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La fede: dono di salvezza per tutti 
Omelia di S.E.R mons. Francesco Ravinale
37a Conferenza Nazionale Animatori - S.E.R mons. Francesco Ravinale  - Clicca per ingrandire...

È stata celebrata durante la mattinata la Santa Messa in commemorazione dei defunti; a presiederla mons. Francesco Ravinale, vescovo di Asti, che, nella sua omelia, ha riflettuto, in un tempo di profonda crisi spirituale, sull'importanza della fede e sull'unità dei cristiani, temi centrali di questa Conferenza.
E proprio nella giornata in cui si ricordano coloro che ci hanno preceduto, il Vescovo di Asti invita a riflettere su cosa valga la pena cercare e raggiungere nella nostra vita. Che senso avrebbe, possedere il mondo intero - ha chiesto infatti il Vescovo - se poi si perde l'anima? Ed è proprio per salvare la nostra anima che Gesù è morto sulla croce manifestando il suo infinito amore per ognuno di noi.
La fede - ha affermato mons. Ravinale - è la via che l'umanità può scegliere di percorrere per avere la salvezza e la vita eterna. Tuttavia, sono ancora moltissimi coloro i quali vivono all'ombra della fede, lontani da Dio, e che si lasciano attrarre da false credenze. E ancora molti sono, purtroppo, i credenti che vivono una cristianità divisa o incontrano difficoltà e ostacoli all'interno della Chiesa stessa. Mancano coraggio e gioia nell'annunciare Cristo; mancano il senso di unità e la disposizione del cuore a «essere una cosa sola». È dunque necessario riscoprire l'importanza di saper perdonare e il valore di essere misericordiosi verso il prossimo.
A questo riguardo, mons. Ravinale, con dolcezza infinita, ha suggerito ai presenti alcuni strumenti favorevoli all'unità che invita il mondo a credere: il buon senso e la capacità ad andare oltre i contrasti, i dissensi; l'umiltà e il non pretendere troppe attenzioni nei nostri riguardi; il saper mantenere inalterati la serenità e l'equilibrio in situazioni di inquietudine. Infine, ma non per importanza, il Vescovo di Asti ha invitato ognuno a fare il primo passo quando si ha il proprio cuore adirato verso qualcuno. «Non arrendiamoci alle divisioni, piuttosto smorziamo le tensioni con la forza della bontà (che è una forza e non una debolezza) e sappiamo riprendere il dialogo con amore, consapevoli che non è importante essere capiti ma capire, essere amati ma amare». Solo così potremo «essere un cosa sola affinché il mondo creda» (cf Gv 17, 21).

Daniela Di Domenico

(02.11.2013)