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Dio è la misura di noi stessi 
Torino: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”
Il vicesindaco Elide Tisi, il presidente nazionale Martinez e mons. Cesare Nosiglia - Clicca per ingrandire...

Settemila persone hanno “acceso” Piazza Vittorio Veneto, a Torino, sabato 5 ottobre, per la penultima tappa di “10 Piazze per 10 Comandamenti”. Sullo sfondo della Gran Madre, e ai piedi del Monte dei Cappuccini, la maratona di evangelizzazione organizzata dal Rinnovamento nello Spirito Santo – con il patrocinio del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, sotto l’egida della CEI –, partita da Roma nel settembre 2012, fa tappa nel capoluogo piemontese portando con sé l’entusiasmo e la gioia della fede vissuta e testimoniata. Le Dieci Parole di Dio, con il loro portato di valori e proposte, a Torino puntano l’attenzione su un Comandamento “confessionale” e che pone in primo piano l’atteggiamento idolatrico con cui gli uomini spesso si dimenticano di Dio, lo sostituiscono, inneggiando a “vitelli d’oro”, falsi simulacri di una realtà che di reale non ha poi nulla di valido.

In diretta su TV2000, la serata condotta da Lorella Cuccarini ha visto la presenza di tanti ospiti e testimoni: mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino; il vice-sindaco Elide Tisi, che ha letto un messaggio del primo cittadino Piero Fassino; l’attore Davide Silvestri; il sociologo Massimo Introvigne; Ernesto Olivero, fondatore del SERMIG; il giornalista Carlo Nesti; la psicoterapeuta Maria Rita Parsi; la cantante Alexia; i ballerini Gianluca Multari e Cristina Viotti; la DieciperDieci Band.

10+Piazze+per+10+Comandamenti+a+TorinoGrande ardore e passione hanno caratterizzato l’intervento di mons. Nosiglia: «L’uomo può fare a meno di Dio? C’è chi risponde di sì. Altri non si pongono nemmeno la domanda e vivono come se Dio non ci fosse – ha esordito l’Arcivescovo di Torino. In realtà, l’uomo non può fare a meno di Dio, magari un suo dio costruito, a proprio uso e consumo... Anche la negazione di Dio, in realtà, conduce ad adorare qualcuno: se stessi. Il proprio io è eretto ad assoluto, la ragione a dogma e, ciò che piace, a unica regola morale da seguire. Conseguenza? L’illusione, la noia infinita, il non senso della vita, la ricerca di esperienze sempre più estreme e ai limiti della stessa vita fino all’autodistruzione di se stessi e alla morte». L’incontro con Cristo, Figlio del vero Dio rivelato nella Bibbia, persona reale e concreta, porta necessariamente alla testimonianza: «La fede nel vero e unico Dio cresce e si radica nel cuore, donandola. Quando si incontra il Dio Vivente e si accoglie il Signore, la vita cambia e si è spinti a comunicare agli altri la propria esperienza» per divenire «autentici testimoni e missionari dell’incontro con Cristo, il Dio con noi, fonte di speranza per tutti».

Conclusioni della serata, come di consueto, affidate al presidente Salvatore Martinez: «Siamo impastati di eternità, siamo fatti per il cielo. A Torino abbiamo capito, invece, come una congrega di falsi profeti, cercando di liberarsi di Dio, in fondo ci spinge a liberarci dell’uomo. Giovanni Battista, santo patrono di Torino, dice che Dio dà lo Spirito senza misura. La misura dell’uomo è Dio e Dio è senza misura nel suo amore, presenza reale... Sbarazzarsi di Dio significa sbarazzarsi dell'uomo... Dio ci dà la misura della nostra vita e la misura di questo amore permettendoci non soltanto di immaginare la realtà che vediamo con gli occhi di Dio, ma di sperimentarla nella presenza di Gesù Cristo.

Questo Comandamento lancia, allora, una “sfida”: «La nostra vita – ha proseguito il Presidente del Rinnovamento – si consuma tra adorazione e idolatria, tra il decidere di vedere in Gesù Cristo la misura dell’umano nella nostra vita o il pensare di poterlo eliminare, di vedere in lui la misura di questo amore che merita il nostro cuore, la nostra mente, la nostra intelligenza, la nostra volontà... L’uomo di oggi è come un uomo che è uscito di casa, ha smarrito le chiavi e non sa più come rientrare. La misura di questo amore e la misura della nostra vita è una Persona: Gesù Cristo. Ecco perché Dio, ripetendoci “Non portare altri dei di fronte a me”, ci dice “non mettere dinanzi a Gesù limiti al tuo amore, alla tua capacità di amare, alla tua capacità di essere amato”. Allora dovremmo provare a sbarazzarci un po’ di più e più decisamente di tanti idoli che guidano la nostra vita... Adorare è un verbo che significa letteralmente “prostrarsi”, “inginocchiarsi” e al contempo “fare silenzio”... il gesto di chi si inginocchia, di chi riconosce Dio, è soprattutto il gesto della volontà del cuore. Ed è quello che noi vogliamo fare: non possiamo fare a meno di Dio se vogliamo recuperare la misura di noi stessi».

Dopo Torino, solo poche ore separano il prossimo e ultimo appuntamento con “10 Piazze per 10 Comandamenti”: a Piazzale Michelangelo a Firenze, stasera 6 ottobre, a partire dalle 20.30 e in diretta su TV2000 e su www.tv2000.it, si parla di “Non dire falsa testimonianza”.

 

Elsa De Simone

 

(06.10.2013)