La Chiesa è missione e avverte l'urgenza di trovare nuove forme e nuove vie per annunciare a tutti gli uomini il Vangelo, un tesoro prezioso posto nei "vasi di creta" delle nostre vite affinché si manifesti la gloria e la potenza di Dio. E' partito da qui S.E. Raul Berzosa, Vescovo di Ciudad Rodrigo in Spagna, nella sua relazione sugli elementi essenziali della missione della Chiesa oggi.
Usando le parole del teologo Hans Urs Von Balthasar «Il centro della Chiesa è la periferia. Non c'è Chiesa senza missione» ha poi richiamato l'invito di Papa Francesco ad annunciare il Vangelo a tutti gli uomini, soprattutto i più poveri e lontani. Per fare questo occorre educarsi alla missionarietà e trovare sempre nuove forme e nuove vie affinché il messaggio di Dio raggiunga ogni cuore.
E' tempo oggi di una missio ad gentes nella nostra vecchia e stanca chiesa europea - continua il Vescovo - ed esorta gli animatori del Rinnovamento a contribuirvi in un duplice modo: realizzando iniziative missionarie e rendendo missionarie le abituali attività del Movimento.
La missionarietà della Chiesa richiede un profondo rinnovamento interno, una "conversione pastorale". Essa esige di credere nella Buona Novella, credere in Gesù Cristo che irrompe nella storia del mondo portando la vittoria sul male, credere nella guida dello Spirito Santo e nella Chiesa che, come Corpo di Cristo, continua l'evento dell'incarnazione.
Mons. Berzosa ha poi voluto soffermarsi su alcune delle più diffuse tentazioni a cui va incontro il discepolo-missionario. La prima tentazione consiste nell'ideologizzare il messaggio evangelico, portandolo così fuori dalla Chiesa. L'ideologia può assumere svariate forme. Una prima forma è quella di interpretare il Vangelo secondo le scienze sociali, confondendolo con il liberalismo di mercato o con le categorie marxiste. Un'altra forma di ideologizzazione è quella psicologica, che riduce l'incontro con Gesù a una dinamica di autoconoscenza, come accade nel "New Age". C'è poi il rischio della proposta gnostica, che si basa solo su una conoscenza intellettuale e disincarnata di Dio, come accade nel caso dei cosiddetti "cattolici illuminati". Un ultimo esempio di ideologizzazione è rappresentato dalla "proposta pelagiana", che cerca di restaurare condotte e forme di comportamenti superati al fine di recuperare una "sicurezza" dottrinale. Un secondo tipo di tentazione è quella del funzionalismo, che vuole ridurre la Chiesa a una struttura efficace, che ignora il "mistero", che si fonda sulle statistiche, creando una sorta di "teologia della prosperità" in cui la Chiesa si assimila a una ONG. L'ultima tentazione è quella conosciuta come clericalismo, che esprime una mancanza di maturità cristiana del laico.
Il Vescovo ha poi esposto alcuni "criteri ecclesiali" per la missione. E' necessario comprendere quale cammino Dio vuole che si compia oggi. Un oggi che però non sia statico, ma in continua tensione. Che la Chiesa sappia mostrarsi così come Cristo la vuole: Madre, Sposa, Corpo di Cristo, Serva, Maestra e non "controllore" della fede. Una Chiesa "vicina" che non ignori la tenerezza; che mostri mansuetudine, pazienza e misericordia.
Mons. Berzosa ha voluto concludere con delle parole di speranza. Anche se la missione richiede "nuove forme" non bisogna scoraggiarsi perché il motore dell'evangelizzazione è lo Spirito Santo che da sempre guida la Chiesa nella sua missione.
Sandro Gallo e Anna Pugliese
(02.11.2013)