Sono la lode e la gioia ad alzarsi al cielo non appena il popolo del RnS s'incontra. E proprio nella gioia e nella lode si apre la 37a Conferenza nazionale animatori. Ad accogliere gli oltre 4.500 Intervenuti il coordinatore nazionale Mario Landi, e il direttore Marcella Reni che danno il benvenuto a tutti, responsabili, giovani, famiglie, anziani, malati e così via. Poi, per entrare nel vivo del tema proposto dalla Conferenza "Tutti siano una cosa sola perché il mondo creda" (cf Gv 17,21), un segno presentato da un gruppo di giovani del RnS Calabria.
Al centro del palco una croce, dalla quale scende un nastro rosso. Alla sua base brilla una candela accesa, simbolo della luce di Gesù. Alcune coppie di giovani sono seduti in punti diversi del palco, presi dai loro discorsi "mondani", lontani dalla fede. Stretti intorno alla croce, invece,altri giovani pregano e lodano, sentono la chiamata alla missione pur se dal loro comportamento si capisce che non si sentono adeguati. Nonostante ciò s'impegnano nel tentativo di evangelizzare gli altri giovani, ma senza alcun esito. Tornano a raccogliersi intorno alla croce con un senso di fallimento. Pregano ancora invocando su di sé la grazia dell'unità e della comunione con Gesù. Un giovane, in un'alba bianca, a significare la presenza di Gesù, raggiunge la croce e prende nelle sue mani la lampada luminosa, mentre viene proclamata la parola dal Vangelo di Giovanni (17,21). Ora, uniti dalla presenza viva di Gesù, in piena comunione con lui, i giovani tornano a evangelizzare con effetto positivo. Tutti,finalmente,si raccolgono intorno alla croce e pregano insieme, poi, preceduti dalla luce di Gesù e uniti dal lungo nastro rosso che si dipana dalla croce, scendono dal palco in mezzo all'assemblea, che risponde al segno: le mani di tutti i presenti si uniscono a formare un solo corpo, un solo spirito nell'unico Signore. In questo clima di profonda unità e comunione, dal fondo del corridoio centrale entra in processione solenne la parola di Dio per essere intronizzata sul palco. Avanza innalzata prima dai responsabili,poi, consegnata ai giovani passa successivamente nelle mani dei malati, in quella dei sacerdoti e infine nelle mani del Consigliere Spirituale nazionale.
La preghiera carismatica che segue è guidata dai membri del CNS. Una preghiera di lode che si apre ben presto alla purificazione delle labbra: «E' dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non dev'essere così, fratelli miei! Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara?» (Gc 3, 10-11). Nel dono dello Spirito si chiede che le labbra che lodano non siano in contraddizione con il cuore. «Signore, poni una guardia davanti alla mia bocca,sorveglia l'uscio delle mie labbra» (Sal 141, 3). È lo Spirito il sigillo posto a guardia della nostra bocca. Il Signore che chiederà conto di ogni parola da noi pronunciata esorta a un unico impegno: chiedere perdono per le parole di male pronunciate e proferire solo parole di benedizione e di verità.
«La Parola intronizzata sul paco è la benedizione per noi - proclamadon Guido a sigillo di questa preghiera. La Parola, che ci ha rivelato che in Gesù siamo benedetti per l'eternità».
Elena Dreoni
(31.10.2013)