«È un tema sfidante quello che ci apprestiamo ad affrontare nel corso della 37a Conferenza nazionale animatori. "Tutti siano una cosa sola perché il mondo creda" (cf Gv 17, 21): un impegno che molti provano a sostenere» ma raggiungibile solo se si rimane in unità con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Con queste parole, il Presidente nazionale RnS Salvatore Martinez presenta la relazione introduttiva di don Guido Pietrogrande: «La nostra preghiera - esordisce don Guido - è iniziata con il carisma dell'accoglienza e terminerà quando torneremo nei nostri gruppi. È uno spazio che il Signore ci offre perché possa essere colta la visione di Dio sul nostro Movimento».
"Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi" (Gv 8, 31). La Parola oggetto dell'esegesi del Consigliere spirituale accoglie in sé il senso pertinente del termine "rimanere": «"Rimanere" è una parola più forte di "dimorare" - continua don Guido Pietrogrande - perché lascia maggiormente intendere una condizione di stabilità. La Parola deve accasarsi in noi, avere stabile residenza e guidare la nostra vita. Il frutto di questa Parola sarà un rimanere reciproco di Gesù in noi e di noi in lui». Il Consigliere spirituale prosegue ricordando ai presenti come all'origine di ogni cammino comunitario vi sia una Parola che ha cambiato il modo di condurre la propria esistenza: «La Parola deve farvi rinascere e far rinascere il Rinnovamento. Il Signore ci chiede di impegnarci in una nuova evangelizzazione, di verificare la nostra comunione e di rinnovarla!». Don Pietrogrande sottolinea quindi come il significato della parola "rimanere" sia, inoltre, strettamente legato al verbo "avanzare": «Quando la Parola rimane ci rende pronti ad avanzare. Come si può rimanere se non si è pronti ad avanzare? È l'avanzare della Parola che ci rende un "movimento"». Il Consigliere spirituale si rivolge poi all'assemblea, ponendo alcuni interrogativi riguardo l'azione che la Parola ha svolto in ognuno di noi: «Mi chiedo, pensando all'abbondanza di Parola che ci viene donata, quanto questa dimori e rimanga in noi. Come diriga il nostro cammino e i nostri discernimenti». Il verbo "rimanere" è la condizione che Gesù pone per essere davvero suoi discepoli, votati al suo seguito, pronti ad avanzare con lui e in lui: «Come si può cambiare maestro secondo le nostre volontà? Siamo noi che dobbiamo far arrivare la Corrente di grazia al maggior numero possibile di persone - aggiunge don Guido - altrimenti alimenterebbe solo se stessa. La Parola pone interrogativi che dovrebbero aiutare, non scoraggiare». Don Pietrogrande conclude la sua relazione ponendo l'attenzione su ciò che davvero ci rende discepoli di Gesù e ci aiuta a proseguire la nostra opera di evangelizzazione: «La conoscenza di Dio ha un costo: ma comprendere quel costo significa che egli ci ha aiutato a conservare la sua presenza in noi, svuotandoci di tutto ciò che è superfluo. Comprendiamo come dalla Parola venga la possibilità di una bellissima avventura: diventare discepoli veri, felici e liberi di seguire Gesù non per forza o abitudine ma solo per averlo incontrato».
Damiano Mattana
(31.10.2013)