Anche quest'anno, la Conferenza inizia con un appuntamento importane: quello con il vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi che ha accolto il popolo degli animatori del RnS con l'affetto di sempre.
Nella Celebrazione eucaristica di apertura, mons. Lambiasi si è soffermato sulle Otto Beatitudini, «otto balconi fioriti - li ha definiti - che si affacciano in cerchio su un solo "giardino": lo splendido giardino del regno di Dio». In particolar modo, il Vescovo ha affermato quanto ogni Beatitudine sia «una fotografia di Gesù che in filigrana lascia trasparire la "carta d'identità del discepolo"». Ma, tra le Otto Beatitudini, ne sceglie una in particolare: quella della misericordia, come suggerisce anche Papa Francesco: «Misericordia è il messaggio più forte del Signore». La misericordia è il fine di Gesù che ha compassione "in eterno". "Misericordioso" è proprio il titolo specifico e basilare di Dio che lo identifica in quanto tale. E questo è uno degli obiettivi che mons. Lambiasi si propone di raggiungere in occasione di celebrazioni eucaristiche di particolare rilievo: offrire di Dio l'immagine giusta, rispetto a quella distorta che moltissime persone hanno. La misericordia di Dio è una misericordia di padre che coincide con l'infinita capacità di perdonare, ma coincide anche con l'attaccamento viscerale di una madre al bimbo che ha portato in grembo. «Dunque Dio - ha detto il Vescovo - è più madre di una mamma». La buona Notizia non sta nell'onnipotenza di Dio, ma nella sua «eterna misericordia e nella sua misericordia onnisciente».
A conclusione della Santa Messa, Salvatore Martinez ha rivolto il suo saluto e ringraziamento al Vescovo di Rimini: «Grazie per averci ricordato - ha detto il Presidente RnS -, che il volto di Dio è espressione della misericordia che Lui continua a usarci... Ed è proprio vero che la gioia è effetto della misericordia». Riprendendo le parole del Vescovo, Martinez ha continuato affermando che forse dovremmo attestare di avere anche noi poca fede. «Questo Anno della fede ci interpella e ci chiede di "ricominciare". Di "usare" veramente il Rinnovamento come scelta di vita».
Daniela Di Domenico
(31.10.2013)