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Preghiera comunitaria carismatica
37a Conferenza Nazionale Animatori - Preghiera Comunitaria Carismatica - Clicca per ingrandire...

«In cielo c'è una liturgia perenne che loda Gesù e noi ci uniamo a loro», con la gioia di questo annuncio, insieme al coro dei santi, s'innalzano la lode e la preghiera che aprono la seconda giornata della Conferenza animatori, nella Festa di Ognissanti.
Di fronte alla Sorgente della santità e della grazia i cuori si dilatano. Gli occhi del corpo si chiudono perché si aprano quelli della fede. Una preghiera di purificazione sale al cielo affinché ciascuno possa vedere il Sigillo di santità che Il Santo dei santi ha impresso nei nostri cuori. Affinché il Signore doni uno sguardo nuovo, renda i nostri occhi "vedenti nella carità" verso chi ci vive accanto.
S'invoca lo Spirito santo perché venga a porre il suo sigillo nei cuori e a compiere la promessa del Signore; affinché doni labbra pure che possano ringraziare Dio per i tanti doni ricevuti; per il dono del Rinnovamento, che ancora una volta viene affidato nelle mani dei responsabili. «Non dire sono stanco, scoraggiato - esorta l'équipe di animazione della preghiera - perché lo Spirito Santo dona grazia nuova, guarigione per ogni infermità».
E la parola di Dio viene a confermare la grazia abbondante di questo momento di intensa intimità con Dio: «Allora Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». E chiamarono il cieco dicendogli: "Coraggio! Alzati, ti chiama!". Egli, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.Allora Gesù gli disse: "Che vuoi che io ti faccia?". E il cieco a lui: "Rabbunì, che io riabbia la vista!". E Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha salvato". E subito riacquistò la vista e prese a seguirlo per la strada» (Mc, 10 49-52). Dal palco giunge all'assemblea l'esortazione a lasciare quel "mantello" che impedisce di andare verso Gesù per ricevere grazia e guarigione. Ciascuno nel suo cuore si sente chiamato a lasciare leproprie sicurezze umane;ma a prendere questa decisione sorretto dalle preghiere di tutti i santi e da quelle dei nostri cari che sono già in comunione con loro.
«Per il resto, fratelli, state lieti, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell'amore e della pace sarà con voi.Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano»(2 Cor 13, 11-12). Bacio santo che i fratelli sul palco e nell'assemblea si scambiano: «Sulla fronte - precisa Salvatore Martinez -, come p. Matteo La Grua era solito ricordarci, perché c'è la santità di pensiero, perché nella mente la grazia si rinnova».

Elena Dreoni

(01.11.2013)