Progetto Agata Smeralda che hanno incontrato il cardinale
Giuseppe Betori e il vescovo ausiliare Claudio Maniago. Questo gruppo è
composto da una famiglia di Lastra a Signa, i genitori con i loro tre figli,
una giovane di Peretola, una di Sovigliana, due di Castelfiorentino e un
seminarista, accompagnati dal responsabile diocesano della pastorale giovanile
don Alessandro Lombardi. Da martedì questo gruppo si è unito alla seconda
compagnia di ragazzi per partecipare agli eventi di Rio de Janeiro, dove
l'arcivescovo Betori ha tenuto ieri (alle 9, le 14 in Italia) la 1ª catechesi
"Sete di speranza, sete di Dio". Il cardinale è uno dei 15 vescovi
italiani che fino a venerdì parlerà ai ragazzi sul tema generale della Gmg,
"Andate e fate discepoli tutti i popoli". Le riflessioni incentrate
su tre diversi temi sono costruite sulla testimonianza personale dei vescovi e
puntano a presentare ai giovani modelli di vita positivi e affascinanti. La
partecipazione dell'arcivescovo di Firenze alla Gmg si può seguire anche su
Twitter (@ giuseppebetori) Alla comitiva diocesana si aggiunge poi un bel
numero di giovani dei movimenti ecclesiali. Le provenienze sono le più
svariate: Firenze, Pontassieve, Mugello, Calenzano, Scandicci, Empoli,
Valdelsa. Tutti insieme parteciperanno ai vari appuntamenti in programma a
Copacabana: le catechesi, la via crucis, la festa degli italiani. Sabato
l'arrivo al "Campus Fidei" di Guaratiba per la veglia e la messa con papa
Francesco. Per chi non è potuto partire per il Brasile, grazie a Rinnovamento
nello Spirito, da domani a domenica nel giardino dei Ponti di Bagno a Ripoli un
evento per "portare Rio a Firenze". Titolo dell'appuntamento a cui si
sono già iscritti 200 ragazzi "A Firenze con bRio!". Il programma è
sul sito www.diocesifirenze.it
OSSERVATORIO
FLEGREO – JMG Rio 2013: al via oggi le catechesi animate dai ragazzi del
Rinnovamento
I 100 giovani della delegazione del Rinnovamento nello
Spirito Santo sono giunti a Rio de Janeiro nella notte del 23 luglio dopo la
straordinaria esperienza del GoFest International, festival internazionale
organizzato da diverse realtà del Rinnovamento Carismatico Cattolico (RnS,
RCC Brasil, Conclat, ICCRS, CIVI e YAI) e svoltosi a Lorena, nello Stato
di San Paolo, dal 20 al 22 luglio.
Al via oggi le catechesi per i giovani della GMG in 273
punti di Rio De Janeiro e delle diocesi vicine, 15 luoghi per quelle italiane.
Il punto di riferimento per i giovani del Rinnovamento è la vivissima realtà
ecclesiale della Paróquia Santo André nel quartiere Caju, nei pressi dello
storico quartiere di São Cristovão, dove sono presenti ben 5 gruppi di
Rinnovamento nello Spirito. I ragazzi sono stati accolti in circa 30 famiglie
della parrocchia e stanno facendo esperienza dell’estrema generosità e gratuità
dei loro ospiti, dei grandi doni nati dalla semplicità di chi vive in
condizioni diverse da quelle da cui provengono, nonché della bellezza contenuta
nelle differenze e nelle assonanze culturali.
Oggi, 24 luglio, la prima catechesi tenuta da mons. Claudio
Giuliodori, assistente generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sul
tema “Sete di speranza, sete di Dio”, ha visto la partecipazione dei giovani
del RnS insieme ai giovani italiani delle diocesi di Mantova e Cremona nella
struttura “Vila Olimpica” del quartiere Caju. “La speranza si nutre della
prova, della sofferenza. Il Signore si manifesta nelle pieghe della sofferenza
in tutta la sua grandezza, in tutto il suo amore” ha affermato il vescovo
italiano, concludendo che “la fede è l’unica certezza”, “una fede che non è
separata dalla ragione, che non toglie nulla alla ragione” ed “è il presupposto
che sostiene la vita dell’uomo”.
L’animazione delle tre catechesi che si svolgono nella “Vila
Olimpica” di Caju, uno dei 15 punti designati dai vescovi italiani, è stata
affidata ai giovani del Rinnovamento coordinati dal delegato nazionale per i
giovani don Fulvio Bresciani. Nel pomeriggio i ragazzi si dirigeranno verso il
Ginasio do Maracanazinho, dove si terrà la Festa degli italiani insieme ai loro
coetanei brasiliani, dalle ore 18.15 e in diretta su Rai1 (ora italiana 23.15).
26
luglio 2013
SIR
– Gmg Rio 2013: RnS, a Bagno a Ripoli al via “Italia chiama Rio”
Per i giovani che non sono potuti andare a Rio, il
Rinnovamento nello Spirito Santo ha organizzato un “evento nell’evento” a Bagno
a Ripoli (Fi), da oggi al 28 luglio. “Italia chiama Rio” è il nome scelto per
le giornate italo-brasiliane. “Ci prepariamo a vivere tre giorni di festa,
preghiera, gioia, incontri, amicizia, che desideriamo possano fare entrare nel
cuore di una nuova generazione di credenti l’invito di Gesù: ‘Andate e fate
discepoli tutti i popoli’, tema della Gmg 2013”, spiega il coordinatore nazionale
Mario Landi. “Italia chiama Rio” è un’occasione di incontro, preghiera,
riflessione, confronto, tra tanti giovani cattolici ma non solo d’Italia e
della diocesi di Firenze in particolare. Momento centrale sarà la veglia con il
Santo Padre, in diretta sui maxi schermi che saranno allestiti. Vario e
articolato il programma delle giornate di Bagno a Ripoli: sono previsti momenti
di preghiera, celebrazione eucaristica, adorazione, condivisione, ascolto,
accompagnamento, testimonianza delle opere che Dio ha compiuto nella vita di
tanti giovani. Nella serata di domani, in programma un festival animato dal
Ministero nazionale della musica e del canto. “Lo Spirito Santo non farà
mancare per tutti i presenti gioia, comunione, amicizia, e infonderà nei cuori dei
giovani una nuova forza per testimoniare ed evangelizzare i lontani”, aggiunge
Landi.
SIR
- Da Nord a Sud ponte italiano lanciato
verso Rio
Saranno
vere e proprie Giornate regionali della Gioventù (Grg) quelle che molte regioni
ecclesiastiche italiane stanno organizzando per tutti quei giovani - e sono la
stragrande maggioranza - che non sono a Rio de Janeiro per partecipare alla
Giornata mondiale della Gioventù con Papa Francesco. In Brasile i giovani
italiani sono rappresentati da oltre 7.500 loro coetanei, tutti gli altri si ritroveranno
in questi eventi regionali fissati per domani, sabato 27, e domenica 28 luglio,
giorni in cui a Rio si svolgeranno la veglia e la messa finale con il
Pontefice.
Triveneto. Dalla spiaggia di Copacabana di Rio a quella di
Sottomarina a Chioggia, dove i giovani del Triveneto si raduneranno il 27 e 28
luglio, per vivere la Giornata regionale della Gioventù del Nordest dal titolo
“Io, te e Rio”. Il programma prevede catechesi, pellegrinaggi, attività
culturali e musicali in attesa della veglia (in collegamento con Rio) e della
messa della domenica celebrata dal patriarca di Venezia, monsignor Francesco
Moraglia.
Marche. Dalle Marche arriva, invece, la proposta del primo “Campo
Missionario Regionale”, (20-28 luglio) che coinvolge 150 giovani delle 13 diocesi
marchigiane. L’esperienza si concluderà sabato 27 e domenica 28 luglio a
Loreto, dove si riuniranno altri seicento giovani da tutta la regione, per
vivere in diretta la Gmg da Rio.
Basilicata. Il Servizio regionale per la pastorale giovanile di Basilicata
ha scelto lo scenario di Maratea, sulla cui baia si eleva una grande statua del
Cristo Redentore che richiama il Corcovado e la città di Rio. Sabato 27 i
giovani, dopo una festa, seguiranno la diretta della Veglia di preghiera da
Rio. Il resto della notte sarà occupato dall’adorazione eucaristica continua e
dalle confessioni. La domenica mattina la messa finale sancirà la fine
dell’evento.
Lombardia. Sarà il santuario di santa Maria del Fonte di
Caravaggio, in provincia di Bergamo e diocesi di Cremona, ad accogliere i
giovani che parteciperanno alle veglia del sabato 27 e alla messa della
domenica. Il raduno è fissato per sabato 27 presso il Santuario dove i giovani
arriveranno a partire dalle 19. Qui saranno accolti dal vescovo di Bergamo, monsignor
Francesco Beschi, delegato della Conferenza episcopale lombarda per la
pastorale giovanile. Dalle 23 in poi saranno aperti gli stand di animazione
liturgica, in attesa della diretta della veglia da Rio de Janeiro. A chiudere
l’evento, con la messa di domenica mattina, sarà l’arcivescovo di Milano, il
cardinale Angelo Scola.
Toscana. “A Firenze con bRio!” è lo slogan dell’evento regionale
promosso dalla Pastorale giovanile della Toscana che si dipanerà nel capoluogo
toscano dal 26 al 28 luglio con un programma che vede, tra i vari eventi, una
Via Crucis a Monte alle Croci e un’uscita notturna a san Miniato al Monte, mentre
sabato dalle ore 20, “Italia chiama Rio de Janeiro” insieme ai giovani del
Rinnovamento dello Spirito in video-collegamento con Rio de Janeiro per la
veglia con Papa Francesco. Chiusura la mattina del 28 luglio con la
celebrazione eucaristica. A Viareggio, invece, si svolgeranno quattro
giorni di raduno (25-28 luglio), che coinvolgeranno sei diocesi (Lucca, Pisa,
Massa Carrara-Pontremoli, Livorno, Volterra e Pistoia). Nel pomeriggio di
sabato 27, i ragazzi e le ragazze delle diocesi “invaderanno” la parrocchia
della Migliarina. Alle 19 è previsto un momento di preghiera con il vescovo di
Lucca, monsignor Italo Castellani. La veglia della notte sarà trasmessa su un
maxischermo e la domenica mattina ci sarà la messa, presieduta dall'arcivescovo
di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto.
Campania. Giornata regionale della Gioventù anche in Campania e ad
ospitarla sarà Salerno sempre dal 26 al 28 luglio. Tre giorni di preghiere,
musiche, workshop, e itinerari culturali. Si comincia venerdì 26 luglio con
l’arrivo a Salerno ed il pellegrinaggio alla cripta di san Matteo dove verrà
recitato il Credo. Il sabato, dopo un percorso storico-culturale nel centro
della città i giovani parteciperanno alla veglia di preghiera in piazza con il
vescovo, monsignor Luigi Moretti che presiederà, la domenica, la messa finale
in duomo.
Emilia Romagna. È Milano Marittima, parrocchia Stella Maris, il
luogo scelto dalla Romagna per la Gmg. Le diocesi di Cesena, Faenza, Forlì,
Imola, Ravenna e Rimini condivideranno il 27 e 28 luglio e vivranno con i
giovani a Rio i momenti di preghiera e di festa. Anche a Milano Marittima la
messa della domenica sancirà la fine dell’evento.
In varie città. Eventi a carattere diocesano e interdiocesano,
nelle date del 27 e 28 luglio, sono promossi dai giovani di Cuneo, Fossano,
Mondovì e Saluzzo, in Piemonte, a Pescara in Abruzzo, a Reggio Emilia, a
Palestrina (Roma), a Conversano, a san Giovanni Rotondo, Cisternino e Ugento in
Puglia. I giovani dell’Umbria, invece, si ritroveranno a Bolsena, in diocesi di
Todi-Orvieto.
AGI
– Papa: Martinez (RnS), una grande benedizione per l’America latina
La presenza di Papa Francesco a Rio de Janeiro per
la Gmg rappresenta "una grande benedizione per l'America Latina" che
puo' lasciarsi "prendere per mano dal Papa argentino per vincere le tante
contraddizioni umane e sociali che ancora persistono nelle societa' latino
americane". Lo afferma il presidente nazionale di RnS, Salvatore Martinez,
a Rio de Janeiro con una delegazione di circa 100 giovani del Rinnovamento, che
si aggiungono a quelli convenuti con le diocesi di appartenenza. Secondo Martinez,
"dopo questa visita il Brasile non sara' piu' lo stesso".
IL
MONDO – Gmg/ Rinnovamento nello Spirito: Messaggio Papa semplice e diretto
"Papa Francesco non si smentisce. Il suo
cristocentrismo, il suo dedicarsi con passione alla presentazione della persona
di Gesù, della potenza del suo nome, della bellezza della sua vita, della
novità del suo vangelo, dell'affidabilità della sua Chiesa, vengono esaltati in
Brasile da una cornice di fede gioiosa e di fraternità davvero
straordinari". Così il presidente di Rinnovamento nello spirito, Salvatore
Martinez, presente a Rio de Janeiro con una delegazione di circa 100 giovani
del movimento cattolico, oltre che un altro centinaio di giovani convenuti con
le diocesi di appartenenza. "Sin dal suo arrivo a Rio de Janeiro, nella
sua prima dichiarazione - afferma Martinez in una nota - Papa Francesco ha
manifestato essere queste le ragioni della sua presenza alla GMG. 'Mettere
Cristo'. Questa la prima consegna fatta ai giovani. Mettere Cristo per dare
sapore alla storia umana e vittoria alla fede in Lui. Mettere Cristo e smettere
di lasciarsi indebolire dallo spirito del mondo. Un messaggio semplice,
diretto, accessibile a tutti, che mostra l'intelligenza pastorale di Papa
Francesco. E' palpabile e crescente, di ora in ora, l'affetto profondo che il
suo passaggio suscita in tutti; ed è una grande benedizione per l'America
Latina lasciarsi prendere per mano dal Papa argentino per vincere le tante
contraddizioni umane e sociali che ancora persistono nelle società latino
americane. E' facile dire che dopo questa sua visita il Brasile non sarà più lo
stesso!". Una nota di Rinnovamento nello spirito ricorda che da oggi
centinaia di giovani si recheranno a Bagno a Ripoli, vicino Firenze, per Italia
chiama Rio, "l'evento nell'evento" organizzato dal movimento per
coloro che non hanno potuto partecipare al viaggio in Brasile e che seguiranno
in diretta gli eventi di Rio de Janeiro, dalla Via Crucis alla Veglia e alla
Messa finale con Papa Francesco. Saranno in costante collegamento video con i
loro compagni italiani a Rio de Janeiro e in comunione di preghiera con tutti i
giovani del mondo che celebrano la Giornata Mondiale.
NEWS
IT 24 - Gmg/ Rinnovamento nello Spirito: Messaggio Papa semplice e diretto
"Papa Francesco non si
smentisce. Il suo cristocentrismo, il suo dedicarsi con passione alla
presentazione della persona di Gesù, della potenza del suo nome, della bellezza
della sua vita, della novità del suo vangelo, dell'affidabilità della sua
Chiesa, vengono esaltati in Brasile da una cornice di fede gioiosa e di
fraternità davvero straordinari". Così il presidente di Rinnovamento nello
spirito, Salvatore Martinez, presente a Rio de Janeiro con una delegazione di
circa 100 giovani del movimento cattolico, oltre che un altro centinaio di
giovani convenuti con le diocesi di appartenenza. "Sin dal suo arrivo a
Rio de Janeiro, nella sua prima dichiarazione - afferma Martinez in una nota -
Papa Francesco ha manifestato essere queste le ragioni della sua presenza alla
GMG. 'Mettere Cristo'. Questa la prima consegna fatta ai giovani. Mettere
Cristo per dare sapore alla storia umana e vittoria alla fede in Lui. Mettere
Cristo e smettere di lasciarsi indebolire dallo spirito del mondo. Un messaggio
semplice, diretto, accessibile a tutti, che mostra l'intelligenza pastorale di
Papa Francesco. E' palpabile e crescente, di ora in ora, l'affetto profondo che
il suo passaggio suscita in tutti; ed è una grande benedizione per l'America
Latina lasciarsi prendere per mano dal Papa argentino per vincere le tante
contraddizioni umane e sociali che ancora persistono nelle società latino
americane. E' facile dire che dopo questa sua visita il Brasile non sarà più lo
stesso!". Una nota di Rinnovamento nello spirito ricorda che da oggi
centinaia di giovani si recheranno a Bagno a Ripoli, vicino Firenze , per
Italia chiama Rio, "l'evento nell'evento" organizzato dal movimento
per coloro che non hanno potuto partecipare al viaggio in Brasile e che
seguiranno in diretta gli eventi di Rio de Janeiro, dalla Via Crucis alla
Veglia e alla Messa finale con Papa Francesco. Saranno in costante collegamento
video con i loro compagni italiani a Rio de Janeiro e in comunione di preghiera
con tutti i giovani del mondo che celebrano la Giornata Mondiale.
27
luglio 2013
LA
GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Rappresentanti dei gruppi…
presentanti
dei gruppi in seno al consiglio regionale, al presidente della commissione
regionale lucani all'estero, Luigi Scaglione, al presidente della Provincia,
Piero Lacorazza, al Prefetto Antonio Nunziante, ai parlamentari lucani e al
presidente dell'Anci Vito Santarsiero. L'accoglienza degli oltre 2000 giovani
che oggi arriveranno
nella cittadina tirrenica è prevista alle 16.00 in piazza Europa. Verso le 19
partirà la lunga marcia verso la statua del Redentore. Il luogo della veglia si
trova poco sotto il Cristo, nel parcheggio di Madonna degli Ulivi. Qui, dopo la
cena, i giovani potranno ascoltare un concerto della rock band NovA. A seguire
la testimonianza di padre Pietro Pierobon (ex direttore Missio). Quindi intorno
a mezzanotte e trenta il collegamento con Rio de Janeiro per la veglia che
verrà proiettata in diretta su un maxi schermo. Per tutta la notte sarà
possibile adorare l'Eucarestia. La catechesi (a cura di don Gianni Castorano,
Sentinelle del mattino di Pasqua) e la messa di domenica mattina concluderanno
l'evento.I giovani passeranno la notte, così come succederà a Rio, all'aperto
nei sacchi a pelo. La messa di domenica mattina sarà celebrata da 4 dei 6
vescovi lucani: Mons. Francesco Nolè, vescovo di Tursi - Lagonegro, Mons.
Agostino Superbo, arcivescovo di Potenza, Mons. Vincenzo Carmine Orofino,
vescovo di Tricarico e Mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo di Matera.
Monsignor Giovanni Ricchiuti, arcivescovo di Acerenza e monsignor Gianfranco
Todisco, vescovo di Melfi hanno, invece, accompagnato in Brasile un gruppo
formato da circa 40 persone tra ragazzi e sacerdoti. Sono stati ospitati nella
«Paroquia Santa Rita De Cassia». Alla volta del paese sudamericano sono partiti
altri gruppi appartenenti ad associazioni cattoliche. E' il caso, per esempio,
dei giovani del "Rinnovamento nello Spirito Santo"
(quindici in tutto) provenienti da Pisticci e Policoro.
28
luglio 2013
AVVENIRE
– La testimonianza e le voci di movimenti e associazioni
Martinez Francesco
«dà un volto all'amore misericordioso di Dio». E, anche grazie a questo, «i
giovani si rinnamorano di Dio... soprattutto nel nome della fraternità e della
gioia». Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento dello Spirito
in Italia, legge così questi giorni a Rio e l'incontenibile entusiasmo che ha
accolto il Papa. Oggi la
Gmg vivrà il suo momento conclusivo. E, con la Via Crucis di venerdì, abbiamo
assistito a un qualcosa di impressionante. Che cosa sta portando alla Chiesa
questo appuntamento? Ogni Gmg è desiderio di Dio, di incontro con il Dio vivo e
vero che è Gesù Cristo. Nell'Anno della fede, papa Francesco dà un volto
all'amore misericordioso di Dio: i giovani si rinnamorano del Vangelo, ne scoprono
la praticabilità, ne gustano la bellezza, soprattutto nel dono della fraternità
e della gioia. Ora questo sta accadendo nel continente più cattolico del mondo,
nel continente della speranza. Ecco perché la Chiesa di Francesco trova la sua
più felice espressione di popolo di Dio proprio qui in Brasile. «Andare» è il
verbo della fede: si può andare verso gli uomini soltanto si è andati da Gesù,
alla sua scuola. Ogni Gmg è proprio una meravigliosa scuola di vita, che allena
le virtù, che procura nuovi carismi alla Chiesa, che schiude i cuori delle
nazioni. I nostri giovani sentono ancora il fascino della persona di Gesù; papa
Francesco è un grande facilitatore, un pedagogo che non disdegna la semplicità
e l'essenzialità Il Rinnovamento rappresenta una delle presenze più
significative in questa Giornata. C'è una ragione particolare per questo? Il
Brasile è forse la nazione al mondo in cui il Rinnovamento si è più radicato,
manifestando una ricchezza di espressioni davvero straordinaria, sia in campo
ecclesiale sia sociale. La spiritualità carismatica del movimento si è così
integrata nella vita ordinaria delle parrocchie e delle comunità ecclesiali
brasiliane che spesso è difficile individuare i confini propri del
Rinnovamento. Un grande lavoro è stato fatto per fermare l'emorragia verso i
pentecostali e gli evangelici; e soprattutto, mediante i mezzi di comunicazione
e la musica, il Rinnovamento è davvero un'avanguardia imponente nel campo
dell'evangelizzazione dei vicini e dei lontani. Sono decine di migliaia i
giovani del Rinnovamento convenuti a Rio da tutti i Paesi dell'America Latina.
Davvero travolgente il loro entusiasmo e la passione che dimostrano nel seguire
Gesù. Più scarna la presenza degli europei. Oltre duecento sono gli italiani,
ma abbiamo comunque rappresentanze da tutte le nazioni. E vi siete ritrovati
tutti prima dell'inizio della Gmg vera e propria. Perché? Come da consuetudine,
alla vigilia di ogni Gmg, abbiamo proposto un festival internazionale,
intitolato Go Fest! , che si è svolto nella città di Lorena. Duemila giovani
provenienti da trentadue Paesi del mondo si sono così potuti preparare
spiritualmente all'incontro con papa Francesco. Il Festival preparatorio è già
una sorta di «Pentecoste delle nazioni», un'esperienza di cattolicità che apre
il cuore e le menti dei giovani verso più ampi orizzonti di fede. Catechesi,
testimonianze, adorazioni eucaristiche, preghiera comunitaria carismatica,
celebrazioni eucaristiche, workshop tematici, concerti serali: questi gli
elementi combinati e disposti che hanno fatto del festival un kairos
spirituale, un tempo di conversione e di discepolato davvero speciale.
MONREALE
NEWS – La Messa a Copacabana, un’emozione immensa
Papa Francesco ha indicato loro il cammino dopo questo
evento con degli slogan che ha fatto ripetere ai giovani. Nella veglia ha
indicato tre verbi che facevano riferimento al "campus fidei", dove
si sarebbe dovuto svolgere la festa finale: seminare, allenarsi, costruire. La
veglia é stata preceduta da una scena della vita di san Francesco con la
costruzione di una chiesa di legno e il Papa ha invitato i giovani ad essere le
pietre vive della comunitá ecclesiale. Il verbo che ha fatto piú fortuna tra i
giovani é stato quello che ha fatto riferimento allo sport ed in particolare al
campo di calcio. Papa Francesco ha chiamato i giovani "atleti di Dio"
pronti a sacrificarsi per diffondere il Vangelo fra i loro coetanei e a dare
una risposta cristiana ai problemi sociali e politici. Nella messa alla quale
hanno partecipato quasi tre milioni di persone il papa ha usato tre slogans:
andare per le vie del mondo, non avere paura di andare contro corrente e
servire.
I giovani sono stati invitati ad essere protagonisti del
loro destino e del futuro del mondo per una missione di amore a tutte le
periferie fisiche ed esistenziali e ad essere creativi e audaci. La creativitá
brasiliana assieme alla grande allegria é stata una caratteristica di questa
GMG. Alla messa ha partecipato nella delegazione ufficiale del Pontificio
Consiglio dei Laici,organizzatore della Giornata anche il siciliano Salvatore
Martinez presidente del Rinnovamento dello Spirito. Per la veglia, la messa e
l´incontro con Kiko Arguello hanno partecipato un centinaio di migliaia di
giovani, fra i quali centocinquanta siciliani. Il Papa Francesco ha annunciato
che la prossima GMG si terrá a Cracovia per ricordare il prossimo santo
Giovanni Paolo II, che ha avuto l´idea geniale di istituire questo evento
importante per la vita di tutta la Chiesa. Domani prima di
partire visiterò una favela di Rio accompagnato da un salesiano.
* Arcivescovo di Monreale
29
luglio 2013
THE
HUFFINGTON POST – Gmg, terminato il viaggio di Papa Francesco in Brasile. Il
bentornato allo scalo di Ciampino
Durante il volo di rientro
Rio-Roma Papa Francesco ha fatto delle dichiarazioni sorprendenti ai
giornalisti a bordo con lui. "Ior? Non so come sarà" "Alcuni
chiedono che lo Ior sia banca, altri un fondo di aiuto, altri ancora
vorrebbero chiuderlo. Io non so; mi fido del lavoro delle persone che stanno
lavorando. C'è una commissione; c'è un presidente che è quello di prima: il
presidente rimane, il vice e il segretario, invece, hanno dato le dimissioni,
non so come andrà questa cosa". "Le caratteristiche le vedremo - ha
quindi aggiunto - ma ci dovrà essere trasparenza e onestà. All'inizio pensavo
di occuparmene l'anno prossimo, perché avevo altre urgenze. Ma le cose
accadute, che sono sotto gli occhi di tutti, mi hanno convinto ad
anticipare". Il problema in Curia sono le lobby non i gay. Io non
giudico se uno è gay "Si scrive tanto sulla lobby gay nella Santa Sede,
ma ancora non ho una cartella con le identità di chi ne farebbe parte".
Papa Francesco risponde così a una domanda su quella che viene considerata
una componente impropria ma potente della Curia Romana. Ha quindi invitato a
guardare la questione sotto un altro profilo: "Il problema è fare lobby
di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica, e anche lobby gay. La
lobby gay non va bene, perché non vanno bene le lobby. Mentre se una persona
è gay ed è di buona volontà, chi sono io per giudicare? Non si devono
discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il
problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova
perso così, va aiutato e si deve distinguere se è una persona per bene".
"Su Ricca accusa ingiusta. Mons. Scarano? Non è la beata Imelda"
Sui presunti trascorsi scandalosi di mons. Battista Ricca, prelato dello Ior,
portati alla ribalta ultimamente dalla stampa, Francesco ha parlato di accuse
ingiuste, dichiarando: "Prima di nominare monsignor Ricca ho fatto
quello che prevede il Diritto Canonico, cioè una 'investigatio previa'. E non
c'è niente di quello che puzza". E su mons. Scarano ha detto: "C'è
un monsignore che è in galera, non perché assomigliava precisamente alla
beata Imelda". La Curia è un po' calata di livello, ma ci sono anche
santi "La Curia Romana è un po' calata di livello, cioè non ha più quel
livello che aveva al tempo dei vecchi curiali che facevano bene e con amore
il proprio lavoro". Convinzione, questa, maturata in quattro mesi di
pontificato. "Dobbiamo recuperare - spiega - il profilo del vecchio
curiale, che si è un po' perduto, a partire dal suo attaccamento al dovere.
Ce ne sono di santi in Curia: c'è chi prega, lavora tanto e di nascosto va
dai poveri". Ma "c'è anche qualcuno che non è tanto santo".
Sono di meno ma "un albero che cade fa più rumore di una foresta che
cresce". (Continua a leggere dopo la gallery) Loading Slideshow L'ultimo
saluto di Francesco al Brasile prima della partenza Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Un particolare di Papa
Francesco durante il volo di rientro dal Brasile Giornalisti a bordo del volo
papale "A Benedetto voglio bene: è come avere un nonno a casa" Sul
suo rapporto con Ratzinger Francesco ha dichiarato: "È come avere il
nonno saggio a casa: è venerato, amato, ascoltato. È uomo di prudenza. Gli ho
detto: 'Lei riceva, faccia la sua vita'", per poi aggiungere: "È il
mio papà. Se ho una difficoltà vado da lui. Se c'è qualcosa che qualifica il
mio rapporto con Benedetto XVI è che gli voglio tanto bene: sono stato tanto
felice quando è stato eletto nel 2005 e l'ho seguito con affetto e
obbedienza". "Vatileaks problema grosso, ma non mi spavento"
"Vatileaks è un grosso problema, ma non mi sono spaventato. Quando sono
andato da Benedetto XVI mi ha presentato uno scatolone con tutte le
dichiarazioni dei testimoni, ma - mi ha detto - il riassunto e il giudizio
finale è in questa busta, e aveva tutto in testa, si ricordava tutto".
"Sarà a Pasqua la canonizzazione Roncalli-Woytila" Papa Francesco
ritiene probabile che slitti alla primavera la canonizzazione di Giovanni
XXIII (che ha avuto il carisma della semplicità, restando anche da
diplomatico pontificio, arcivescovo e cardinale "come un prete di
campagna" che convocando il Concilio si mostrò "docile
allo Spirito Santo") e Giovanni Paolo II (definito da Bergoglio
"un grande missionario" una figura che ripropone nell'epoca odierna
"San Paolo, l'Apostolo delle Genti"). Bergoglio annuncerà
ufficialmente la data nel concistoro del 30 settembre. "No al sacerdozio
femminile, ma più ruolo alle donne nella Chiesa" "Sull'ordinazione
delle donne, la Chiesa ha parlato. Quella di Giovanni Paolo II è una
formulazione definitiva. E' chiusa quella porta. Ma Maria era più importante
che gli apostoli. E dunque le donne sono più importanti dei vescovi e dei
preti". È in quest'ottica mariana che Francesco ha invitato a una
maggiore considerazione del ruolo della donna nella Chiesa: "Non si può
immaginare una Chiesa senza donne attive". "Tempo di misericordia
anche per divorziati risposati" "La Misericordia è più
grande". Papa Francesco ha risposto così a una domanda sulla comunione
per i divorziati risposati. Nelle sue parole c'è una promessa: il prossimo
Sinodo affronterà il tema e recupererà finalmente lo studio avviato da Joseph
Ratzinger quando era prefetto della Dottrina della Fede per trovare una
soluzione alternativa - alla quale fa cenno Bergoglio esplicitamente nel suo
ragionamento - ai processi canonici di annullamento, che attualmente sono
l'unica strada percorribile per chi vuole tornare ai sacramenti.
"Portarsi la borsa da sé è normale" Alla domanda sul contenuto
della sua borsa nera, Francesco ha risposto con una battuta: "Non certo
la chiave della bomba atomica", per rivelare subito: "Ci metto
sempre il rasoio, il breviario, l'agenda e un libro da leggere, in questi
giorni su Santa Teresina. "E' normale che uno si porti la borsa con gli
effetti personali. Dobbiamo essere lontani dalla mentalità dei principi e
abituarci alla normalità della vita di tutti". "Vorrei camminare
per strada come a Buenos Aires" Francesco ha chiarito che cosa intendeva
dire sabato a Rio nel saluto ai giovani argentini presenti alla Gmg con
l'espressione "certe volte mi sento ingabbiato". "Mi è
capitato - spiega - quando ho avuto voglia di andare per le strade, ma ho
capito che non lo posso fare". "Sono buoni - aggiunge in proposito
- questi uomini della Gendarmeria, e adesso mi lasciano fare qualcosa in più.
Ma a me piacerebbe camminare per strada. E' la mia abitudine. Ero un prete
'camminatore'". "Ero felice a Buenos Aires e lo sono anche a Roma"
"A Buenos Aires sono stato felice come prete e come vescovo, pure a
Roma, da Papa, sono felice: se il Signore ti mette lì fare la sua volontà ti
fa stare bene". Alla domanda su cosa lo abbia sorpreso, rallegrato o
ferito di più in questi primi 4 mesi di pontificato, Bergoglio replica:
"Sorprese grosse non ce ne sono state. Una sorpresa, forse, è stato
scoprire che ci sono anche tante persone buone in Vaticano. Ma buone buone
buone". "L'Argentina dovrà aspettare, sono di tutti" "Sono
il primo Papa latino-americano e torno dal mio primo viaggio, che è stato in
America Latina. Come posso andare in Argentina? Il mio Paese dovrà aspettare
un po'". Papa Francesco spiega così ai giornalisti la decisione di
rinviare la sua visita in Argentina al 2015. Un calendario dei viaggi,
spiega, ancora non c'è: "posso dire solo che il 22 settembre andrò a
Cagliari e il 4 ottobre ad Assisi, inoltre vorrei andare, dalla mattina alla
sera e in forma privata a trovare i miei parenti in Piemonte: sono anziani e
non possono venire da me", elenca parlando dei prossimi viaggi in
Italia. "Mi sono convertito ai movimenti ecclesiali"
"Vi dico una cosa: negli anni '80 non li potevo vedere. Una volta avevo
detto: 'Questi confondono le celebrazioni liturgiche con la scuola di
samba". Papa Francesco ha raccontato ai giornalisti di aver mutato
opinione sul Rinnovamento nello Spirito, il movimento
carismatico cattolico. "Mi sono ricreduto, sbagliavo io", ha
ammesso pur rilevando che "i buoni assessori hanno guidato Rinnovamento sulla
buona strada". "Mi sono convertito - ha aggiunto parlando con i
giornalisti che volavano con lui - perchè ho visto il bene che
facevano". "I Movimenti - ha assicurato sono necessari. Sono una
Grazia dello Spirito". "La Chiesa - ha poi concluso Francesco
- è libera: lo Spirito Santo fa quello che vuole e
il Rinnovamentonon serve solo per evitare che qualcuno passi alle sette,
no! Serve alla Chiesa". "Resto gesuita nella mia
spiritualità" Alla domanda se continui anche da pontefice a sentirsi
gesuita, Francesco ha risposto: "È una domanda teologica, perché i
gesuiti fanno voto di obbedienza al Papa: forse dovrei obbedire al generale
dei gesuiti, non so la soluzione. Mi sento gesuita nella mia spiritualità,
negli Esercizi spirituali, nel cuore. Fra tre giorni, poi, festeggerò la
festa di S.Ignazio con i gesuiti". (Continua a leggere dopo la gallery)
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(11) (12) (13) (14) (16) (17) (18) (20) (22) (23) Cronaca del viaggio di
rientro Decollato mezz'ora dopo la mezzanotte, ora italiana, dall'aeroporto
"Galeao" di Rio de Janeiro, l'airbus 330 dell'Alitalia con Papa
Francesco a bordo è atterrato a Ciampino alle 11,25 con qualche minuto di
anticipo. Il pontefice è sceso dall'areo, portando il suo bagaglio a mano. Si
è ripetuta così la stessa scena, che alla partenza per il Brasile aveva fatto
il giro del mondo. Si tratta della valigetta nera, contenente gli effetti
personali e il breviario, che Francesco, anche all'atto d'imbarcarsi ieri
sera, non ha permesso a nessuno di portare. Tra l'altro, salutando le
autorità brasiliane prima di partire, il pontefice ha dichiarato di
"sentire già 'saudade'", cioè nostalgia "del Brasile, questo
popolo così grande e dal cuore grande; questo popolo così amichevole. Nostalgia
del sorriso aperto e sincero che ho visto in tante persone, dell'entusiasmo
dei volontari. Nostalgia della speranza negli occhi dei giovani dell'Ospedale
San Francesco. Nostalgia della fede e la gioia in mezzo alle avversità dei
residenti di Varginha". Prima di scendere dall'aereo il Papa Francesco
ha voluto salutare personalmente i membri dell'equipaggio Alitalia. È stato
il ministro dell'Interno Angelino Alfano ad accogliere il pontefice a nome
del governo italiano. Nel corso del breve colloquio Alfano l'ha informato
della tragedia del bus in Irpinia, notizia che ha lasciato visibilmente
sgomento Francesco. Sono poi seguiti i saluti con il Vicario di Roma
cardinale Agostino Vallini, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e un gruppo
di prelati: in questo momento il pontefice è stato costretto a togliere lo
zucchetto, per far fronte a un improvviso colpo di vento provocato dal motore
di un jet sulla pista. Quindi, sempre tenendo stretta la borsa nera, ha preso
posto su una Ford Focus blu metallizzata, che alle 11.40 ha lasciato lo scalo
di Ciampino alla volta del Vaticano. L'auto è entrato tra le mura leonine
dall'ingresso del Perugino, per raggiungere la "Domus Sanctae
Marthae", dove alloggia il pontefice. In un tweet, scritto appena
atterrato all'aeroporto romano, il pontefice ha espresso tutta la sua gioia:
Sono di ritorno a casa, e vi assicuro che la mia gioia è molto più grande
della mia stanchezza! - Papa Francesco (@Pontifex_it) July 29, 2013Durante il
volo di rientro Rio-Roma Papa Francesco ha fatto delle dichiarazioni
sorprendenti ai giornalisti a bordo con lui. "Ior? Non so come
sarà" "Alcuni chiedono che lo Ior sia banca, altri un fondo di
aiuto, altri ancora vorrebbero chiuderlo. Io non so; mi fido del lavoro delle
persone che stanno lavorando. C'è una commissione; c'è un presidente che è
quello di prima: il presidente rimane, il vice e il segretario, invece, hanno
dato le dimissioni, non so come andrà questa cosa". "Le
caratteristiche le vedremo - ha quindi aggiunto - ma ci dovrà essere trasparenza
e onestà. All'inizio pensavo di occuparmene l'anno prossimo, perché avevo
altre urgenze. Ma le cose accadute, che sono sotto gli occhi di tutti, mi
hanno convinto ad anticipare". Il problema in Curia sono le lobby non i
gay. Io non giudico se uno è gay "Si scrive tanto sulla lobby gay nella
Santa Sede, ma ancora non ho una cartella con le identità di chi ne farebbe
parte". Papa Francesco risponde così a una domanda su quella che viene
considerata una componente impropria ma potente della Curia Romana. Ha quindi
invitato a guardare la questione sotto un altro profilo: "Il problema è
fare lobby di qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica, e anche
lobby gay. La lobby gay non va bene, perché non vanno bene le lobby. Mentre
se una persona è gay ed è di buona volontà, chi sono io per giudicare? Non si
devono discriminare o emarginare queste persone, lo dice anche il Catechismo.
Il problema per la Chiesa non è la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si
trova perso così, va aiutato e si deve distinguere se è una persona per
bene". "Su Ricca accusa ingiusta. Mons. Scarano? Non è la beata
Imelda" Sui presunti trascorsi scandalosi di mons. Battista Ricca,
prelato dello Ior, portati alla ribalta ultimamente dalla stampa, Francesco
ha parlato di accuse ingiuste, dichiarando: "Prima di nominare monsignor
Ricca ho fatto quello che prevede il Diritto Canonico, cioè una 'investigatio
previa'. E non c'è niente di quello che puzza". E su mons. Scarano ha
detto: "C'è un monsignore che è in galera, non perché assomigliava
precisamente alla beata Imelda". La Curia è un po' calata di livello, ma
ci sono anche santi "La Curia Romana è un po' calata di livello, cioè
non ha più quel livello che aveva al tempo dei vecchi curiali che facevano
bene e con amore il proprio lavoro". Convinzione, questa, maturata in
quattro mesi di pontificato. "Dobbiamo recuperare - spiega - il profilo
del vecchio curiale, che si è un po' perduto, a partire dal suo attaccamento
al dovere. Ce ne sono di santi in Curia: c'è chi prega, lavora tanto e di
nascosto va dai poveri". Ma "c'è anche qualcuno che non è
tanto santo". Sono di meno ma "un albero che cade fa più
rumore di una foresta che cresce". (Continua a leggere dopo la gallery)
Loading Slideshow L'ultimo saluto di Francesco al Brasile prima della
partenza Papa Francesco a colloquio coi giornalisti durante il volo di
rientro Papa Francesco a colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro
Papa Francesco a colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa
Francesco a colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa
Francesco a colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa
Francesco a colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa
Francesco a colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco
a colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Papa Francesco a
colloquio coi giornalisti durante il volo di rientro Un particolare di Papa
Francesco durante il volo di rientro dal Brasile Giornalisti a bordo del volo
papale "A Benedetto voglio bene: è come avere un nonno a casa" Sul
suo rapporto con Ratzinger Francesco ha dichiarato: "È come avere il nonno
saggio a casa: è venerato, amato, ascoltato. È uomo di prudenza. Gli ho
detto: 'Lei riceva, faccia la sua vita'", per poi aggiungere: "È il
mio papà. Se ho una difficoltà vado da lui. Se c'è qualcosa che qualifica il
mio rapporto con Benedetto XVI è che gli voglio tanto bene: sono stato tanto
felice quando è stato eletto nel 2005 e l'ho seguito con affetto e
obbedienza". "Vatileaks problema grosso, ma non mi spavento"
"Vatileaks è un grosso problema, ma non mi sono spaventato. Quando sono
andato da Benedetto XVI mi ha presentato uno scatolone con tutte le
dichiarazioni dei testimoni, ma - mi ha detto - il riassunto e il giudizio
finale è in questa busta, e aveva tutto in testa, si ricordava tutto".
"Sarà a Pasqua la canonizzazione Roncalli-Woytila" Papa Francesco
ritiene probabile che slitti alla primavera la canonizzazione di Giovanni
XXIII (che ha avuto il carisma della semplicità, restando anche da
diplomatico pontificio, arcivescovo e cardinale "come un prete di
campagna" che convocando il Concilio si mostrò "docile
allo Spirito Santo") e Giovanni Paolo II (definito da
Bergoglio "un grande missionario" una figura che ripropone
nell'epoca odierna "San Paolo, l'Apostolo delle Genti"). Bergoglio
annuncerà ufficialmente la data nel concistoro del 30 settembre. "No al
sacerdozio femminile, ma più ruolo alle donne nella Chiesa"
"Sull'ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato. Quella di Giovanni
Paolo II è una formulazione definitiva. E' chiusa quella porta. Ma Maria era
più importante che gli apostoli. E dunque le donne sono più importanti dei
vescovi e dei preti". È in quest'ottica mariana che Francesco ha
invitato a una maggiore considerazione del ruolo della donna nella Chiesa:
"Non si può immaginare una Chiesa senza donne attive". "Tempo
di misericordia anche per divorziati risposati" "La Misericordia è
più grande". Papa Francesco ha risposto così a una domanda sulla
comunione per i divorziati risposati. Nelle sue parole c'è una promessa: il
prossimo Sinodo affronterà il tema e recupererà finalmente lo studio avviato
da Joseph Ratzinger quando era prefetto della Dottrina della Fede per trovare
una soluzione alternativa - alla quale fa cenno Bergoglio esplicitamente nel
suo ragionamento - ai processi canonici di annullamento, che attualmente sono
l'unica strada percorribile per chi vuole tornare ai sacramenti.
"Portarsi la borsa da sé è normale" Alla domanda sul contenuto
della sua borsa nera, Francesco ha risposto con una battuta: "Non certo
la chiave della bomba atomica", per rivelare subito: "Ci metto sempre
il rasoio, il breviario, l'agenda e un libro da leggere, in questi giorni su
Santa Teresina. "E' normale che uno si porti la borsa con gli effetti
personali. Dobbiamo essere lontani dalla mentalità dei principi e abituarci
alla normalità della vita di tutti". "Vorrei camminare per strada
come a Buenos Aires" Francesco ha chiarito che cosa intendeva dire
sabato a Rio nel saluto ai giovani argentini presenti alla Gmg con
l'espressione "certe volte mi sento ingabbiato". "Mi è
capitato - spiega - quando ho avuto voglia di andare per le strade, ma ho
capito che non lo posso fare". "Sono buoni - aggiunge in proposito
- questi uomini della Gendarmeria, e adesso mi lasciano fare qualcosa in più.
Ma a me piacerebbe camminare per strada. E' la mia abitudine. Ero un prete
'camminatore'". "Ero felice a Buenos Aires e lo sono anche a
Roma" "A Buenos Aires sono stato felice come prete e come vescovo,
pure a Roma, da Papa, sono felice: se il Signore ti mette lì fare la sua
volontà ti fa stare bene". Alla domanda su cosa lo abbia sorpreso,
rallegrato o ferito di più in questi primi 4 mesi di pontificato, Bergoglio
replica: "Sorprese grosse non ce ne sono state. Una sorpresa, forse, è
stato scoprire che ci sono anche tante persone buone in Vaticano. Ma buone
buone buone". "L'Argentina dovrà aspettare, sono di tutti"
"Sono il primo Papa latino-americano e torno dal mio primo viaggio, che
è stato in America Latina. Come posso andare in Argentina? Il mio Paese dovrà
aspettare un po'". Papa Francesco spiega così ai giornalisti la
decisione di rinviare la sua visita in Argentina al 2015. Un calendario dei
viaggi, spiega, ancora non c'è: "posso dire solo che il 22 settembre
andrò a Cagliari e il 4 ottobre ad Assisi, inoltre vorrei andare, dalla
mattina alla sera e in forma privata a trovare i miei parenti in Piemonte:
sono anziani e non possono venire da me", elenca parlando dei prossimi
viaggi in Italia. "Mi sono convertito ai movimenti ecclesiali"
"Vi dico una cosa: negli anni '80 non li potevo vedere. Una volta avevo
detto: 'Questi confondono le celebrazioni liturgiche con la scuola di
samba". Papa Francesco ha raccontato ai giornalisti di aver mutato
opinione sul Rinnovamento nello Spirito, il movimento
carismatico cattolico. "Mi sono ricreduto, sbagliavo io", ha
ammesso pur rilevando che "i buoni assessori hanno
guidato Rinnovamento sulla buona strada". "Mi sono
convertito - ha aggiunto parlando con i giornalisti che volavano con lui -
perchè ho visto il bene che facevano". "I Movimenti - ha assicurato
sono necessari. Sono una Grazia dello Spirito". "La Chiesa -
ha poi concluso Francesco - è libera: lo Spirito Santo fa
quello che vuole e il Rinnovamentonon serve solo per evitare che
qualcuno passi alle sette, no! Serve alla Chiesa". "Resto gesuita
nella mia spiritualità" Alla domanda se continui anche da pontefice a
sentirsi gesuita, Francesco ha risposto: "È una domanda teologica,
perché i gesuiti fanno voto di obbedienza al Papa: forse dovrei obbedire al
generale dei gesuiti, non so la soluzione. Mi sento gesuita nella mia spiritualità,
negli Esercizi spirituali, nel cuore. Fra tre giorni, poi, festeggerò la
festa di S.Ignazio con i gesuiti". (Continua a leggere dopo la gallery)
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(11) (12) (13) (14) (16) (17) (18) (20) (22) (23) Cronaca del viaggio di
rientro Decollato mezz'ora dopo la mezzanotte, ora italiana, dall'aeroporto
"Galeao" di Rio de Janeiro, l'airbus 330 dell'Alitalia con Papa
Francesco a bordo è atterrato a Ciampino alle 11,25 con qualche minuto di
anticipo. Il pontefice è sceso dall'areo, portando il suo bagaglio a mano. Si
è ripetuta così la stessa scena, che alla partenza per il Brasile aveva fatto
il giro del mondo. Si tratta della valigetta nera, contenente gli effetti
personali e il breviario, che Francesco, anche all'atto d'imbarcarsi ieri
sera, non ha permesso a nessuno di portare. Tra l'altro, salutando le
autorità brasiliane prima di partire, il pontefice ha dichiarato di
"sentire già 'saudade'", cioè nostalgia "del Brasile, questo
popolo così grande e dal cuore grande; questo popolo così amichevole.
Nostalgia del sorriso aperto e sincero che ho visto in tante persone,
dell'entusiasmo dei volontari. Nostalgia della speranza negli occhi dei
giovani dell'Ospedale San Francesco. Nostalgia della fede e la gioia in mezzo
alle avversità dei residenti di Varginha". Prima di scendere dall'aereo
il Papa Francesco ha voluto salutare personalmente i membri dell'equipaggio
Alitalia. È stato il ministro dell'Interno Angelino Alfano ad accogliere il
pontefice a nome del governo italiano. Nel corso del breve colloquio Alfano
l'ha informato della tragedia del bus in Irpinia, notizia che ha lasciato
visibilmente sgomento Francesco. Sono poi seguiti i saluti con il Vicario di
Roma cardinale Agostino Vallini, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e un
gruppo di prelati: in questo momento il pontefice è stato costretto a
togliere lo zucchetto, per far fronte a un improvviso colpo di vento
provocato dal motore di un jet sulla pista. Quindi, sempre tenendo stretta la
borsa nera, ha preso posto su una Ford Focus blu metallizzata, che alle 11.40
ha lasciato lo scalo di Ciampino alla volta del Vaticano. L'auto è entrato
tra le mura leonine dall'ingresso del Perugino, per raggiungere la
"Domus Sanctae Marthae", dove alloggia il pontefice. In un tweet,
scritto appena atterrato all'aeroporto romano, il pontefice ha espresso tutta
la sua gioia: Sono di ritorno a casa, e vi assicuro che la mia gioia è molto
più grande della mia stanchezza! - Papa Francesco (@Pontifex_it) July 29,
2013
30
luglio 2013
ZENIT
– Martinez: “Ringraziamo il Papa per il suo affetto!”
Di ritorno dalla GMG di Rio de
Janeiro, durante il volo di rientro a Roma, il Santo Padre Francesco si è
soffermato a lungo a parlare con i giornalisti al seguito. Tra gli argomenti,
anche il Rinnovamento nello Spirito. “Mi sono ricreduto, sbagliavo io”, ha
affermato il Papa raccontando di aver cambiato opinione sul Movimento, “perché
ho visto il bene che facevano”. Il presidente del Rinnovamento nello Spirito,
Salvatore Martinez, ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Siamo profondamente grati a Papa
Francesco per le parole di stima e di gratitudine che, di ritorno dalla GMG di
Rio de Janeiro, ha voluto esprimere all’indirizzo del Rinnovamento nello
Spirito, più generalmente conosciuto come Movimento Carismatico Cattolico o
Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Ma non c’è sorpresa! Questa sua
“simpatia” per i Movimenti era già nota. Non posso dimenticare il mio primo
incontro con Lui, presso la Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, quattro giorni
dopo la sua elezione. Salutandomi, il Pontefice senza esitare affermava: “Sono
stato il referente (episcopale) del Rinnovamento in Argentina”. Dunque
un’amicizia consolidata nella collaborazione ecclesiale quella che ha legato il
Rinnovamento al cardinale di Buenos Aires, ora Papa Francesco.
“Il Rinnovamento serve alla
Chiesa!”. Così Francesco ha riassunto, direi nel “merito” e nel “metodo”,
l’impegno dei carismatici cattolici a vantaggio delle parrocchie e delle
comunità, ma anche della presenza attiva nella società. Il Papa ha “confessato”
di essersi ricreduto sul Rinnovamento, dopo le iniziali perplessità, legate
soprattutto all’esuberanza delle manifestazioni esteriori nella comunicazione
della fede.
Il Papa ha visto il “cuore” (il
profondo ed esperienziale amore per Gesù) e la “volontà” (impegno feriale per
l’evangelizzazione e la missione) del Movimento e in speciale modo i frutti
ampi e duraturi prodottisi. Soprattutto in tre direzioni, guardando all’America
Latina: frenare l’emorragia di cattolici delusi verso i pentecostali e gli
evangelici; combattere, sul terreno della spiritualità, il proliferare di sette
e nuovi movimenti religiosi; dare vita ad una sistematica opera di
evangelizzazione mediante nuovi metodi ed espressioni legati ai media e alla
musica, con uno straordinario coinvolgimento di giovani.
Ma c’è anche un altro elemento
“pastorale” di grande significanza. Il Rinnovamento si è “vitalmente” posto a
servizio della Chiesa, permettendole di passare da una “teologia della
liberazione” ad una “teologia della comunione per la missione”. In fondo è
questo il senso del celebre documento di Aparecida, a conclusione della V
Assemblea del CELAM, nel 2007, sulla “conversione pastorale delle chiese”, nel
quale si dichiara che esse sono chiamate a vivere la missione evangelizzatrice
come permanente “paradigma e programma”. Papa Francesco vede nel Rinnovamento,
e certo in altri Movimenti, l’esaudimento di questa attesa, che già il Concilio
Vaticano II annunciava e che il Pontificato del Beato Giovanni Paolo II ha
promosso.
In effetti, non si può non
constatare il lavoro di “integrazione ecclesiale” che nella valorizzazione
della vita comunitaria e della sua animazione spirituale il Rinnovamento ha
prodotto nella Chiesa, anche grazie – come ha affermato il Papa – ai “buoni
assessori” (sacerdoti) che hanno guidato il Movimento. Un cammino in cui il
Rinnovamento non si è posto come una “nuova spiritualità” nella Chiesa, o un
nuovo Movimento, o un nuovo carisma di apostolato; bensì come un impulso di
“risveglio”, una riproposizione vitale del cristianesimo nella potenza
creatrice e nella libertà confortante dello Spirito Santo, un’avanguardia di
gioia, di entusiasmo, di fraternità. Ne consegue che in America Latina il
“tenore spirituale” delle comunità ecclesiali è così “normalizzato” nella vita
pastorale e liturgica da non riuscire sempre a distinguersi dove inizia e
finisce il cammino proprio del Rinnovamento.
Papa Francesco sta rinverdendo
nella Chiesa il suo duplice e insopprimibile registro: “kerigmatico” e
“carismatico”. “Kerigmatico”, perché tutto centrato sulla persona di Gesù, sul
suo messaggio di misericordia e di salvezza, sulla semplicità ed essenzialità
del Vangelo; “carismatico”, perché i gesti e i segni che accompagnano la vita
di Gesù, oggi come allora, obbediscono allo Spirito prima che alla “lettera o
alla legge”, comunicano i sentimenti di affetto, di bontà, di prossimità che
sono nel cuore di chi crede. A partire dal Papa.
È in atto, nella Chiesa, una
“rivoluzione d’amore”, una riscrittura vitale e ed esperienziale del Vangelo di
Gesù Cristo; si stanno rinnovando i prodigi come di una “nuova Pentecoste”: ne
siamo testimoni; ne sono spettatori anche coloro che non credono! Il
Rinnovamento nello Spirito continuerà a sostenere con consapevolezza e zelo
Papa Francesco nel suo ministero petrino, nella sua missione universale. Se il Pontefice
constata “il bene che facciamo”, intensificheremo gli sforzi perché sia sempre
più diffuso».
IL
TEMPO – “Il problema sono le lobby, non i gay”…
Il Papa a ruota libera nel volo aereo di ritorno dal Brasile
«Se uno è gay e cerca il Signore chi sono io per giudicarlo?»
Acali e Ippolito ➔ alle pagine 2 e 3 ■ Una gioia molto più grande della stanchezza. Con un tweet
il Papa ha annunciato il suo ritorno a casa dal Brasile, non prima di essere
passato a S. Maria Maggiore, nel tragitto da Ciampino al Vaticano, per
ringraziare la Madonna a cui aveva affidato la Giornata mondiale della
gioventù. Un successo clamoroso, non tanto nei numeri, quanto nella risposta
dei fedeli: Francesco ha conquistato definitivamente i cuori della gente.
Sull'aereo che lo ha riportato in Italia ha tenuto una lunga conferenza
stampa, contrariamente a quanto fatto all'andata per non «oscurare» la Gmg.
Tanti gli argomenti affrontati: dalla Curia allo Ior, dalle lobby ai
Sacramenti per i divorziati. «La Curia Romana è un po' calata di livello - ha
detto il Papa - cioè non ha più quello che aveva al tempo dei vecchi curiali
che facevano bene e con amore il proprio lavoro. Ce ne sono di santi in
Curia: c'è chi prega, lavora tanto, e di nascosto va dai poveri». Però «c'è
anche qualcuno che non è tanto santo, ma sapete che un albero che cade
fa più rumore di una foresta che cresce». Il Papa ha detto di non notare
resistenza alla sua azione: «Se c'è, ancora non la vedo. Ho trovato aiuto e
gente leale. Mi piacciono soprattutto quelli che non sono d'accordo. Se uno
spiega i suoi dubbi dicendo: "io non sono d'accordo, poi lei faccia come
crede", lo preferisco a quelli che dicono: "che bello" e poi
dicono e fanno il contrario». Francesco ha poi difeso mons. Ricca e parlato
dello Ior: «Il presidente resta, ma il direttore e il vice direttore hanno
dato le dimissioni e non so come finirà questa storia. Provo dolore per
queste cose, perché si dà scandalo. C'è un monsignore (riferimento a Scarano,
ndr) che è in galera, non perché assomigliava precisamente alla beata Imelda»
ha osservato il Papa, usando un detto simile al nostro «non è uno stinco
di santo». Ma, ha concluso, «mi fido delle persone che lavorano allo Ior
e della Commissione. Qualsiasi cosa alla fine sarà lo Ior, e cioè banca o
fondo di aiuto, trasparenza e onestà restano l'obiettivo prioritario». Quanto
a mons. Ricca, accusato di presunti comportamenti immorali 13 anni fa in
Uruguay, il Papa ha detto che prima di nominarlo prelato dello Ior ha fatto
«quello che prevede il Diritto Canonico, cioè un'indagine previa. E non c'è
niente che puzza». Altro tema caldo, quello dei gay: «Si scrive tanto sulla
lobby gay nella Santa Sede, ma ancora non ho una cartella con le identità di
chi ne farebbe parte - ha detto il Papa - Il problema è fare lobby di
qualsiasi tendenza: lobby politica, lobby massonica, e anche lobby gay. Le
lobby tutte - afferma - non sono buone. Mentre se uno è gay e cerca il
Signore, chi sono io per giudicarlo? Non si devono discriminare o emarginare
queste persone, lo dice anche il Catechismo. Il problema per la Chiesa non è
la tendenza. Sono fratelli. Quando uno si trova perso così va aiutato, e si
deve distinguere se è una persona per bene». E ancora, la comunione ai
divorziati: «La Misericordia è più grande» ha risposto Francesco. Il Papa ha
annunciato di aver parlato col segretario del Sinodo, mons. Eterovic, e che
fede e famiglia saranno il tema del prossimo Sinodo. Non è mancata una
rivelazione sul movimento Rinnovamento nello Spirito: «Negli
anni '80 non li potevo vedere. Dicevo: questi confondono le celebrazioni
liturgiche con la scuola di samba. Mi sono ricreduto, sbagliavo io».Il ruolo della
donna «Sull'ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato. Quella di Giovanni
Paolo II è una formulazione definitiva. È chiusa quella porta. Ma Maria era
più importante degli apostoli. E dunque le donne sono più importanti dei
vescovi e dei preti. Una Chiesa senza le donne è come il collegio apostolico
senza Maria»
Sicurezza «Senza macchine blindate o scorte rafforzate, ho potuto abbracciare
le persone senza problemi. Bisogna fidarsi di un popolo e della Provvidenza,
ho detto a chi temeva potesse esserci qualcuno in agguato, magari un pazzo. E
se per qualcuno questa visione è pazzia, per me è meglio avere il rischio
dell'altra pazzia»
OSSERVATORIO
FLEGREO – Martinez: “Ringraziamo il Papa per il suo affetto!”
Di ritorno dalla GMG di Rio de Janeiro, durante il volo di
rientro a Roma, il Santo Padre Francesco si è soffermato a lungo a parlare con
i giornalisti al seguito. Tra gli argomenti, anche il Rinnovamento nello
Spirito. “Mi sono ricreduto, sbagliavo io”, ha affermato il Papa raccontando di
aver cambiato opinione sul Movimento, “perché ho visto il bene che facevano”.
Il presidente del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, ha rilasciato
la seguente dichiarazione:
«Siamo profondamente grati a Papa Francesco per le parole di
stima e di gratitudine che, di ritorno dalla GMG di Rio de Janeiro, ha voluto
esprimere all’indirizzo del Rinnovamento nello Spirito, più generalmente
conosciuto come Movimento Carismatico Cattolico o Rinnovamento Carismatico Cattolico.
Ma non c’è sorpresa! Questa sua “simpatia” per i Movimenti
era già nota. Non posso dimenticare il mio primo incontro con Lui, presso la
Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, quattro giorni dopo la sua elezione.
Salutandomi, il Pontefice senza esitare affermava: “Sono stato il referente
(episcopale) del Rinnovamento in Argentina”. Dunque un’amicizia consolidata
nella collaborazione ecclesiale quella che ha legato il Rinnovamento al
cardinale di Buenos Aires, ora Papa Francesco.
“Il Rinnovamento serve alla Chiesa!”. Così Francesco ha
riassunto, direi nel “merito” e nel “metodo”, l’impegno dei carismatici
cattolici a vantaggio delle parrocchie e delle comunità, ma anche della
presenza attiva nella società. Il Papa ha “confessato” di essersi ricreduto sul
Rinnovamento, dopo le iniziali perplessità, legate soprattutto all’esuberanza
delle manifestazioni esteriori nella comunicazione della fede.
Il Papa ha visto il “cuore” (il profondo ed esperienziale
amore per Gesù) e la “volontà” (impegno feriale per l’evangelizzazione e la
missione) del Movimento e in speciale modo i frutti ampi e duraturi prodottisi.
Soprattutto in tre direzioni, guardando all’America Latina: frenare l’emorragia
di cattolici delusi verso i pentecostali e gli evangelici; combattere, sul
terreno della spiritualità, il proliferare di sette e nuovi movimenti
religiosi; dare vita ad una sistematica opera di evangelizzazione mediante
nuovi metodi ed espressioni legati ai media e alla musica, con uno straordinario
coinvolgimento di giovani.
Ma c’è anche un altro elemento “pastorale” di grande
significanza. Il Rinnovamento si è “vitalmente” posto a servizio della Chiesa,
permettendole di passare da una “teologia della liberazione” ad una “teologia
della comunione per la missione”. In fondo è questo il senso del celebre
documento di Aparecida, a conclusione della V Assemblea del CELAM, nel 2007,
sulla “conversione pastorale delle chiese”, nel quale si dichiara che esse sono
chiamate a vivere la missione evangelizzatrice come permanente “paradigma e
programma”. Papa Francesco vede nel Rinnovamento, e certo in altri Movimenti,
l’esaudimento di questa attesa, che già il Concilio Vaticano II annunciava e
che il Pontificato del Beato Giovanni Paolo II ha promosso.
In effetti, non si può non constatare il lavoro di
“integrazione ecclesiale” che nella valorizzazione della vita comunitaria e
della sua animazione spirituale il Rinnovamento ha prodotto nella Chiesa, anche
grazie – come ha affermato il Papa – ai “buoni assessori” (sacerdoti) che hanno
guidato il Movimento. Un cammino in cui il Rinnovamento non si è posto come una
“nuova spiritualità” nella Chiesa, o un nuovo Movimento, o un nuovo carisma di
apostolato; bensì come un impulso di “risveglio”, una riproposizione vitale del
cristianesimo nella potenza creatrice e nella libertà confortante dello Spirito
Santo, un’avanguardia di gioia, di entusiasmo, di fraternità. Ne consegue che
in America Latina il “tenore spirituale” delle comunità ecclesiali è così
“normalizzato” nella vita pastorale e liturgica da non riuscire sempre a
distinguersi dove inizia e finisce il cammino proprio del Rinnovamento.
Papa Francesco sta rinverdendo nella Chiesa il suo duplice e
insopprimibile registro: “kerigmatico” e “carismatico”. “Kerigmatico”, perché
tutto centrato sulla persona di Gesù, sul suo messaggio di misericordia e di
salvezza, sulla semplicità ed essenzialità del Vangelo; “carismatico”, perché i
gesti e i segni che accompagnano la vita di Gesù, oggi come allora, obbediscono
allo Spirito prima che alla “lettera o alla legge”, comunicano i sentimenti di
affetto, di bontà, di prossimità che sono nel cuore di chi crede. A partire dal
Papa.
È in atto, nella Chiesa, una “rivoluzione d’amore”, una
riscrittura vitale e ed esperienziale del Vangelo di Gesù Cristo; si stanno
rinnovando i prodigi come di una “nuova Pentecoste”: ne siamo testimoni; ne
sono spettatori anche coloro che non credono! Il Rinnovamento nello Spirito
continuerà a sostenere con consapevolezza e zelo Papa Francesco nel suo
ministero petrino, nella sua missione universale. Se il Pontefice constata “il
bene che facciamo”, intensificheremo gli sforzi perché sia sempre più diffuso».
31
luglio 2013
AVVENIRE
– “Vivere la fede e curare l’uomo”
Don Falabretti, della pastorale giovanile della Cei:
messaggi forti che i ragazzi italiani si portano a casa
In Brasile i giovani italiani hanno raccolto «un forte
appello a vivere una fede che non sia intimistica e chiusa in se stessa, ma
che sia in grado di prendersi cura del mondo». In questo appello, secondo don
Michele Falabretti, direttore del Servizio nazionale per la pastorale
giovanile della Cei, sta il cuore dell'esperienza vissuta dai pellegrini che
hanno preso parte alla Gmg di Rio de Janeiro. Com'è andata questa esperienza?
È andata molto bene fin dalle esperienze missionarie nelle diverse diocesi del
Brasile, che sono state molto intense, soprattutto grazie alla calorosa
accoglienza ricevuta. È incredibile come molte persone, anche se spesso in
situazioni molto vicine alla miseria, si siano fatte in quattro per far
sentire a casa i nostri ragazzi. Questa accoglienza ha creato degli ottimi
presupposti per permettere ai pellegrini italiani di capire che tipo di
Chiesa si sono trovati davanti qui in Brasile. E che tipo di Chiesa hanno
trovato? Una Chiesa sicuramente più calda nelle sue manifestazioni esteriori,
con celebrazioni caratterizzate da canti, balli e movimento. Qui le persone
sono più espansive e questo si riflette nel modo di vivere la religiosità,
che ha radici popolari ed è profondamente legata alle devozioni. Tutte
caratteristiche presenti anche nella vita liturgica delle parrocchie urbane
della grande metropoli di Rio. Che tipo di esperienza hanno vissuto i giovani
nei giorni della Gmg in città? Le giornate di Rio sono state davvero molto
belle. La città è enorme e noi fatichiamo a comprendere la grandezza degli
spazi, anche se in realtà saltano agli occhi anche le contraddizioni forti di
questo luogo così complesso, dove enormi palazzi moderni convivono con le
caotiche e difficili favelas, con tutte le implicazioni sociali che questo
comporta. Eppure per molti aspetti questa città ha affascinato i pellegrini
italiani: basti pensare alla novità di una Gmg vissuta praticamente tutta in
riva al mare, dove si è radunato un numero incredibile di persone. Va
aggiunto che questi giorni hanno contribuito a creare un legame speciale e
forte con papa Francesco. E la pioggia non ha rovinato l'entusiasmo? Sì, la
pioggia ha creato qualche difficoltà e messo alla prova i pellegrini. Ma i
ragazzi sanno andare molto oltre questi ostacoli e non si sono persi d'animo.
E appena è uscito il sole si sono dimenticati del tutto i disagi provocati
dalla pioggia. È vero che l'accoglienza nelle famiglie ha fatto la
differenza? Certo. Grazie alla generosità di molti fedeli delle parrocchie
della città moltissimi giovani hanno potuto dormire in un letto e non con il
sacco a pelo a terra. I nostri pellegrini sono stati accolti come amici nelle
case di Rio e questo ha fatto di sicuro la differenza. Dei momenti principali
della Gmg di Rio cosa ha colpito di più i ragazzi italiani? So che le
celebrazioni centrali della Gmg sono piaciute molto, anche perché sono state
caratterizzate da uno stile vicino alla sensibilità carioca con musiche,
colori e scenografie. Anche qui gli italiani hanno apprezzato un modo
particolare e diverso di vivere la fede. E tra i temi toccati dal Papa c'è
qualcuno che spicca per importanza? Direi che i giovani sono rimasti colpiti
da un'immagine particolare, quella dell'allenamento che il Papa ha applicato
alla vita di fede. E poi tutte le parole legate alla dimensione della
tenerezza, della cura, dell'accompagnamento, della condivisione delle «croci»
della vita. In genere dei poveri e degli emarginati abbiamo paura e invece
alla Gmg di Rio i ragazzi hanno raccolto il forte invito a prendersi cura
dell'uomo, di tutti gli uomini, nella storia. L'immagine della spiaggia di
Copacabana affollata ai piedi della città, infatti, secondo me è il simbolo
della Chiesa che vuole rimanere in mezzo agli uomini, nei luoghi in cui essi
vivono. Che percorsi di pastorale giovanile partono da Rio 2013? Percorsi
tesi a spendere nella vita di tutti i giorni la ricchezza ricevuta in
Brasile. Un mandato che provoca anche le comunità locali e gli adulti: spero,
infatti, che i ragazzi siano in grado di far fruttare la Gmg, ma spero anche
che essi trovino comunità capaci di accoglierli e accompagnarli non lasciando
che la Gmg rimanga un episodio ma diventi quotidianità.
Marco Felice di seguirlo
Tra gli oltre 8mila giovani italiani a Rio 2013 era
pressoché impossibile sentirsi levare qualche lamento per le condizioni
climatiche difficili di questa Jornada (nemmeno alla Gmg di Colonia 2005
aveva piovuto così tanto). L'acqua dal cielo, anzi, ha offerto ai ragazzi
spunti per letture da esegeti neotestamentari sul seme, la terra e le risorse
idriche necessarie per veder spuntare il germoglio. Marco, 21enne studente
romano di giornalismo, si gode sulla spiaggia dopo la Messa di domenica le
prime ore di sole dopo una settimana di diluvi. «La pioggia? Nessun problema,
ci mancherebbe che facciamo storie: abbiamo avuto la grazia di poter vivere
quest'esperienza memorabile di fede. Poter ascoltare e vedere un grandissimo
papa come Francesco vale ogni sforzo. Ci ha detto quello che occorreva
sentirsi dire: che dobbiamo uscire, c'è una missione che ci attende. È bello
essere responsabili di questo impegno». E poi, ad attenderlo a Rio c'era una
gioia imprevista: «Mi sono sentito felice vedendo tanti giovani che vogliono
seguire il Papa e la Chiesa. Non è incredibile?». (F.O.)
Crux Un dono per l'Angola
«Prima, ero un "cristiano della domenica".
Andavo a Messa, poi uscivo e la mia vita riprendeva come se Gesù non ci
fosse». Crux è arrivato a Rio da Cambambe, nel nord dell'Angola, per
partecipare alla Gmg. Un'esperienza che l'informatico 24enne aveva già fatto
a Madrid, due anni fa. «È stato tutto molto intenso. Quella volta, pur in
mezzo alla grande confusione, avevo avuto l'occasione di riflettere su di me.
E avevo capito che qualcosa non andava nel mio modo di essere cristiano».
Tornato a casa, il lavoro, la famiglia, gli amici, hanno riassorbito Crux.
«Dentro di me, però, sentivo che qualcosa non andava. Così ho deciso di
ripartire per la Gmg. Il tema della Giornata, il dovere di essere missionari,
calzava a pennello alla mia storia. In questi giorni ho capito che Gesù non
si accontenta di una nostra adesione formale. La fede ci cambia e questo
cambiamento si deve vedere nella vita di ogni giorno. Nel rapporto con gli
altri, in particolare con i più emarginati. Appena tornato a casa voglio fare
del volontariato e impegnarmi nel sociale». (L.Cap.)
Danilo La semplicità unisce
«Tempo di rientro? Ancora no. È tempo di
"missione"». L'accento marchigiano di Danilo, 28enne della
provincia di Fermo, traspare da ogni parola. «Ma ora spero di prendere un po'
l'inflessione brasiliana», ride. Ha deciso di prolungare il soggiorno nel
Paese fino a settembre. «Perché? Ho scelto di fermarmi per ancora quattro o
sei settimane in una favela, nel nord-ovest di Rio. Svolgerò una serie di
ricerche con un laico missionario cileno. L'obiettivo è comprendere la sua
realtà sociale in modo da poter pensare, nel futuro, a progetti urbanistici
in linea con la volontà e la sensibilità degli abitanti», spiega. Danilo,
infatti, sta concludendo Architettura. «L'idea è poi quella di mettere la mia
professione al servizio del Sud del mondo. Per farlo, però, è imprescindibile
conoscere le persone che lo popolano. Che cosa ho imparato dalla Gmg? La bellezza
della semplicità. Francesco ci ha dato una lezione straordinaria di come
l'essere semplici sia il presupposto per aprirti e incontrare l'altro. Le
maschere, le ipocrisie a cui purtroppo ci stiamo abituando, dividono. La
semplicità unisce». (L.Cap.)
Debora
Donare l'amore di Gesù agli altri
Un sorriso timido illumina la faccia di Debora: ha 15 anni
e questo per lei è il primo viaggio importante. «Sono venuta senza i miei
genitori ma con il gruppo che frequento - racconta -. E non per fare una
vacanza ma per realizzare un cammino di fede». Non ha paura di utilizzare
termini «forti» l'adolescente di La Paz, in Bolivia. «La settimana della Gmg
è stata molto intensa: mi ha aiutato a capire che voglio impegnarmi per
portare Cristo ai miei amici, ai miei compagni di scuola, a chi incontro. Il
mio proposito per il post-Giornata? Accostarmi a chi ha bisogno. E non solo
di un aiuto materiale ma anche a chi attraversa un periodo di sofferenza
interiore». Debora nasconde la stanchezza dietro un paio di occhiali da sole.
«Quest'esperienza è stata troppo grande per tenerla per me. Ho sentito
l'amore di Gesù. E, come ha detto il Papa, non posso tenerlo solo per me.
Voglio donarlo agli altri». (L.Cap.)
Francisco
Il cristiano non si rassegna al dolore
«Qual è il messaggio più forte che mi porto via dopo questa
settimana brasiliana? Che il cristiano non si rassegna al dolore. Lo
vive in comunione con Gesù nella consapevolezza che il male non vince. Credo
che questa consapevolezza mi sarà molto utile nel mio lavoro». Francisco ha
22 anni, vive ad Asunción, in Paraguay e studia psicologia. Per pagarsi
l'università lavora part time come segretario in una scuola privata. E, nel
poco tempo libero, fa volontariato con i giovani della sua parrocchia. «Mi è
capitato spesso di confrontarmi con la sofferenza. Nel futuro, penso che mi
capiterà ancor di più se riuscirò a realizzare il mio sogno e a diventare uno
psicologo. A volte non sapevo bene come comportarmi, che cosa dire o fare»,
afferma il ragazzo. Poi ha ascoltato il discorso di Francesco durante la Via
Crucis. «Le sue parole mi hanno aiutato a vedere il dolore in un'altra
prospettiva: quella della Resurrezione. Il mio dovere come cristiano è di
accostarmi alla sofferenza per consolare e condividere. Seguendo l'esempio di
Gesù». (L.Cap.)
Vitor Cristiano Chiamata da Macao
Da Hong Kong e Macao a Rio passando per Roma. Questo è
stato il lungo viaggio di 15 giovani per la Gmg. Il loro accompagnatore padre
Joseph Tham racconta: «Siamo passati per Roma perché il volo era più
economico, così abbiamo visto molti luoghi sacri e ho proposto riflessioni
prendendo spunto dalla cultura, dall'arte, dalla storia mondiale e quella
cinese, ma cercando di rendere il messaggio attuale». Hong Kong e Macao sono
due realtà differenti: nella prima solo il 5% della popolazione è cattolica,
mentre la seconda è stata una colonia portoghese, per questo alcuni di loro
conoscono anche qualche parola di portoghese. Vitor Cristiano Campos Ngi, studente
di Scienze politiche di 20 anni, spiega: «Roma mi ha affascinato molto, ma è
stata solo una tappa di questa avventura. In questa città abbiamo toccato con
mano la spiritualità, la fede e la preghiera. Siamo più consapevoli che
essere praticanti è una possibilità e una scelta che dobbiamo compiere. Ma
essere credenti è anche un diritto fondamentale dell'umanità e penso che i
cinesi, da questo punto di vista, debbano fare dei passi avanti. Il cattolico
è chiamato a pensare all'essenzialità a seguire il Vangelo e i comandamenti,
ma ora viviamo in una società frenetica, dove l'unico valore è il denaro».
Nella capitale hanno assistito all'Angelus di papa Francesco, sono rimasti
particolarmente colpiti dalla bellezza di San Pietro, dalle catacombe, ma hanno
anche apprezzato molto il nostro gelato e la vera pizza. Campos Ngi continua:
«Ho partecipato a questa Gmg perché voglio capire in cosa credono i miei
coetanei di tutto il mondo. In questo momento sento la pace nel cuore, perché
ho scelto di aderire a questa iniziativa che ha lasciato un segno nella mia
persona e nel mio modo di vivere». (P.Fum.) Rinnovamento i movimenti
Neocatecumenali «Io ho visto i primi risultati di questa semina, altri
gioiranno con il ricco raccolto!». Le parole pronunciate da papa Francesco al
suo congedo da Rio cominciano a realizzarsi. Uno dei primi frutti della Gmg
sono stati infatti i tremila ragazzi e le mille ragazze che hanno risposto di
sì alla chiamata vocazionale del Cammino neocatecumenale, nell'incontro che
sì è tenuto lunedì sera nella metropoli brasiliana. Una messe sovrabbondante,
tanto che l'ampio palco del Centro congressi non riusciva a contenere i
giovani disposti ad entrare in Seminario e le ragazze disponibili alla vita
consacrata. Anche il numero delle presenze alla riunione presieduta
dall'arcivescovo di Rio, Orani João Tempesta, e guidata dagli iniziatori del
Cammino - Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi - ha superato
le aspettative, circa ottantamila persone. E mentre il Pontefice, nell'incontro
con i giornalisti sul volo di ritorno da Rio, ha sottolineato l'importanza
per lui di compiere un viaggio in Asia (in quel continente, ha detto, «si
deve andare»), Kiko ha evidenziato che questa chiamata vocazionale è
destinata soprattutto all'Asia. (C.Gen.) «Siamo profondamente grati a
papa Francesco per le parole di stima e di gratitudine che, sul volo di
ritorno da Rio, ha voluto esprimere all'indirizzo del Rinnovamento nello
Spirito, più generalmente conosciuto come Rinnovamento carismatico
cattolico». Lo ha detto Salvatore Martinez, presidente del
Rinnovamento nello Spirito. Bergoglio, nel colloquio con i giornalisti
domenica scorsa, aveva parlato con molta franchezza della sua diffidenza
iniziale nei confronti del movimento carismatico, incontrato in Argentina. E
di come negli anni avesse conosciuto meglio questa realtà, cambiando
radicalmente il suo giudizio. «Non posso dimenticare - ha
detto Martinez - il mio primo incontro con Francesco, presso la
parrocchia di Sant'Anna in Vaticano, quattro giorni dopo la sua elezione.
Salutandomi, senza esitare affermava: "Sono stato il referente
(episcopale) del Rinnovamento in Argentina". Dunque un'amicizia
consolidata nella collaborazione ecclesiale quella che ha legato il
Rinnovamento al cardinale di Buenos Aires, ora Papa».
il tweet di Francesco ai giovani
Adesso, ragazzi, dobbiamo continuare a vivere giorno
per giorno quello che abbiamo professato insieme alla Gmg
LA
SICILIA – “Il Rinnovamento serve alla Chiesa”
«Il
Rinnovamento serve alla Chiesa». Salvatore Martinez, presidente del Movimento
di Rinnovamento nello Spirito, esulta dopo le parole di Papa Francesco in aereo
con i giornalisti. Il Papa in aereo aveva detto di aver visto con sospetto i
movimenti carismatici e poi di essersi ricreduto, perché «in questo momento
della Chiesa credo che i movimenti siano necessari». Secondo Martinez, «il Papa
ha visto il "cuore" (il profondo ed esperienziale amore per Gesù) e
la "volontà" (impegno feriale per l'evangelizzazione e la missione)
del Movimento e in speciale modo i frutti ampi e duraturi prodottisi.
Soprattutto in tre direzioni, guardando all'America Latina: frenare l'emorragia
di cattolici delusi verso i pentecostali e gli evangelici; combattere, sul
terreno della spiritualità, il proliferare di sette e nuovi movimenti
religiosi; dare vita ad una sistematica opera di evangelizzazione mediante
nuovi metodi ed espressioni legati ai media e alla musica, con uno
straordinario coinvolgimento di giovani». Martinez spiega che «Papa Francesco
vede nel Rinnovamento, e certo in altri Movimenti, l'esaudimento» dell'attesa
della Conferenza Episcopale di Aparecida del 2007, in cui era stata messa al
centro del programma della Chiesa latino-americana la missione evangelizzatrice
della Chiesa «che già il Concilio Vaticano II annunciava e che il Pontificato
del Beato Giovanni Paolo II ha promosso». Afferma il presidente di RnS: «È in
atto, nella Chiesa, una "rivoluzione d'amore", una riscrittura vitale
ed esperienziale del Vangelo di Gesù Cristo; si stanno rinnovando i prodigi
come di una "nuova Pentecoste"». Andrea Gagliarducci